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Il mea culpa della grillina Cherchi. Prima lo sparo: “Valditara è violento come chi uccide le donne”. Poi le scuse: “Non volevo…”

Il day after la bagarre

Il mea culpa della grillina Cherchi. Prima lo sparo: “Valditara è violento come chi uccide le donne”. Poi le scuse: “Non volevo…”

Politica - di Alessandra Danieli - 13 Novembre 2025 alle 18:02

È stata lei a dare fuoco alle polveri nell’Aula di Montecitorio con un attacco sguaiato e durissimo all’indirizzo del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. È stata lei, la grillina Susanna Cherchi, a indossare l’elmetto e andare giù pesantissima. “Valditara è violento perché non all’altezza, come chi uccide le donne”. Una similitudine inaccettabile, uno sparo a freddo che ha costretto il presidente di turno a togliere la parola alla parlamentare in versione militante.

Il paragone choc della grillina Cherchi: “Valditara come chi uccide le donne”

Parole dal sen fuggite in un’escalation di accuse incontrollate. Prima la derisione chiedendo ai colleghi un po’ di “carità cristiana” nei confronti del ministro Valditara. “Perché lui non conosce l’argomento. L’unica cosa di cui è sicuramente consapevole è di non essere all’altezza. E quando una persona sa di non essere all’altezza paradossalmente diventa anche più violenta”. Ed ecco il paragone che ha scatenato lo tsunami in aula. “Come le donne che vengono uccise dai mariti, perché i mariti sanno di non essere all’altezza di quelle donne e quindi le ammazzano. Ma lui poverino, ha bisogno di comprensione”.

Dopo 24 ore le scuse: non volevo, mi dispiace

Oggi a 24 ore dal fattaccio la parlamentare pentastellata torna sui suoi passi scusandosi. La notte deve averle portato consiglio. “Desidero scusarmi con il ministro Giuseppe Valditara per le parole da me pronunciate in aula”, ha detto  Cherchi. “Non era in alcun modo mia intenzione accostare il ministro ai comportamenti di uomini violenti e autori di femminicidi. Mi dispiace se c’è stato un fraintendimento. Su temi così delicati il rispetto istituzionale e la misura nei toni restano imprescindibili. Le scuse sono in ogni caso un atto dovuto a cui non mi sottraggo in alcun modo”.

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di Alessandra Danieli - 13 Novembre 2025