Unità al Parlamento Europeo
Non è più un episodio: a Strasburgo la ‘maggioranza Giorgia’ comincia a diventare realtà
Dopo il voto sulla due diligence il centrodestra trainato da Ppe ed Ecr si compatta al Parlamento Europeo anche sul tema della deforestazione. Soddisfazione del Conservatori: grazie a queste norme difenderemo l'economia e l'ambiente
Parlare di episodio o eccezione non è più possibile: in Parlamento Europeo quella che è stata ribattezzata “maggioranza Venezuela” o “maggioranza Giorgia”, composta dalle forze del centro destra presenti nell’assemblea, sta diventando ufficialmente una realtà. Dopo aver votato insieme, non più tardi di dieci giorni fa, l’atto legislativo sulla sostenibilità e due diligence, mandando in frantumi la maggioranza “Ursula”, anche oggi Popolari, Conservatori, Patrioti e sovranisti hanno votato compatti gli emendamenti sulla deforestazione firmati ECR-PPE. Le forze di centrodestra hanno così incassato l’approvazione all’Eurocamera del rinvio di un anno dell’entrata in vigore delle norme, dei requisiti di trasparenza ridotti per le aziende e l’introduzione di una clausola di revisione, da effettuare entro il 30 aprile 2026 per ulteriori semplificazioni. Non solo: dai numeri definitivi con cui sono passati gli emendamenti votati – 402 voti a favore, 250 contrari e 8 astenuti – si evince il sostegno del partito liberale Renew che si è unito alla proposta elaborata da Conservatori e popolari.
Procaccini: grazie a questi provvedimenti la difesa economica si unisce alla difesa dell’ambiente
Il co-presidente del gruppo dei Conservatori Europei, Nicola Procaccini, ha commentato con soddisfazione l’esito delle votazioni: “Oggi, di nuovo, in Parlamento Europeo una maggioranza di centrodestra ha saputo adottare un atto legislativo fondamentale per il mondo dell’economia e dell’impresa ma anche per l’ambiente e la natura. Nel momento in cui siamo riusciti a riportare un po’ di buonsenso sul regolamento contro la deforestazione, infatti, abbiamo unito la difesa dell’economia con la difesa dell’ambiente senza quelle follie burocratiche figlie del green deal della precedente legislatura”.
Oltre i numeri della maggioranza Venezuela o maggioranza Giorgia
Procaccini ha anche commentato il risultato della votazione ricordando che “Siamo andati anche oltre quelli che sono i numeri della cosiddetta ‘maggioranza Venezuela’ o ‘maggioranza Giorgia’ perché dai numeri anche una parte importante dei liberali di Renew si è unita alla maggioranza di centrodestra. Questo vuol dire che si sta allargando il consenso sulla nostra piattaforma e sulla nostra agenda politica ed è qualcosa che ci gratifica e racconta la bontà del lavoro che stiamo facendo qui in Parlamento Europeo”
Fidanza: importante il lavoro fatto anche dal governo Meloni
A fare da eco al co-presidente Ecr anche il capogruppo di Ecr-FdI, Carlo Fidanza che ha ribadito come “oltre alla soddisfazione per un risultato importantissimo, quanto accaduto oggi si allinea al lavoro altrettanto importante che ha fatto il nostro governo in sede di Consiglio. L’Esecutivo si è adoperato tra i governi più attivi per ottenere questo rinvio e una clausola di revisione al 30 aprile 2026, che ci consentirà di mettere mano nel merito a un regolamento che deve ancora essere modificato in meglio”
Nuova prospettiva politica da consolidare
“C’è anche la prospettiva politica che noi riteniamo si debba consolidare – continua Fidanza -. L’abbiamo già vista col voto sul pacchetto di semplificazione omnibus della ‘due diligence’ e si è ripetuta oggi sulla deforestazione. Ci attendono nei prossimi mesi dei passaggi importantissimi per cercare di riportare il buonsenso anche su altre materie, penso tra tutti al tema dell’automotive e le modifiche al regolamento c02 del bando del motore endotermico 2035. Anche su quello e su altri dossier dovremo lavorare insieme come una maggioranza, che ha dimostrato nei fatti di essere l’unica alternativa alla iper-regolamentazione burocratica green che la sinistra ha imposto in questa aula nella scorsa legislatura e che deve necessariamente essere ribaltata per consentire alle nostre aziende di tornare a essere competive.
Fiocchi: bene un anno di proroga per una procedura complessa
Ad occuparsi fattivamente del provvedimento l’euro deputato Pietro Fiocchi di FdI-Ecr ottenuto un anno di proroga, la seconda volta che accade, e anche sei mesi di ‘acqua basse’ per le micro e piccole aziende. Si tratta di una procedura estremamente complessa al punto che la stessa commissione aveva dei problemi a spiegarla agli attori che avrebbero dovuto usare questa semplificazione . Fondamentale, come detto già da Fidanza, è la clausola di revisione del regolamento per tutelare l’ambiente senza tagliare le gambe agli agricoltori e alle aziende.