La leggenda del calcio
I cinque anni dalla morte di Maradona, a febbraio ricomincia il processo in Argentina contro i sette medici
Il ricordo del più grande calciatore di tutti i tempi e l'accertamento sulle responsabilità mediche per il suo decesso
Il 25 novembre del 2020 moriva Diego Armando Maradona. A soli 60 anni e per le complicanze di un intervento neurochirurgico sul quale pesano molti dubbi. A febbraio a Buenos Aires ricomincerà il processo a carico dei medici accusati di negligenza e di colpa, dopo che il primo rito è stato annullato per l’acclarata incompatibilità del giudice.
Il Pibe de Oro, ormai Santo napoletano
Considerato quasi universalmente il più grande calciatore della storia, Maradona arrivò il 1984 a Napoli diventandone un’icona ormai quasi canonica. Due scudetti, una coppa Uefa, una coppa Italia e una Supercoppa vinte in sette anni fino alla squalifica per doping. Intervallate dal trionfo ai mondiali del Messico nel 1986 con il gol del secolo.
La cocaina
Sin dai tempi del Barcellona e dopo l’infortunio che gli costà mezza gamba, Diego iniziò ad assumere cocaina. La sua croce, che continuò purtroppo a Napoli e che coincise con la squalifica del marzo 1991. A Napoli è nato uno dei suoi figli naturali, quel Diego Junior avuto dalla relazione con Cristiana Sinagra che poi è diventato nel tempo il figlio prediletto.
Il processo
Il processo per la morte di Diego Maradona, che vedeva sette sanitari accusati di omicidio colposo è stato annullato a causa di uno scandalo che aveva riguardato la giudice Julieta Manintach, che aveva realizzato un documentario non autorizzato sul caso, mettendo in dubbio la sua imparzialità. Il processo è stato invalidato e si dovrà ricominciare da capo. Sette i medici accusati di negligenza e omicidio colposo, con intercettazioni vergognose e irripetibili proprio durante l’agonia del leggendario fuoriclasse.
Patrono laico di Napoli
Mentre San Gennaro è il patrono famoso della città, Diego Maradona è diventato il patrono laico. Amato da più generazioni, venerato fino al punto che il largo dedicatogli spontaneamente è diventato uno dei luoghi turistici più visitati nel mondo. La mano di Dio (frutto del gol segnato proprio con la mano contro l’Inghilterra e diventato un film di Paolo Sorrentino).