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Leva militare, la sinistra insorge: vogliono la guerra. Ecco le proposte di legge ferme in Parlamento

La polemica

Leva militare, la sinistra insorge: vogliono la guerra. Ecco le proposte di legge ferme in Parlamento

Politica - di Alessandra Parisi - 27 Novembre 2025 alle 19:09

È bastata una dichiarazione del ministro della Difesa, Guido Crosetto, sulla necessità di aggiornare i numeri delle forze armate dopo la notizia della Francia che ripristina la leva militare su base volontaria, per sollevare il can can delle sinistre contro la presunta svolta militarista del governo. Che cosa ha detto il ministro? Che,  viste le condizioni mutate sulla sicurezza, è necessaria una riflessione, magari una proposta di legge da sottoporre al governo e al Parlamento. “Noi abbiamo costruito modelli, in Italia, come in Germania, come in Francia, negli anni scorsi che riducevano il numero dei militari. In questa nuova situazione tutte le nazioni – ha osservato Crosetto –  non soltanto europee, mettono in discussione quei modelli che avevamo costruito 10-15 anni fa e tutti stanno pensando di aumentare il numero delle forze armate”.

Difesa, la sinistra all’attacco della proposta Crosetto: vuole la guerra

Ad aprire i fuochi è Angelo Bonelli in salsa social-pacifista. “La proposta di Crosetto di reintrodurre la leva indica una sola strada.  Quella di prendere i nostri giovani e trasformarli in soldati invece che in medici, insegnanti, ingegneri, educatori. Non in mio nome”. Non è da meno il grillino Riccardo Ricciardi per il quale la proposta del ministro “cela l’obiettivo di preparare la guerra”. Nicola Fratoianni si dice addirittura “senza parole”. Ma il dibattito è aperto e non da oggi. Il dem Stefano Graziano è meno oltranzista. “Abbiamo già detto chiaramente che noi siamo per un esercito di professionisti. Possiamo immaginare solo un riserva a sostegno della logistica e degli uffici e alla Croce rossa”. Maurizio Gasparri guarda al modello tedesco. “Escludo che l’organizzazione moderna della Difesa possa prevedere un ritorno alla leva obbligatoria generalizzata. Valuteremo il progetto di Crosetto quando sarà definito. Ma immagino sia una ipotesi simile a quella tedesca. Dove si possono fare liste di cittadini teoricamente disponibili ad arruolarsi in caso di necessità”.

Le proposte in stand by alla Camera e al Senato

Il tema è stato più volte affrontato in Parlamento. Tra Camera e Senato sono due, in particolare, le proposte di legge che puntano dritto al ripristino dell’obbligo di servizio militare (o civile). Norme che potrebbero rimettere in discussione la legge Martino – governo Berlusconi- che ha tecnicamente ‘sospeso’ dal primo gennaio 2005 il servizio di leva obbligatorio in Italia. Nella legislatura in corso la proposta più recente per l’arruolamento per legge è quella presentata alla Camera il 15 maggio del 2024, a firma del deputato Eugenio Zoffili della Lega. Due sono le opzioni previste nella pdl, che viene ‘depositata’ in questi giorni a Montecitorio. “Formazione militare o impiego di tipo civile, che coinvolga per sei mesi tutti i cittadini italiani tra i 18 e i 26 anni di età”.

Dalla leva obbligatoria della Lega al progetto dei riservisti di Cirielli

A ridosso della uscita leghista non mancò una sottolineatura proprio del ministro della Difesa, Guido Crosetto. Che bocciò di fatto la proposta di Salvini, con argomenti che poi furono ripetuti anche dal presidente del Senato, Ignazio La Russa. Dal Consiglio regionale Friuli-Venezia Giulia è invece arrivata in Senato un ddl per l”Istituzione del servizio civile o militare obbligatorio’, un testo presentato lo scorso marzo e non ancora assegnato in Commissione, articolato sulla falsariga della proposta di Zoffili. Tornando alla Camera, sul tema di un ritorno al servizio militare – ma di tipo volontario- si trova in fase di assegnazione la proposta firmata da Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia. Un testo di ‘delega al governo per l’istituzione di un “Servizio nazionale militare di volontari per la mobilitazione”. Un sistema che quindi resta in linea con la volontarietà dell’adesione al servizio, aperto ai cittadini che “intendono concorrere alla difesa delle istituzioni, della collettività e dei beni della Patria, nel territorio nazionale e all’estero”. Iniziativa che ne richiama un’altra sulla ‘riserva militare’, depositata dal presidente della Commissione Difesa della Camera, Nino Minardo, a febbraio scorso. Una sorta di bacino di riservisti, da costituire sul modello israeliano.

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