Gag involontaria su La7
Giannini troppo poco becero per la Gruber: citare i Cohen per attaccare Meloni? Dobbiamo essere più terra terra per colpire (video)
L'assist della padrona di casa di "Otto e mezzo" schivato e fallito dal suo ospite fisso finisce in un mancato goal a porta vuota che scatena ilarità e dubbi, con una sola certezza: l'attacco a governo e premier deve essere netto e d'impatto. Sennò che indottrinamento è?
Lilli Gruber tenta l’assalto, ma la falange del’uomo di punta in trincea mediatica, Massimo Giannini, non coglie appieno e non colpisce a fondo, almeno non centra il colpo con brutalità fiera quanto la padrona di casa del talk anti-Meloni de La7 vorrebbe che si infierisse. E il siparietto che ne nasce è una illuminante, quanto spassosa, involontaria gag polemica intestina ma commilitoni dem. Ma procediamo con ordine.
L’amo, appuntito, è lanciato dalla padrona di casa tv a dovere: «Vorrei allargare perché dunque abbiamo visto lo scandalo dell’autorithy per la Privacy. Poi l’altro giorno l’assalto al Quirinale. Complotti, spionaggi, e tutti i giorni vengono dipinti come nemici i magistrati, i sindacati, i giornalisti, e le opposizioni che appunto sono state paragonate ad Hamas dalla presidente del Consiglio. Che modo è di intendere e gestire il potere di questa destra destra di Giorgia Meloni?», domanda con un interrogativo retorico – nel senso che la risposta è già nelle asserzioni di principio del q1uesito – la Gruber che lancia la palla direttamente al compagno di squadra anti-esecutivo, Massimo Giannini…
Il dramma borghese di Lilli Gruber vs Giannini: troppo poco chiaro l’assalto anti-Meloni
Insomma, il copione era scritto: a Otto e mezzo, come ogni sera, si recita a soggetto – ma con un plot fisso – e l’aria si fa densa, gli archi tesi e l’arbiter elegantiarium in studio, Lilli Gruber, attende l’affondo in scaletta per metà puntata (e per il gran finale) contro la perfida destra-destra di Giorgia Meloni. E allora, la mise en scène e il quadretto introduttivo sembrano anche stavolta impeccabilmente e strategicamente strutturati: si parte con complotti, spionaggi, assalto al Quirinale e, naturalmente, l’equiparazione delle opposizioni ad Hamas (un classico del repertorio anti-premier).
E troppo raffinata la citazione dei Fratelli Coen per colpire la premier…
Insomma, la trappola retorica è servita e la catapulta pronta a lanciare la solita bordata: eppure, qualcosa non va. E la non-domanda lanciata all’indirizzo dell’editorialista di Repubblica, Massimo Giannini, si risolve in un boomerang involontariamente comico. Perché lui, si sa, ha il compito di vibrare la stoccata fatale, ma stavolta non calibra bene pesi e misure, e il masso polemico finisce per accartocciarsi su se stesso. E qui scatta l’involontaria, esilarante gag televisiva.
La zuppa gourmet indigesta per la Gruber: Giannini bocciato
Giannini insomma, da buon frequentatore dei salotti che contano, anziché cogliere lo spunto verace sferrato ad hoc e servito su un piatto d’argento dalla conduttrice, si lancia in una citazione colta che fa avvizzire il piatto povero ad usum dei fedelissimi del talk, in una zuppa gourmet dai sapori non ben contraddistinti e amalgamati per i più: la ricetta cinefila dei Fratelli Coen, quelli di Non è un Paese per Vecchi. L’accostamento è forse troppo ardito. Raffinatamente inadeguato a colpire nel segno. Insomma, troppo intellettuale per il basso ventre dello spettatore medio dem sintonizzato su La7.
Conduttrice e fedelissimi del talk de La 7 si aspettano ben altre bordate…
Così, la reazione della Gruber è da antologia del dramma borghese: «Eh però adesso non siamo così alti. Dobbiamo essere più terra a terra», bacchetta l’ospite che ha mancato nell’interlocuzione con la conduttrice, lisciando l’assist e mangiandosi un goal a porta vuota che scatena lo sdegno di Lilly. La quale, tradotto in termini poveri, gli rimprovera: caro Giannini, il telespettatore deve indignarsi subito, non decifrare metafore cinematografiche! Lascia stare la parodia dei poteri forti, qui si deve colpire la Meloni e si deve farlo subito, senza sottigliezze e citazioni erudite.
L’assist della Gruber e l’autogoal di Giannini a porta vuota: un precedente che resterà negli annali del La7
E mentre il povero Giannini tentava di difendere il suo “terra a terra” alambiccandosi sulle parodie dei Coen e i messaggi espliciti del loro cinema salottiero, la Gruber tuona e chiosa, glaciale: «Noi però stiamo parlando di cose molto serie. Non c’è da ridere». Già. Nulla da ridere. Specialmente quando il complotto anti-Meloni si inceppa per colpa di un ospite che, abbandonato livore nudo e crudo, stavolta si fa troppo colto per il pubblico che si vorrebbe indottrinare. Che fatica la militanza intellettual-televisiva nei talk show…
#Giannini fa una battuta ma la #Gruber non la prende benissimo… 😬#ottoemezzo pic.twitter.com/RT23vhPsIe
— 𝚁𝚒𝚌𝚌𝚊𝚛𝚍𝚘 𝙳𝚎𝚒𝚊𝚜 (@RiccardoDeias) November 22, 2025