In Piemonte
Niente casa all’immigrata senza lavoro: l’assessore di FdI applica la legge, la Cgil protesta, il giudice gli dà ragione
La legge dovrebbe valere per tutti, ma a quanto pare quando c’è la sinistra di mezzo tutto diventa opinabile. Capita così che la Regione Piemonte decida di non assegnare un alloggio di edilizia popolare a un’immigrat< perché senza lavoro, e che questa decisione scateni una ridda di polemiche. Il motivo? L’assegnataria è straniera e quella regola vale solo per lui, dunque, la Ue non lo consentirebbe. E le leggi italiane?
La casa tolta all’immigrata senza lavoro
La vicenda nasce a Beinasco, 17 mila abitanti in provincia di Torino. La donna algerina e il marito italiano prima ottengono l’alloggio popolare ma la donna viene licenziata poco prima che le venissero consegnate le chiavi di casa: ed ecco che in base alla legge si è vista privare della casa dall’Agenzia regionale le ha revocato l’assegnazione e lei si è rivolta al tribunale di Torino segnalando che il requisito del contratto vale solo per gli straniere. Il giudice le ha dato ragione disapplicando la legge. E qui è intervenuto l’assessore regionale Maurizio Marrone di Fratelli d’Italia, che accusa il giudice di aver provocato “una discriminazione alla rovescia”.
C’è la legge, ma il Tribunale di Torino ha accolto il ricorso presentato dall’Asgi, insieme a Cgil, Sunia e Sicet, giudicando quella norma potenzialmente discriminatoria e contraria ai principi costituzionali. Marrone, però, insiste: anche se la Consulta dovesse bocciare la norma, lui non si arrenderà. “Continueremo a difendere gli italiani senza casa da quella sinistra, togata o meno, che vorrebbe consegnare tutti gli alloggi pubblici solo agli immigrati sbarcati ieri, trasformando blocchi di palazzine pubbliche in ghetti di delinquenza e degrado”
Il giudice Alberto Lamanna, con due diverse ordinanze, boccia l’esclusione da una casa popolare solo per gli stranieri disoccupati, perché vìola le direttive europee sulla parità di trattamento con i cittadini nazionali. E poi censura il punteggio aggiuntivo per chi ha la residenza in Italia da 15, 20 o 25 anni.