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Paolo Capone, segretario Ugl, boccia lo sciopero generale della Cgil e la scelta di Landini: un errore e un segnale controproducente

Mobilitazione dimezzata

Sciopero, Landini sempre più solo: la Cisl si sfila, la Uil fredda, l’Ugl lo boccia proprio: un errore e un’ossessione ideologica

Dopo lo scetticismo e la freddezza delle confederazioni "amiche", l'Unione generale del Lavoro prende nettamente le distanze dalla serrata pre-natalizia che boccia come scelta radicale che nega il dialogo e manda un segnale controproducente

Politica - di Bianca Conte - 11 Novembre 2025 alle 14:05

Landini insiste con la mobilitazione a oltranza a scadenza fine-settimanale, ma il fronte sindacale si scompone, e seppure con toni e modalità diverse, Cisl e Uil prendono le distanze dal venerdì landiniano. La scelta del segretario della Cgil di proclamare uno sciopero generale per il prossimo 12 dicembre contro la manovra finanziaria, si scontra allora non solo con il governo ma, fatto ben più rilevante, con le altre Confederazioni. Un’agitazione solitaria e a trazione politica che suona come un autogol per la sinistra sindacale.

E in tutto questo l’Ugl assume una posizione ben più netta e, in nome di un approccio dialogante e di un richiamo alla responsabilità, per bocca del suo segretario generale, Paolo Capone, definisce apertamente lo sciopero pre-natalizio della Cgil un «errore e un segnale controproducente».

Capone (Ugl): «Landini e lo sciopero Cgil? Un errore e un segnale controproducente»

Di più. «In una fase così delicata, servono, invece, dialogo e responsabilità», ha rilanciato nelle scorse ore Capone delegittimando l’ostinazione allo sciopero generale ribadita da Mr Cgil. E aggiungendo a stretto giro rilievi di buon senso e riconoscimenti sostanziali alla manovra. «Landini ha deciso di creare nuovi disagi al Paese, con una scelta ideologica e politica. Il taglio dell’Irpef è un segnale di attenzione verso la classe media e il mondo del lavoro – ha sottolineato Paolo Capone –. E pur nei limiti delle risorse disponibili, si muove nella direzione giusta: sostenere chi contribuisce ogni giorno alla crescita del Paese». Pertanto, rileva il segretario Ugl, «dopo la riduzione strutturale del cuneo fiscale, questa misura rafforza il percorso verso maggiore equità e redistribuzione del reddito».

Capone: Landini radicalizza, serve il confronto

Non solo. Secondo Capone «la Manovra compie passi avanti importanti sul fronte produttivo e industriale. L’Italia ha bisogno di una strategia condivisa che valorizzi chi produce e genera occupazione. Istituzioni, imprese e sindacati devono collaborare per rilanciare la produzione e rafforzare il tessuto industriale nazionale». Motivo per cui, conclude, l’«Ugl respinge ogni strumentalizzazione dei lavoratori e rinnova l’appello a un confronto costruttivo tra governo e parti sociali per sostenere crescita, occupazione e benessere diffuso».

Landini dalla Triplice alla mobilitazione dimezzata

Un messaggio più che chiaro, insomma, quello che il segretario Capone fa recapitare a Mr Cgil Landini: le bandiere rosse non possono prevalere sul bene della nazione. Tanto più laddove una scelta che non mobilita il fronte sindacale unito non può che risolversi in una crociata dimezzata, oltre che intestata a questo punto esclusivamente alla logica del muro contro muro. Un lusso che il Paese non può permettersi…

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di Bianca Conte - 11 Novembre 2025