CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Referendum, nuovo schiaffo alle sinistre e alle toghe militanti: il 56% degli italiani vuole la riforma

Supermedia YouTrend-Agi

Referendum, nuovo schiaffo alle sinistre e alle toghe militanti: il 56% degli italiani vuole la riforma

Politica - di Alessandra Danieli - 14 Novembre 2025 alle 13:48

Dopo la delusione per le regionali, con i prossimi appuntamenti elettorali potrebbe finire con un pareggio, il campo largo rischia di prendere uno schiaffone anche sul referendum sulla giustizia. Politicizzato al massimo dalle sinistre, dalle toghe militanti e dal fronte del no come l’appuntamento della verità, della possibile spallata al governo, potrebbe risultare un boomerang. A leggere i sondaggi il fronte del sì, favorevole alla separazione delle carriere, al sorteggio del Csm, a una giustizia più efficiente è maggioranza nel paese.

Supermedia YouTrend-Agi: il 56% degli italiani vota sì

La Supermedia redatta da YouTrend-Agi fotografa una débacle per Schlein  e compagni, una figuraccia anche per l’Anm che si è schierata come un soldato contro la riforma Nordio. Il sì risulta in testa con il 56,1%, con 12,2 punti di vantaggio sul no. Una forbice (tra il 10 e il 1559 già monitorata da un sondaggio di Alessandra Ghisleri per la Stampa di qualche giorno fa. I nuovi numeri scaturiscono dalla medica ponderata dei sondaggi nazionali realizzati dal 16 al 29 ottobre ed è stata effettuata il giorno 30 ottobre  I sondaggi presi in considerazione da You-Trend Agi sono quelli realizzati da Eumetra (6 novembre), Ipsos (1 e 4 novembre), Noto (5 novembre), Only Numbers (10 e 11 novembre), Piepoli (9 novembre) Swg (3 e 10 novembre), Tecné (31 ottobre e 7 novembre) e Youtrend (3 novembre).

La crociata delle sinistre non funziona, c’è voglia di riforma nel Paese

I dati parlano chiaro e dimostrano che la crociata delle sinistre ‘non buca’, l’irruenza delle opposizioni, il racconto della riforma autoritaria che metterebbe i giudici sotto il cappello dell’esecutivo, i quotidiani altolà del sindacato dei magistrati non funzionano. Tanto meno il tirare per la giacchetta i giudici Falcone e Borsellino per arruolarli, con dichiarazioni inventate e finti scoop, nell’esercito del no alla riforma. Al di là dei tecnicismi normativi, i cittadini sembrano aver colto la novità storica della riforma e non ne possono più di una giustizia lenta, farraginosa, spesso ingiusta.

Altro che spallata, per Schlein e compagni si profila una débacle

Forse i pasdaran del no farebbero meglio ad abbassare i toni, come chiede il ministro Carlo Nordio, e non considerare il referendum di primavera come le battaglie delle battaglie. Più Pd-Avs-5Stelle politicizzano l’appuntamento elettorale,  più l’eventuale sconfitta del no avrebbe ricadute importanti sulla coesione e sull’immagine già sgangherata dell’opposizione. Al contrario la vittoria del sì darebbe al governo un’altra freccia al proprio arco in vista delle politiche.

Anm in crisi e in cerca di una postura non politicizzata

Nel corto circuito di queste ore emergono le difficoltà della Anm che vorrebbe all’improvviso darsi una verginità e smentire la liaison storica con la sinistra. Così capita che il presidente dell’Anm Cesare Parodi dà forfait al Guardasigilli per non apparire una controparte politica. E altre contromosse sono dietro l’angolo. Insomma per le opposizioni il referendum potrebbe rivelarsi l’ennesima occasione perduta.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Alessandra Danieli - 14 Novembre 2025