Il vertice a Palazzo Chigi
Manovra: la maggioranza trova la quadra su affitti brevi, Isee, prima casa e dividendi
Quadra trovata nel centrodestra sulla manovra. Nel corso della riunione di maggioranza a Palazzo Chigi sul dl Bilancio – che si è svolta in un clima di grande condivisione – è stata raggiunta un’intesa su alcune questioni ancora aperte. In particolare – si legge in una nota della presidenza del Consiglio – si è trovato un accordo sugli affitti brevi, sull’ampliamento dell’esenzione Isee sulla prima casa, sull’articolo 18 riferito ai dividendi. E ancora: è stata chiarita la possibilità di compensazione anche per i contributi previdenziali delle imprese, e si è discusso delle misure a favore delle forze dell’ordine. All’incontro erano presenti oltre alla premier Giorgia Meloni, i vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo e i presidenti dei gruppi parlamentari di maggioranza del Senato.
Manovra, la maggioranza trova l’intesa sulle questioni aperte
Nessuna frizione particolare tra gli alleati di governo, come vorrebbero le opposizioni e fotografano i retro-scenisti dei grandi quotidiani (rigorosamente antigovernativi). Anche sui tempi tutto procede come da programma, ha sottolineato Ciriani. “Sulla manovra procediamo con i tempi che ci siamo dati: c’è una capigruppo, alla Camera e al Senato, che ha stabilito delle date e io ho il dovere di cercare di rispettarle. Poi chiaramente questo percorso è molto complicato. Ma ci proviamo”. Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento a margine della riunione tra maggioranza e opposizione, a cui hanno partecipato anche il Mef e la Ragioneria, sui temi comuni tra le forze politiche. Un incontro che, secondo il ministro, è andato bene. “Abbiamo cercato di dare un ordine ai lavori che ci aspettano. Oltre ai segnalati, che sono già 400, abbiamo consentito ai gruppi di rimpiazzare gli inammissibili con altri segnalati, senza quindi toccare il numero dei segnalati”, spiega Ciriani.
Ciriani: sui tempi procediamo con quelli che ci siamo dati
Inoltre, “abbiamo poi cercato di trovare dei temi comuni, tra maggioranza e opposizione, su cui è possibile lavorare insieme anche al governo. Per fare questo è importante approfondire gli emendamenti e vedere se esiste una copertura finanziaria e se è affrontabile. Ce ne occupiamo in queste ore, la settimana prossima ci rivedremo per procedere. Intanto, tutti gli emendamenti segnalati sono stati mandati alle varie amministrazioni perché iniziano a istruirli”. Ciriani ha anche assicurato che il governo intende dialogare con tutti i soggetti interessati dagli interventi. Anche le banche? “Come sempre ci sarà una interlocuzione: non lo scopriranno dai giornali”.
Il ministro per i rapporti con il Parlamento non nasconde la fretta. “Con Calandrini vediamo se già martedì ci può essere un’altra riunione di commissione per provare a scremare” gli emendamenti e i temi comuni concordati con le opposizioni. “Il primo anno – ha ricordato – abbiamo fatto una finanziaria complicata. Eravamo appena arrivati e già allora si paventava l’esercizio provvisorio ma non capiterà certamente nemmeno quest’anno, poi le opposizioni dicono la loro. In questo momento prevale il pessimismo della ragione ma l’ottimismo della volontà sta riprendendo quota. Vedremo cerchiamo di comprimere i tempi ma non dipende solo da noi”. Sulla quantificazione delle coperture necessarie alle diverse modifiche proposte alla manovra è intervenuto Lucio Malan, capogruppo di FdI in Senato. “Ci stiamo arrivando: ci si muove su un range di un miliardo, o un pochino di più”.