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Sparò a un clochard marocchino che lo aveva aggredito: ex assessore leghista di Voghera rischia 11 anni

Dalla Procura di Pavia

Sparò a un clochard marocchino che lo aveva aggredito: ex assessore leghista di Voghera rischia 11 anni

Cronaca - di Luigi Albano - 26 Novembre 2025 alle 14:56

Il procuratore di Pavia Fabio Napoleone ha chiesto la condanna a 11 anni e 4 mesi nei confronti di Massimo Adriatici. L’ex assessore leghista alla Sicurezza del Comune di Voghera è a processo, con rito abbreviato, per omicidio volontario. È accusato di omicidio volontario per la morte di Younes El Boussettaoui, 39enne senza fissa dimora marocchino. Dalla sua pistola partì il colpo che, la sera del 20 luglio 2021, uccise in piazza Meardi a Voghera (Pavia) il nordafricano, che poco prima lo aveva aggredito.

Il clochard marocchino era noto a Voghera per le molestie ai passanti

Secondo l’accusa, la sera 20 luglio 2021 Adriatici, che è un ex poliziotto, sarebbe uscito di casa per svolgere «indebitamente un servizio di ronda armata e di pedinamento di El Boussetaoui», un clochard tristemente noto nella zona per avere in più occasioni molestato negozianti e cittadini. In piazza Meardi l’allora assessore comunale dopo avergli mostrato la propria pistola, e dopo essere stato colpito dal 39enne marocchino, già a lui noto per comportamenti molesti, con una manata al volto era caduto a terra.

Chi è l’ex assessore leghista Massimo Adriatici

Adriatici aveva quindi esploso un colpo d’arma da fuoco con la sua pistola Beretta. La difesa di Adriatici interverrà in un’udienza di dicembre mentre la sentenza è attesa per il 30 gennaio. Il processo si svolge col rito abbreviato dopo che il giudice Luigi Riganti aveva accolto, nell’udienza preliminare, la richiesta presentata dai difensori dell’ex assessore. 

Perché l’eccesso colposo di legittima difesa è diventato omicidio volontario

Il 6 novembre dell’anno scorso la giudice Valentina Nevoso, al termine del processo di primo grado, era uscita non con una sentenza ma con un’ordinanza con la quale aveva rimandato gli atti alla Procura chiedendo di modificare il capo d’imputazione che nel primo processo era ‘eccesso colposo di legittima difesa’. Nei mesi successivi il procuratore Fabio Napoleone aveva riformulato l’ipotesi di reato in omicidio volontario. Adriatici aveva sostenuto di avere esploso cadendo e senza volontà di sparare il colpo di pistola fatale per il senzatetto marocchino morto poco dopo in ospedale. Per i legali di parte civile, Marco Romagnoli e Debora Piazza, si trattò invece di omicidio volontario.

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di Luigi Albano - 26 Novembre 2025