Passaggio chiave dopo 23 anni
Moody’s, promozione storica che viene da lontano. Sconfitti i nemici dell’Italia e i profeti di sventura
Il riconoscimento di Moody's è la ciliegina sulla torta che arriva dopo un percorso di primati e promozioni. La credibilità del governo era passata già attraverso i giudizi positivi di tutte le altre agenzie di rating -S&P, Fitch, DBRS e Scope- che segnalavano un percorso coerente di stabilità politica e serietà nelle politiche economiche
Non accadeva da 23 anni ed è una grande notizia per il percorso della politica economica intrapreso dal governo Meloni. Contro tutti gli scetticismi, contro tutti i gufi e contro tutti i castrofisti di ogni ordine e grado la strada intrapresa dal governo, declinata su serietà e accortezza sui conti pubblici è quella giusta. La promozione dell’agenzia Moody’s che migliora il giudizio sull’Italia, che passa così da “Baa3” a “Baa2” con l’assegnaziona di una prospettiva stabile è notizia che la premier accoglie con grande soddisfazione: “Questo riconoscimento premia il lavoro serio e responsabile del nostro governo, frutto di scelte coerenti sui conti e di riforme strutturali, ma anche il lavoro e l’impegno delle nostre imprese e dei nostri lavoratori”.
Una promozione che arriva dopo un percorso di riconoscimenti
Il riconoscimento di Moody’s è la ciliegina sulla torta che arriva dopo un percorso di primati e promozioni. La credibilità del governo era passata già attraverso i giudizi positivi di tutte le altre agenzie di rating -S&P, Fitch, DBRS e Scope- che segnalavano “un percorso coerente di stabilità politica e serietà nelle politiche economiche”, come ha sottolineato Tommaso Foti, ministro per gli Affari Europei e per il Pnrr. Tutti gli esponenti della maggioranza di governo, FdI in testa, evidenziano come Moody’s riconosca come elemento di valore la stabilità politica italiana. Una stabilità che ha come ricaduta il consolidamento della crescita economica, la riduzione progressiva del debito pubblico. A sinistra sono rimasti ammutoliti. “La più severa tra le grandi agenzie riconosce finalmente ciò che l’Italia sta dimostrando nei fatti: stabilità politica, serietà nella gestione dei conti pubblici, capacità di riformare e di crescere. È un attestato di fiducia che mancava dal 2002”. Tutta FdI sottolinea il passaggio- chiave. I gufi restano con un pugno di mosche in mano. Superati gli scogli Fitch e Standard & Poor’s – Scilla e Cariddi – delle agenzie di rating- ora che anche la severa “sorella”, Moody’s, ci promuove, il percorso è compiuto e gretta le premesse per migliorare ancora, come attesta l’agenzia.
FdI: Moody’s, passaggio chiave dopo 23 anni
Da Massimo Ruspandini, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera a Ylenja Lucaselli, da Walter Rizzetto, presidente della Commissione Lavoro della Camera a Nicola Calandrini che presiede la 5a Commissione Bilancio. Da Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera e responsabile economico di FdI al sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Lucia Albano, tutto il partito della premier sottolinea come la promozione da parte di chi finora era stato particolarmente severo con l’Italia rende ancora più fiduciosi per il futuro. Dai ministri Antonio Tajani a Francesco Lollobrigida ad Adolfo Urso arriva una considerazione: che i progressi dell’Italia sono finalmente chiari a tutti. Qualcuno continua a non vederli, ma i giudizi pesano e il risultato zittisce le Cassandre della sinistra, sempre pronte a dipingere un Paese in crisi anche di fronte a dati e riconoscimenti che raccontano l’esatto contrario. La nostra politica economia, dunque, si sta difendendo alla grande nonostante il contesto mondiale difficile per tutti.
Sconfitti i nemici dell’Italia
Grande entusiasmo dagli azzurri di FI. Maurizio Gasparri sottolinea come “il giudizio di Moody’s sull’Italia smentisce tutti i profeti di sventura”. Ad essere sconfitti sono in tanti: “Tutti i nemici dell’Italia, tutti i grillini e gli esponenti del Pd che giocano al ‘tanto peggio, tanto meglio’. Le loro affermazioni sono intrise di falsità”. E – considerazione non marginale- non è un caso che l’ultima valutazione positiva risalga a 23 anni fa, in cui al Governo c’era Silvio Berlusconi. Oggi, come allora – sottolinea Mauro D’Attis di FI- l’Italia è giudicata più affidabile, più stabile e più attrattiva dagli osservatori internazionali. Avanti così: dalla Lega il senatore Massimo Garavaglia, presidente della commissione Finanze al capogruppo in commissione Finanze, Giulio Centemero esprimono tutto l’impegno per consolidare questo ruolo negli scenari economici internazionali.