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Via libera del Senato al decreto flussi: è legge

Un altro impegno mantenuto

Migranti, il decreto Flussi è legge. FdI: «Mettiamo fine alla mangiatoia sui permessi di soggiorno»

Il testo è la risposta agli illeciti scoperti sulle richieste di ingresso e denunciati in Procura dalla premier Giorgia Meloni. Lisei: «Finisce l'era della gestione incontrollata. Il governo lavora per offrire una vera integrazione a chi arriva legalmente e servizi consoni ai cittadini»

Politica - di Federica Parbuoni - 26 Novembre 2025 alle 13:56

Quote in base alle reali esigenze del mercato del lavoro, tempi certi, maggiori controlli e sanzioni più stringenti. Sono le linee guida del decreto Flussi, approvato in via definitiva al Senato per alzata di mano, grazie ai voti della maggioranza. Il decreto, che accoglie anche alcune richieste delle imprese, oltre che ai permessi di soggiorno per motivi lavorativi, guarda con attenzione anche a quelli legati alla protezione speciali e per le vittime di caporalato, mantenendo insieme legalità e aspetti umanitari. Configurandosi quindi come una risposta a tutto tondo all’esigenza di sostenere i flussi migratori regolari e stroncare i comportamenti illeciti.

Il decreto Flussi per archiviare gli illeciti del click day

«Prima di parlare di questo provvedimento dovremo parlare della sua genesi. E la genesi va ricondotta alla denuncia presentata, nel giugno del 2024, dal presidente Meloni alla procura della Repubblica contro richieste di soggiorno irregolari», ha ricordato in Aula il senatore di FdI, Marco Lisei, durante la dichiarazione di voto. «Un’azione che, ricordo – ha proseguito – venne commentata dalle opposizioni come spot elettorale e che invece ha portato a 44 indagati e successivi arresti. A dimostrazione di come, per questo governo, una delle priorità fin dal primo giorno del suo mandato fosse evitare il ripetersi di quanto accaduto negli anni passati, e che qualcuno in questo emiciclo vorrebbe accadesse ancora, e cioè che sulle richieste di permessi di soggiorno proseguisse una mangiatoia sulla quale lucrare».

FdI: «Il governo pone fine alla mangiatoia dell’immigrazione»

Lisei ha quindi sottolineato che «le prerogative principali» del decreto sono «cercare di garantire regolarità nell’immigrazione e dare risposta alle aziende che cercano manodopera». «Non bisogna avere timore di dire che l’immigrazione è un problema per l’ordine pubblico e per la sicurezza delle città e che un governo ha l’obbligo di dare risposte ai cittadini. Ci sono stati anni in cui – ha ricordato ancora il senatore di FdI – l’Italia prendeva 5 miliardi di euro per gestire un flusso totalmente incontrollato di immigrati senza garantir loro alcun futuro, mentre oggi il governo Meloni lavora per offrire una vera integrazione a chi arriva legalmente e servizi consoni ai cittadini».

Cosa prevede il decreto Flussi

In particolare il decreto, approvato in prima lettura alla Camera il 18 novembre, introduce tempi certi sul rilascio del nulla osta al lavoro prevedendo il termine di trenta giorni dalla presentazione della domanda; l’estensione a dodici mesi, in via sperimentale fino a tutto il 2027, del limite temporale per presentare la domanda di visto di ingresso per chi abbia completato attività di istruzione e formazione nei Paesi di origine; l’allargamento da sei mesi a un anno della durata dei permessi di soggiorno rilasciati alle vittime di tratta o grave sfruttamento e alle vittime di caporalato, con la possibilità in entrambi i casi di proroghe per consentire l’inserimento socio-lavorativo. I titolari di permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale e le vittime di violenza domestica avranno inoltre la possibilità di beneficiare dell’assegno di inclusione, superando le norme in vigore che prevedono specifici requisiti di cittadinanza, di residenza e di soggiorno.

La legge proroga poi fino al 2028 la possibilità di ingresso e soggiorno “extra-quote” per un massimo di 10mila lavoratori stranieri da impiegare nel settore dell’assistenza familiare o sociosanitaria di persone con disabilità o grandi anziane o, come introdotto nel corso dell’esame in sede referente, a favore di bambini dalla nascita ai sei anni. Sostanzialmente, per badanti e baby sitter. Tra le misure, si segnalano anche la definizione su base triennale e non più annuale del numero di ingressi per partecipare a programmi di volontariato; la modifica del termine per il rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare, che passa da novanta a centocinquanta giorni; l’estensione della possibilità di partecipare alle riunioni del Tavolo per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura, che viene stabilizzato, anche agli enti religiosi civilmente riconosciuti.

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di Federica Parbuoni - 26 Novembre 2025