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La Procura di Palermo vuole arrestare Cuffaro e Saverio Romano. Il deputato di Noi moderati: ormai il danno è fatto

Diciotto indagati

La Procura di Palermo vuole arrestare Cuffaro e Saverio Romano. Il deputato di Noi moderati: ormai il danno è fatto

Cronaca - di Luigi Albano - 4 Novembre 2025 alle 10:43

Diciotto indagati a Palermo un’inchiesta che ipotizza, tra gli altri, il reato di corruzione. Tra gli indagati l’ex governatore Totò Cuffaro e il parlamentare di Noi moderati Saverio Romano, per i quali la procura ha chiesto una misura cautelare.

L’indagine riguarda alcuni appalti, anche in materia sanitaria. Da questa mattina sono in corso alcune perquisizioni da parte dei carabinieri del Ros. La richiesta di misura cautelare è stata avanzata al giudice per le indagini preliminari che deve fissare l’interrogatorio preventivo dell’indagato prima dell’eventuale applicazione del provvedimento.

Il video di Saverio Romano: ormai il danno è fatto, anche se ne uscirò pulito

Nell’indagine per associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione sono coinvolti, tra gli altri, anche l’ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro, ora presidente della Nuova Dc, il parlamentare Saverio Romano e il deputato regionale Carmelo Pace, per i quali sono stati chiesti gli arresti domiciliari.

“Il danno è fatto. Non so a cosa porterà questa inchiesta. È una inchiesta che vede 18 indagati per i quali hanno chiesto gli arresti domiciliari, tra ci il sottoscritto. Ma ormai il danno è fatto – denuncia il deputato di Noi Moderati Saverio Romano, in un videoselfie dalla caserma dei Carabinieri – perché non ho ancora ricevuto assolutamente nessun avviso. Anzi, sono venuto in caserma, a San Lorenzo in Lucina, per chiedere la notifica di atti. Non so assolutamente nulla. Mi sembra una cosa abnorme, sono lontano da queste pratiche. Non so assolutamente come avrei potuto inserirmi in un meccanismo di turbativa o appalti truccati. Adesso chiarirò al gip, visto che dovrò essere ascoltato. Ma potete immaginare, anche se il gip dovesse dire che Romano non c’entra nulla con queste vicende, quello che sta accadendo in questo momento. Mi chiamano i giornalisti di cui una cosa di cui non so parlare”.

Cuffaro, ex presidente della regione siciliana e segretario nazionale della Nuova Dc ha scontato una condanna a sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra, dopo l’avvenuta riabilitazione che ha fatto cessare la interdizione dai pubblici uffici è tornato a esercitare il diritto di voto alle Europee del 2024.

Tra gli indagati Vito Raso, storico segretario di Cuffaro

Le perquisizioni – come spiega in una nota il procuratore della Repubblica di Palermo, Maurizio de Lucia che coordina l’inchiesta – si sono rese necessarie “al fine di evitare la dispersione delle prove a seguito della discovery delle indagini, imposta dalla notifica dell’invito a rendere interrogatorio preventivo a seguito della richiesta di applicazione di misura cautelare”.

Una indagine, da quanto si apprende, che riguarderebbe appalti pilotati. Tra gli indagati ci sono anche: Antonio Abbonato, 53 anni; Ferdinando Aiello, 53 anni; Paolo Bordonaro, 59 anni; Alessandro Maria Caltagirone, 54 anni; Roberto Colletti, 66 anni; Marco Dammone, 51 anni; Giuseppa Di Mauro, 60 anni; Vito Fazzino, 42 anni; Antonio Iacono, 66 anni; Mauro Marchese, 65 anni; Sergio Mazzola, 59 anni; Vito Raso, 62 anni; Paolo Emilio Russo, 61 anni; Giovanni Giuseppe – detto Gigi’ – Tomasino, 54 anni; Alessandro Vetro, 45 anni. Tra questi spiccano i nomi di Colletti, ex manager di aziende sanitarie pubbliche siciliane e Vito Raso, storico segretario di Salvatore Cuffaro.

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di Luigi Albano - 4 Novembre 2025