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Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli

Il Piano Olivetti

La cultura come leva per il sociale: dal ministero 10,5 milioni per gli spettacoli dal vivo in periferia

Il ministro Giuli ha firmato il decreto che stanzia i fondi per «portare la luce dello spettacolo dal vivo nei luoghi più decentrati, facendone un motore di partecipazione, dialogo e inclusione sociale»

Politica - di Luciana Delli Colli - 4 Novembre 2025 alle 19:29

Oltre 10,5 milioni di euro per portare gli spettacoli dal vivo nelle periferie di 14 città metropolitane italiane. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha firmato il decreto che mette a disposizione lo stanziamento, il cui obiettivo è «promuovere inclusione sociale, riequilibrio territoriale e valorizzazione del patrimonio culturale attraverso le arti performative». Dunque, un impegno sociale, oltre che culturale, in linea con gli obiettivi fissati dal “Piano Olivetti per la cultura”.

Oltre 10,5 milioni per gli spettacoli dal vivo in periferia

Le risorse sono destinate a Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia. Nove milioni e mezzo di euro provengono dal Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo, mentre il restante milione deriva da fondi residui non spesi, ora reimpiegati per finanziare nuove progettualità.

I fondi, informa una nota del ministero della Cultura, «saranno gestiti dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, in collaborazione con la Direzione generale Spettacolo, e ripartiti tra i Comuni secondo criteri che combinano una quota fissa e una proporzionale alla popolazione residente. I Comuni capoluogo potranno inoltre sottoscrivere accordi con e rispettive città metropolitane per ampliare la portata delle iniziative e promuovere la valorizzazione delle aree periferiche attraverso musica, teatro, danza e nuove forme artistiche».

La cultura come «motore di partecipazione, dialogo, inclusione sociale»

Le risorse, viene specificato, «dovranno essere impiegate per interventi finalizzati a valorizzare le aree periferiche e il patrimonio culturale attraverso attività di spettacolo, rafforzare l’offerta culturale con azioni di riequilibrio territoriale e promuovere laboratori e percorsi formativi dedicati alle arti performative. I beneficiari dei contributi saranno organismi professionali del settore, attivi da almeno tre anni o già finanziati nell’ambito del Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo».

I criteri di selezione «fissati dal decreto privilegiano la qualità artistica dei progetti, la coerenza economica, la capacità di generare coesione sociale e impatto culturale sul territorio, l’accessibilità al pubblico e le sinergie con soggetti pubblici e privati. I progetti saranno scelti dai Comuni capoluogo tramite bandi pubblici. I fondi potranno essere anticipati fino all’80%. Con questo intervento – conclude il ministero – si intende portare la luce dello spettacolo dal vivo nei luoghi più decentrati, facendone un motore di partecipazione, dialogo e inclusione sociale».

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di Luciana Delli Colli - 4 Novembre 2025