Evento a Bruxelles
Per la prima volta il Piano Mattei del governo Meloni arriva al Parlamento europeo, grazie a FdI- Ecr
L'evento organizzato dal capodelegazione del gruppo a Bruxelles, Carlo Fidanza, ha visto la partecipazione di importanti relatori, tra i quali Roberta Metsola e Alfredo Mantovano. Riconosciuto il ruolo centrale dell'Italia e della presidente del Consiglio
L’intervento di Carlo Fidanza, del capo delegazione di Fratelli d’Italia – Ecr al Parlamento europeo e organizzatore dell’evento promosso dal gruppo dei Conservatori e riformisti euroei ha ufficialmente aperto l’evento dal titolo “Piano Mattei e Global Gateway. Piano Mattei per l’Africa e il portale globale: un nuovo modello per le relazioni Europa-Africa”, che per la prima volta porta nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles il tema del progetto ideato dal governo italiano, e al centro del vertice di Roma del 20 giugno organizzato dalla premier Giorgia Meloni e dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. “Il Piano Mattei è una grande intuizione e visione italiana” ha spiegato Carlo Fidanza, “consolidata con l’inizio del governo Meloni, che ha dato una nuova prospettiva alla proiezione geopolitica della nostra nazione, in correlazione con il Global Gateway lanciato dall’Unione europea. La sinergia tra questi due progetti è sempre più stretta. Vogliamo lavorare, in questo Parlamento, per rafforzare ulteriormente tale sinergia. È infatti significativa la presenza della Presidente Metsola, dei Commissari Suica e Sikela, nonché del Sistema Italia, delle istituzioni africane, delle imprese private, del mondo della cooperazione e delle istituzioni finanziarie”.
Metsola: Non parliamo di Africa ma parliamo con l’Africa
E la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, nel suo intervento ha ricordato la sua partecipazione in Senato a Roma “alla presentazione del Piano Mattei. Ho avuto fin da subito la sensazione che si trattasse di un vero punto di svolta per costruire un rapporto autentico. Ed è proprio questo lo spirito che anima il Piano Mattei: “We don’t need to speak to Africa. We need to speak with Africa” (Non abbiamo bisogno di parlare all’Africa. Dobbiamo parlare con l’Africa ndr). Enrico Mattei aveva compreso questa verità prima di molti altri, diventando il precursore di un’idea semplice ma rivoluzionaria: la vera cooperazione si fonda sulla comprensione reciproca e sulla crescita condivisa. È proprio questo il messaggio che il Piano Mattei incarna: un’Europa moderna, fiduciosa e consapevole, che sceglie di collaborare con i propri vicini”. “Il Parlamento europeo – ha continuano Metsola – svolge un ruolo essenziale. Allineando gli sforzi italiani a queste più ampie iniziative europee, il nostro impatto può essere ancora maggiore. Desidero ringraziare il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per la sua leadership e per aver dimostrato che questa nuova spinta può partire dal Sud. In Europa abbiamo gli strumenti, la volontà politica e le imprese pronte a partecipare. È tempo di dare concretezza alle nostre ambizioni.
Mantovano: Piano Mattei non è stato uno slogan
Tra i relatori autorevoli intervenuti al convegno sul Piano Mattei per l’Africa e Global Gateway c’è anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano, “Già nel suo primo discorso alla Camera dei deputati da Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lanciò la necessità di un Piano Mattei per l’Africa, un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra l’Unione Europea e le nazioni africane, tutto questo allo scopo di rimuovere le cause profonde della migrazione irregolare e per contrastare il dilagare del radicalismo jihadista. Le sue parole furono accolte con scetticismo da una parte del mondo politico e da una parte dei commentatori. Ci fu chi parlò di una scatola vuota, di un mero slogan. Ecco, a distanza di qualche anno i fatti mostrano che non è stato uno slogan. La concretezza dei risultati ha permesso alle nazioni africane di tornare a fidarsi di noi, dopo la lunga disillusione nei confronti dell’Europa e dell’Occidente in generale”. Il Piano Matteo e il Global Gateway, secondo Mantovano possono “rappresentare davvero un nuovo storico capitolo del politico europeo nello scenario globale” ma “occorre assicurare che mirino ad affrontare e a risolvere problemi concreti: la stagnazione economica, la fame, l’instabilità politica, l’insicurezza. E non come ha ammonito Papa Francesco, a imporre forme di colonialismo ideologico su temi sensibili e divisivi che trasferiscano unilateralmente al mondo africano i nostri modelli di vita”.
Lollobrigida: la credibilità è il primo successo del governo Meloni
Nel suo intervento il ministro per l’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha ricordato che per anni l’approccio europeo con l’Africa è stato in alcuni casi “predatorio” o “caritatevole” mentre quello corretto “deve essere coerente con l’idea di Mattei, che oggi viene declinata dal governo italiano, di cooperazione paritetica allo sviluppo dell’Africa attesa all’autosufficienza del continente e alla crescita delle potenzialità economiche che lo stesso ha, in un quadro nel quale le imprese italiane ed europee possono trovare nuovi mercati, nuove potenzialità. In quest’ottica i risultati del Governo italiano in questi 3 anni posso dire sono straordinariamente importanti. Il primo tra questi è rendersi credibile nei confronti dei popoli africani in un quadro di rispetto reciproco”. “Abbiamo fatto già dei passi avanti – ha detto Lollobrigida – Parlo per il Ministero che pro tempore ho l’onore di guidare. Per esempio, per lo sviluppo dell’autosufficienza alimentare di alcuni paesi come il Mozambico piuttosto che ai progetti in Algeria di sviluppo delle produzioni agricole con il coinvolgimento di privati, una parola che non deve spaventare perché dal nostro punto di vista l’utilizzo di soggetti privati hanno la capacità, l’intuizione, il tempo, la dedizione di operare in collaborazione con i governi per sviluppare i loro legittimi interessi, sviluppare gli interessi dei popoli africani e in un quadro geopolitico quelli dell’Unione Europea sono del tutto logici” Le varie richieste che ci sono state poste hanno visto da parte del Governo italiano azioni sinergiche con i privati e con altre istituzioni di carattere internazionale che ci hanno permesso di arrivare già a vedere i primi risultati. Il convegno di oggi è un apprezzabile passo avanti e ringrazio ancora una volta gli organizzatori e i relatori per quanto contribuiscono a fare in termini di pensieri e di azioni concrete per avere un’Europa che torni ad essere credibile.
Suica: evidenti le sinergie tra l’Europa e il Piano Mattei
La Commissaria europea per la Democrazia e la Demografia, Dubravka Šuica, ha sottolineato che “Le sinergie tra l’Europa e il Piano Mattei sono evidenti. Le nostre priorità sono la transizione energetica, la formazione professionale e lo sviluppo locale. Il Piano Mattei è perfettamente allineato con il piano Ue per il Mediterraneo, un piano basato sull’equità e pensato per essere positivo per tutti. Il successo del Global Gateway, del Piano per il Mediterraneo e del Piano Mattei è legato ai risultati tangibili, e questa è la nostra priorità. La Commissione ha rafforzato la DG MENA proprio per questo, e Parlamento e Commissione sono al vostro fianco per fare in modo che i risultati arrivino”.
Sikela: trasformare i corridoi di trasporto in corridoi di sviluppo
Infine il Commissario Ue alle Partnership Internazionali, Josef Šikela ha rimarcato che “L’obiettivo del nostro lavoro è chiaro: far sì che occupazione, competenze e opportunità crescano localmente, trasformando i corridoi di trasporto in corridoi di sviluppo. Questo è il metodo del Piano Mattei e del Global Gateway”. “La cooperazione con l’Africa riguarda il futuro strategico e il nostro futuro comune. La popolazione africana raddoppierà: 60 milioni di giovani entreranno nel mondo del lavoro nei prossimi cinque anni. Se troveranno opportunità, assisteremo a un boom economico; se invece non troveranno spazio, sarà un problema per
tutti”.
Procaccini: l’Italia ha trascinato l’Ue, grazie a Meloni
A concludere l’iniziativa è stato il co-presidente dei Conservatori Europei, l’eurodeputato FdI-Ecr Nicola Procaccini che ha sul Piano Mattei ha fatto notare come sia “importante riconoscere che non si tratta di una scatola vuota, come qualcuno maliziosamente con un certo pregiudizio politico all’inizio sostenne, ma di qualcosa di molto concreto, di molto lucido, di molto lungimirante. Al presidente Giorgia Meloni va dato il merito di averne intuito da subito la portata e quindi l’efficacia. Un progetto che è già cresciuto molto: sono aumentate le nazioni coinvolte e si è approfondito il metodo di lavoro, gli interscambi, in particolare direi su infrastrutture, energia, agricoltura, ma anche cultura. Su questi assi l’Italia ha trascinato con se’ l’intera Unione europea, verso un rapporto con le nazioni africane, particolarmente con quelle del Nord Africa, che sta già dando buoni frutti, ma naturalmente sono frutti destinati a maturare nel corso degli anni. L’Italia non vuole seguire un approccio predatorio ma di collaborazione. Penso che questa sia la più importante novità e credo che le nazioni africane preferiranno il nostro metodo, il metodo Mattei, al metodo cinese, ma potrei anche dire russo, che più o meno ha delle similitudini”.