A pochi giorni dal voto
“La sinistra campana non ha nulla a che spartire con Fico, voterà Cirielli”: la profezia di Rotondi
I cittadini di sinistra della Campania non hanno nulla a che spartire con l’antipolitica grillina e con Roberto Fico. Voteranno Cirielli. L’ottimismo di Gianfranco Rotondi sulle sorti del confronto regionale di domenica e lunedì è assoluto. Leader della Democrazia Cristiana, compagine che in Campania, come già in altre Regioni, corre per la coalizione di centrodestra, era presente al comizio di apertura della campagna elettorale e in quell’occasione in un’intervista al Tempo racconta: «Aprendo assieme a Giorgia Meloni la campagna elettorale, io ho citato i leader napoletani del Partito Comunista Italiano: Amendola, Napolitano, Chiaromonte, Bassolino, e mi sono chiesto cosa abbiano a spartire con l’antipolitica grillina. Penso che tutta la sinistra campana rispetti più la storia di militanza di Cirielli che la lotteria vinta da Fico». Cirielli, dice, “dà una percezione di maggiore affidabilità”. A72 ore al voto regionale si tratta di un pronostico non da poco.
Rotondi: ecco perché la sinistra campana voterà Cirielli
Politico navigato, Rotondi annusa l’aria come pochi e non ha dubbi nell’indicare i punti deboli di Roberto Fico: che non sono né il gozzo né il condono, che pure sono stati elementi gravi che sono abbattuti sulla sua candidatura. Eppure il punto è un altro: «Né l’una, né l’altro. Il suo punto debole è la sua visione vetero-grillina, massimalista nelle politiche ambientali; nemica dell’impresa, della competenza, del liberalismo, valori profondamente radicati in una Napoli ormai diversa e lontana dallo stereotipo del mandolino». La sinistra campana non ha nulla a che spartire con Roberto Fico, è la sua convinzione. Del resto, la fuga dal confronto tv con Cirielli non depone bene per il il candidato del centrosinistra. Le indiscrezioni sull'”arruolamento” di Ilaria Salis per gli eventi a chiura di campagna elettorale confermerebbero lo spostamento di Fico verso la linea di una sinistra radicale, vicina ai centri sociali e pro occupazioni.
Sarebbe “la ciliegina sulla torta – ironizza infatti il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, Commissario Regionale del Partito in Campania- . Con la scusa del fantasma fascismo si strizza l’occhio a chi è per le occupazioni abusive di case altrui, la disobbedienza, l’illegalitaà e i centri sociali. Un brodo culturale che è contro lo Stato. Fascisti non ce ne sono in giro, ma comunisti si. Gli elettori moderati e tutti coloro che credono nello Stato e nel lavoro eccezionale delle forze dell’ordine possono trovare solo in Edmondo Cirielli il degno presidente della Regione Campania”.
Rotondi sostiene, poi, che il testa a testa campano non influirà sulla politica nazionale. Chi rischia di più Schlein o Meloni? Risponde Rotondi: «Nessuna delle due. Entrambe si giocano tutto sulla legge elettorale, non sul numero delle regioni governate. Questa legge elettorale fu scritta per determinare un pareggio e una maggioranza Ursula. Tre anni fa Giorgia riuscì ad aggiudicarsi una maggioranza in ragione di circostanze irripetibili. Nessuno può vincere con questa legge elettorale, essa porta solo alla palude. Debbono fare come hanno saputo fare sulla violenza alle donne: un accordo alla luce del sole per un nuovo bipolarismo».