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Sinner e le tasse

Zittiti i Soloni del fisco

Sinner vincente e contribuente: ecco i numeri (e le tasse pagate in Italia) che smentiscono i detrattori del campione

Le polemiche per la scelta della residenza a Montecarlo stanno a zero: il fuoriclasse di Sesto Pusteria risulta più che in regola con il fisco italiano grazie a premi e sponsorizzazioni che gli impongono di versare circa 1,5 milioni di euro in tasse

Cronaca - di Lara Rastellino - 24 Novembre 2025 alle 20:23

Jannik Sinner non paga le tasse in Italia? Non è proprio così. E i numeri parlano chiaro: perché se è vero che il fuoriclasse azzurro è residente a Montecarlo e può beneficiare di alcuni vantaggi, è altresì veritiero che ha vinto nell’ultimo anno circa 5 milioni di euro nei tornei disputati in Italia e ha versato circa 1,5 milioni di euro al fisco italiano. Una cifra importante: e tutto secondo le norme fiscali nazionali. A questi si aggiungono poi le imposte legate ai tanti contratti di sponsorizzazione, agli eventuali redditi da attività svolte sul territorio e agli immobili di proprietà sulla penisola. Pertanto, secondo la stima pubblicata da Italia Oggi Jannik può tranquillamente dirsi «tra i maggiori contribuenti “persona fisica” in Italia».

Sinner, le tasse e la residenza a Montecarlo

Ne consegue che Sinner, osteggiato da Cassandre e Soloni dell’ultim’ora per la decisione di vivere a Montecarlo dal 2020, non solo ha optato per una scelta che non è certo diversa da quella di tanti altri campioni di livello internazionale (visti gli innegabili vantaggi dal punto di vista fiscale che ci sono nel Principato). Ma anche che, dire che il fuoriclasse azzurro l’abbia adottata per non pagare le tasse in Italia è quanto meno fuorviante, oltre che ingeneroso. E a dimostrarlo ci sono i numeri. E i versamenti al fisco, come quelli (molto importanti) del 2025.

Nel 2025 ha versato circa 1,5 milioni di euro al fisco italiano

E alla fine della fiera, la smentita sulla carta di detrattori e critici qualche considerazione sulla vexata quaestio forse merita qualche passaggio in più. Sì, perché a partire dalla straordinaria ascesa di Jannik Sinner in molti non hanno dato tregua al campione azzurro, accerchiato fin dai primi successi da un fastidioso coro di complottisti e critici concentrati più sulla sua residenza monegasca, che sulle sue prodezze in campo. L’accusa, martellante quanto delegittimante, oltre che prodromica a un altro sospetto ricaduto a più riprese sulle spalle del tennista di Sesto Pusteria – quello relativo a una “italianità discussa e discutibile” – è sempre stata la stessa: Sinner non paga le tasse in Italia, privando il Paese dei proventi derivanti dai suoi ingaggi pubblicitari e successi sportivi milionari.

Ebbene i numeri, come spesso accade, mettono a tacere – con l’attendibilità della matematica fiscale – ogni polemica pretestuosa e ostile, trasformando l’atleta più chiacchierato in un contribuente quasi “modello”. E come anticipato, la verità svelata dai dati e riportata da Italia Oggi ribalta infatti completamente la narrazione tossica: Jannik Sinner, pur risiedendo a Montecarlo dal 2020 come molti altri sportivi di livello internazionale, è in realtà «tra i maggiori contribuenti “persona fisica” in Italia».

E i numeri parlano chiaro

Dunque, sia detto una volta per tutte: la decisione di Sinner di risiedere nel Principato non implica l’esenzione totale dal fisco italiano, come i suoi critici hanno voluto far credere. E i versamenti effettuati dal fuoriclasse azzurro nel solo 2025 sono la prova inconfutabile della sua correttezza da contribuente. A fronte di circa 5 milioni di euro vinti nei tornei disputati sul territorio italiano nell’ultimo anno, Sinner ha versato al fisco nazionale circa 1,5 milioni di euro. Una cifra assolutamente non trascurabile, calcolata in piena aderenza alle normative fiscali italiane.

A questa somma, direttamente legata ai premi, si aggiungono le imposte derivanti da una fitta rete di attività economiche: i redditi generati dai numerosi e importanti contratti di sponsorizzazione attivi in Italia, i proventi derivanti da altre attività commerciali svolte sul territorio e, non meno importanti, le imposte sugli eventuali immobili di proprietà sulla penisola.

E il quadro che emerge è quello di un campione che non solo onora l’Italia in campo, ma che contribuisce in modo sostanziale alla sua fiscalità, ben oltre l’immagine semplicistica e negativa costruita ad arte dai suoi detrattori. La residenza a Montecarlo, pur offrendo vantaggi, non lo esenta dal versare cifre record per le attività e i guadagni prodotti in Italia.

 

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di Lara Rastellino - 24 Novembre 2025