Supermedia YouTrend-Agi
Referendum, nuovo schiaffo alle sinistre e alle toghe militanti: il 56% degli italiani vuole la riforma
Dopo la delusione per le regionali, con i prossimi appuntamenti elettorali potrebbe finire con un pareggio, il campo largo rischia di prendere uno schiaffone anche sul referendum sulla giustizia. Politicizzato al massimo dalle sinistre, dalle toghe militanti e dal fronte del no come l’appuntamento della verità, della possibile spallata al governo, potrebbe risultare un boomerang. A leggere i sondaggi il fronte del sì, favorevole alla separazione delle carriere, al sorteggio del Csm, a una giustizia più efficiente è maggioranza nel paese.
Supermedia YouTrend-Agi: il 56% degli italiani vota sì
La Supermedia redatta da YouTrend-Agi fotografa una débacle per Schlein e compagni, una figuraccia anche per l’Anm che si è schierata come un soldato contro la riforma Nordio. Il sì risulta in testa con il 56,1%, con 12,2 punti di vantaggio sul no. Una forbice (tra il 10 e il 1559 già monitorata da un sondaggio di Alessandra Ghisleri per la Stampa di qualche giorno fa. I nuovi numeri scaturiscono dalla medica ponderata dei sondaggi nazionali realizzati dal 16 al 29 ottobre ed è stata effettuata il giorno 30 ottobre I sondaggi presi in considerazione da You-Trend Agi sono quelli realizzati da Eumetra (6 novembre), Ipsos (1 e 4 novembre), Noto (5 novembre), Only Numbers (10 e 11 novembre), Piepoli (9 novembre) Swg (3 e 10 novembre), Tecné (31 ottobre e 7 novembre) e Youtrend (3 novembre).
La crociata delle sinistre non funziona, c’è voglia di riforma nel Paese
I dati parlano chiaro e dimostrano che la crociata delle sinistre ‘non buca’, l’irruenza delle opposizioni, il racconto della riforma autoritaria che metterebbe i giudici sotto il cappello dell’esecutivo, i quotidiani altolà del sindacato dei magistrati non funzionano. Tanto meno il tirare per la giacchetta i giudici Falcone e Borsellino per arruolarli, con dichiarazioni inventate e finti scoop, nell’esercito del no alla riforma. Al di là dei tecnicismi normativi, i cittadini sembrano aver colto la novità storica della riforma e non ne possono più di una giustizia lenta, farraginosa, spesso ingiusta.
Altro che spallata, per Schlein e compagni si profila una débacle
Forse i pasdaran del no farebbero meglio ad abbassare i toni, come chiede il ministro Carlo Nordio, e non considerare il referendum di primavera come le battaglie delle battaglie. Più Pd-Avs-5Stelle politicizzano l’appuntamento elettorale, più l’eventuale sconfitta del no avrebbe ricadute importanti sulla coesione e sull’immagine già sgangherata dell’opposizione. Al contrario la vittoria del sì darebbe al governo un’altra freccia al proprio arco in vista delle politiche.
Anm in crisi e in cerca di una postura non politicizzata
Nel corto circuito di queste ore emergono le difficoltà della Anm che vorrebbe all’improvviso darsi una verginità e smentire la liaison storica con la sinistra. Così capita che il presidente dell’Anm Cesare Parodi dà forfait al Guardasigilli per non apparire una controparte politica. E altre contromosse sono dietro l’angolo. Insomma per le opposizioni il referendum potrebbe rivelarsi l’ennesima occasione perduta.