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Ombre russe sulla morte di Attanasio e Iacovacci. Un testimone rivela: l’ambasciatore era diretto a una miniera di niobio

La tragedia del 2021

Ombre russe sulla morte di Attanasio e Iacovacci. Un testimone rivela: l’ambasciatore era diretto a una miniera di niobio

Il giallo della miniera di niobio: il convoglio aveva come destinazione finale un giacimento del materiale raro

Cronaca - di Giovanni Pasero - 17 Novembre 2025 alle 15:43

Spuntano delle ombre russe dietro le uccisioni dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, avvenute in Congo il 21 febbraio 2021, in circostanze mai del tutto chiarite.

Elementi acquisiti in indagini difensive potrebbero infatti imprimere nuovo impulso all’inchiesta tuttora aperta sull’imboscata al convoglio del World Food Program nel Nord Kivu, dove vennero ammazzati l’ambasciatore italiano e il carabiniere che lo scortava.

A piazzale Clodio, dopo che nel febbraio 2024 il gup di Roma ha dichiarato il non luogo a procedere per ”difetto di giurisdizione” per i due dipendenti del Pam Rocco Leone e Mansour Luguru Rwagaza, è ancora aperto un fascicolo nel quale si procede per omicidio a carico di ignoti. La novità ora, a quanto apprende l’Adnkronos, è una testimonianza diretta di uno degli operatori presenti sulla scena dell’agguato, depositata in procura nell’ambito delle indagini difensive condotte dal legale dei genitori di Attanasio, coadiuvato da esperti di livello internazionale, che potrebbe aprire un nuovo scenario.

L’anticipazione Adnkronos su Attanasio e Iacovacci

Documenti, fotografie e cartografie a supporto della testimonianza diretta indicherebbero come ”destinazione finale” del convoglio ”non precisamente identificata” la zona di Ruthsuru e Lueshe, dove si trova una miniera di pirocloro-niobio storicamente legata a interessi russi: il niobio è un materiale raro e sensibile a livello strategico, fondamentale per lo sviluppo di veicoli ipersonici top secret di Mosca perché le sue leghe resistono a temperature estreme e all’ossidazione e per questo è ricercatissimo dall’industria militare.

Che cos’è il niobio

Viene ritenuto il nuovo oro: il niobio, simbolo chimico Nb, numero atomico 41, punto di fusione 2477 ℃, è uno dei metalli ad alto punto di fusione. Il niobio è molto morbido, altamente duttile e di colore grigio argento.

Vanta una resa straordinaria per le batterie delle auto elettriche. Se già il litio garantiva una buona durata, col niobio la vita delle batterie può allungarsi fino a 10mila cicli e i tempi di ricarica ridursi fino a 5 minuti appena. Una rivoluzione che ha già innescato la corsa ad accaparrarsi le riserve di questo elemento piuttosto raro e dalle caratteristiche uniche.

La fonte protetta per ragioni di sicurezza

Nell’imboscata, avvenuta in area Kibumba il 21 febbraio 2021, gli assalitori uccidono l’autista, estraggono dall’auto l’ambasciatore italiano e tentano di portarlo in un’area collinare, coperta da vegetazione. Qui avviene però l’incontro imprevisto con personale ranger addetto alla sicurezza degli operai impegnati nella zona delle ‘Tre Antenne’, e a quel punto, come riferito da testimoni oculari e da chi ha fatto i primi rilievi, gli assalitori uccidono il carabiniere e feriscono gravemente all’addome Attanasio, che muore poco dopo essere stato trasferito all’ospedale dell’Onu di Goma.

La ‘fonte’, contattata nell’ambito delle indagini difensive e protetta per ragioni di sicurezza, parla di coordinate, mappe, fotografie e informazioni che inequivocabilmente indicherebbero che l’ambasciatore fosse diretto verso Ruthshuru- Lueshe, ”dove c’è la miniera di niobio, una faccenda molto sensibile” ha sottolineato l’operatore. Non solo. L’uomo ha raccontato di aver avuto diversi furti nella sua abitazione e di temere gravi ritorsioni per sé e per la famiglia. ”State indagando su un dossier sensibile perché finora la verità resta un incubo, dato che nessuno sa la missione che aveva l’ambasciatore”, ha detto il testimone al consulente legale della famiglia Attanasio. Tutte informazioni che sono ora all’attenzione dei magistrati romani.

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di Giovanni Pasero - 17 Novembre 2025