La replica
Manovra, Giorgetti sorride delle accuse della sinistra: “Con 2mila euro al mese non si è mica ricchi…”
Non ci sta, Giancarlo Giorgetti, a passare per un affamatore dei poveri e un servo sciocco dei ricchi. Ecco perché senza perdere il suo tradizionale aplomb nordico, risponde per le rime a chi ha sollevato un polverone sulla “sua” manovra. “Una volta che abbiamo cercato di ovviare, non per i ricchi, ma per quelli che guadagnano, diciamo così, delle cifre ragionevoli, siamo stati in qualche modo massacrati da coloro che hanno la possibilità di massacrare”, dice il ministro dell’Economia, intervenendo in collegamento al festival dei territori industriali a Bergamo. ”Non è un problema perché noi riteniamo di essere nel giusto. Un’analisi serena e oggettiva credo che possa portare a ben diversi risultati”.
Manovra, Giorgetti mette i numeri in chiaro
“A giudicare e valutare il comportamento degli altri si fa molto in fretta – ha continuato il ministro Giorgetti dopo i rilievi di Istat, Corte dei Conti e Bankitalia– Assumersi la responsabilità e far quadrare il cerchio in una situazione in cui abbiamo guerre armate, guerre commerciali, situazioni di instabilità di ogni tipo, è un po’ più complicato”. Rispondendo all’accusa secondo cui il taglio dell’Ipref è per i ricchi, Giorgetti ha osservato: ”Bisogna capire cosa si intende per ricco, se ricco è colui che guadagna 45mila euro lordi all’anno, cioè poco più di 2mila euro netti al mese, diciamo così, Istat, Banca d’Italia e Upb hanno una concezione della vita un po’…”.
”Noi siamo intervenuti sul cento medio, perché i ceti più svantaggiati sono stati negli anni scorsi attenzionati”, ha ricordato Giorgetti. ”Quindi noi abbiamo messo circa 18 miliardi l’anno scorso e le abbiamo rimessi quest’anno per i redditi inferiori a 35 mila euro, quest’anno come abbiamo sempre detto abbiamo fatto uno sforzo ulteriore e abbiamo coperto anche la fascia di redditi fino a 50 mila euro. A me sembra una logica assolutamente in fin dei conti, cioè considerando l’orizzonte pluriennale, assolutamente sensata”.
”Uno degli interventi che io mi auguro si possa migliorare durante la discussione in Parlamento, quello relativo agli iperammortamenti e ai superammortamenti, perché sono quelli che in qualche modo danno un impulso, oserei dire, quasi automatico per rinnovare, investire, migliorare”, ha detto ancora. ”Renderlo pluriennale secondo me sarebbe una bella cosa”, ha sottolineato. La possibilità di programmare gli investimenti in un arco temporale di più anni ”dà agli imprenditori un quadro di certezze nel tempo e quindi anche la capacità e la possibilità di programmare gli investimenti”, osserva il ministro. ”Se devo sbilanciarmi su questo cercheremo di trovare sicuramente una soluzione”, ha assicurato Giorgetti.
Da Napoli è arrivata la replica della leader del Pd Elly Schlein: “Il ministro Giorgetti dovrebbe guardare i dati dell’Istat non quelli del Pd”, ha detto a margine del congresso nazionale Giovani Democratici a Napoli commentando la frase del ministro Giogetti su questa manovra finanziaria che aiuta il ceto medio. “L’Istat qualche giorno fa – ha detto Schlein – ha segnalato che l’intervento che hanno fatto sull’aliquota Irpef è un intervento del quale per l’85% beneficeranno le famiglie più ricche di quella fascia. L’intervento darà 30 euro all’anno in più a chi guadagna 30mila euro ma ne darà 440 in più all’anno a chi ne guadagna 199mila, quindi una volta ancora stanno aiutando i più ricchi. So che gli dispiace quando glielo diciamo però è la verità che sta nelle loro scelte”.