Le sfide in agenda
G20, Meloni in Sudafrica. Dall’sos “uso malevolo” dell’IA, al rilancio dell’equità globale citando Churchill: “La responsabilità è il prezzo della grandezza”
La premier nei suoi interventi conclusivi chiede regole etiche per l'Intelligenza Artificiale, critica le disuguaglianze della globalizzazione, e conclude con i bilaterali con Cina e Singapore prima di volare in Angola, dove è previsto il vertice tra Unione Europea e Unione Africana
È arrivata alla conclusione la due giorni del G20 in Sudafrica per la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che nella seconda e ultima giornata del vertice è giunta al Johannesburg Expo Center per partecipare alla seconda e ultima giornata del summit. I lavori della terza sessione di dibattito in agenda, intitolata “A Fair and a Just Future for All: Critical Minerals; Decent Work; Artificial Intelligence“, prevedono al termine la presentazione delle raccomandazioni del “G20@20 Review“. Quindi, la sezione conclusiva del vertice.
G20, Meloni al summit per seconda giornata lavori. E stasera vola in Angola
Nel pomeriggio Meloni sarà impegnata in eventuali incontri bilaterali e, al termine, terrà un punto stampa con i giornalisti. In serata la delegazione italiana lascerà il Sudafrica per volare a Luanda, in Angola, dove è previsto il vertice tra Unione Europea e Unione Africana.
G20, Meloni e l’appello sull’Intelligenza Artificiale
Intanto, comunque, chiudendo la sessione conclusiva odierna, la premier sottolinea e rilancia: «Non possiamo sottovalutare il rischio di un uso malevolo dell’Intelligenza artificiale, oltre a tutte le implicazioni in termini di garanzie, diritti e privacy delle persone che questi sistemi generano. L’intelligenza artificiale è la più grande rivoluzione di quest’epoca, ma è una tecnologia che può sprigionare tutto il suo potenziale solo se il suo sviluppo si muoverà in un quadro di regole etiche che mettano al centro la persona». E questo punto, dirimente, il presidente del Consiglio italiano lo rimarca con dovizia dio argomentazioni.
Ecco i rischi che derivano da un uso malevolo dell’IA: servono regole etiche
Proseguendo poi: «Ecco perché io ritengo che questa sede, anche per le tante diverse sensibilità che raccoglie su questo tema, possa essere il luogo ideale per avanzare nella definizione di principi e standard comuni. Questo – ha rilevato con forza Giorgia Meloni al G20 – è un punto di partenza. Anche per mettere il mondo del lavoro nelle condizioni di sostenere l’impatto di questa sfida».
E allora: «La transizione digitale deve saper generare occupazione nuova e di qualità, non sostituire semplicemente i lavoratori. È un fenomeno che interessa tutti, e a mio avviso sarebbe sbagliato pensare che ci sono sistemi economici che ne sono immuni perché godono oggi di un vantaggio competitivo rispetto ad altri», ha sostenuto Giorgia Meloni intervenendo in occasione della terza e ultima sessione dei lavori del G20, a Johannesburg.
«La transizione digitale generi occupazione, non sostituisca solo lavoratori»
Proseguendo quindi: «C’è poi il tema delle risorse fisiche, che alimentano questo processo. È chiaro che dobbiamo lavorare insieme per costruire catene del valore trasparenti e sostenibili. E anche assicurare che le Nazioni produttrici possano beneficiare del frutto delle proprie risorse, invece di essere sfruttati per quelle risorse. Quindi, la sfida è conciliare protezione e innovazione, diversificazione e sicurezza, cooperazione e autonomia», ha sottolineato il presidente del Consiglio..
G20, Meloni: «Costruire un futuro più equo, la globalizzazione ha generato disuguaglianze»
E ancora. «Nessuno può avere la presunzione di avere la risposta giusta o definitiva alla sfida più complessa che dobbiamo affrontare: ovvero costruire un futuro più giusto e più equo per tutti. Ma penso che possiamo imparare dai nostri errori», ha puntato l’accento sul punto la premier nel corso nel suo intervento. Aggiungendo anche: «La tesi secondo la quale la mano invisibile del libero commercio e della globalizzazione avrebbe consegnato all’umanità solo benefici si è rivelata alquanto utopistica, per usare un eufemismo».
Chiosando sul punto: «Oggi possiamo percepire le vulnerabilità, le disuguaglianze, le dipendenze strategiche che quel processo ha generato e che a lungo abbiamo voluto ignorare», ha proseguito la presidente del Consiglio, citando poi alcuni dati diffusi dalla Banca Mondiale:«”L’1% della popolazione ha catturato il 41% di tutta la nuova ricchezza globale dal 2000. Mentre alla metà più povera dell’umanità è arrivato appena l’1%“. Sono numeri impietosi, ma – voglio essere, diciamo, ottimista – può andare peggio»…
La conclusione dell’intervento della premier citando Churchill: «La responsabilità è il prezzo della grandezza»
Per questo, è l’inciso significativo che Meloni fa nel suo discorso, aggiungendo a quanto detto: «La sfida è conciliare protezione e innovazione, diversificazione e sicurezza, cooperazione e autonomia», che il rapporto del G20 ce lo ricorda con estrema chiarezza: «L’estrema disuguaglianza è una scelta politica, non un destino inevitabile. La posta in gioco è dunque altissima. E la responsabilità che abbiamo, chiaramente storica. Ma – sottolinea in calce – «”la responsabilità è il prezzo della grandezza”, diceva Winston Churchill. E penso che non abbiamo altra scelta che pagare quel prezzo», chiosa la premier.
Bilaterale con la Cina e incontro col premier di Singapore
Infine, a margine del vertice, la premier Meloni ha incontrato il premier cinese Li Qiang. L’incontro ha toccato i temi delle relazioni economiche bilaterali. Li Qiang ha espresso l’auspicio che un maggior numero di aziende italiane entri nel mercato cinese, citando piattaforme come la China International Import Expo, la China International Fair for Trade in Services, la China International Consumer Products Expo e la China International Supply Chain Expo. Contemporaneamente, Pechino ha fatto sapere di aspettarsi che l’Italia fornisca un «ambiente imprenditoriale equo, trasparente e non discriminatorio per le imprese cinesi che vogliono investire in Italia».
Al vaglio un piano d’azione per potenziare gli scambi
E a stretto giro la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato oggi anche il Primo ministro di Singapore, Lawrence Wong, a margine del Vertice G20 in Sudafrica. I due leader, riferisce Palazzo Chigi, «hanno ricordato il 60esimo anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Italia e Singapore». E «hanno convenuto sull’opportunità di elevare ulteriormente il livello della collaborazione bilaterale, lavorando a un Piano d’Azione triennale per rafforzare il dialogo politico. Potenziare gli scambi commerciali. E favorire gli investimenti», si legge in una nota. Meloni e Wong «hanno inoltre concordato sull’importanza di approfondire la collaborazione in campo scientifico e tecnologico, in particolare nel settore dell’intelligenza artificiale», conclude la nota di Palazzo Chigi.