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Furto al Louvre

L'indagine e la beffa

Furto al Louvre, le indagini proseguono e il giallo si allarga: altri 4 arresti per il colpo da 88 milioni. Ma il tesoro resta fantasma

Colpo clamoroso, si stringe il cerchio sugli autori, ma dei gioielli della Corona nessuna traccia. E il dubbio resta: mossa da maestri o disattenzione da apprendisti degli addetti alla sicurezza? L'inchiesta va avanti, ma non arriva al cuore del problema (e al bottino sottratto)

Cronaca - di Lorenza Mariani - 25 Novembre 2025 alle 20:01

Parigi trema ancora sotto il peso dell’imbarazzo. Dopo il clamoroso furto dei gioielli della Corona francese al Museo del Louvre lo scorso 19 ottobre, la Procura di Parigi ha annunciato oggi, martedì 25 novembre, l’arresto di altre quattro persone. Un colpo tanto plateale quanto semplice, che ha beffato tutti i sistemi di sicurezza e lasciato la Francia intera a chiedersi: “Com’è possibile?”.

Furto al Louvre: l’inchiesta s’allarga con altri 4 fermi per il colpo sui gioielli della Corona francese

I nuovi fermati, tutti originari della regione della capitale, sono due uomini di 38 e 39 anni e due donne di 31 e 40. Lo ha reso noto la procuratrice capo di Parigi, Laure Beccau. Quattro nomi che si aggiungono alle tre persone con precedenti penali già arrestate nelle scorse settimane. L’avanzamento nelle indagini è stato cruciale: il primo nucleo di indagati era stato individuato grazie alla rilevazione del Dna lasciato all’interno della cesta dell’elevatore utilizzato dai ladri.

Colpo da maestri o disattenzione da apprendisti degli addetti alla sicurezza?

Un dettaglio quasi degno di un film comico: i ladri che non si preoccupano di lasciare tracce genetiche sul “mezzo di trasporto” usato per scavalcare – e beffare – la sicurezza. Un colpo da maestri… con la disattenzione di apprendisti… La banda era riuscita a raggiungere una finestra, rompere il vetro e introdursi nel museo, un’azione che, per la sua disarmante semplicità, ha messo in luce una falla incredibile nella sorveglianza di uno dei luoghi più importanti e visitati al mondo. Per non parlare della parola password del codice d’accesso: semplicemente Lourve…

Furto al Louvre, il mistero del tesoro scomparso

Eppure, nonostante l’ampliamento del numero di persone coinvolte, resta il più totale e frustrante mistero sulla sorte degli otto gioielli trafugati. Si tratta di preziosi di inestimabile valore storico, un patrimonio che racchiude secoli di storia francese. Se liquidati semplicemente come metalli e pietre preziose, questi gioielli potrebbero fruttare sul mercato nero una cifra sbalorditiva, stimata fino a 88 milioni di euro. Il problema, e la speranza degli inquirenti, è che il valore storico e la notorietà dei pezzi li rendano praticamente invendibili sul mercato legale o presso i grandi collezionisti. Alimentando il sospetto che possano essere stati commissionati da qualche figura oscura per una collezione privata.

Caccia al bottino da 88 milioni di euro

Ottantotto milioni di euro. Una cifra che fa girare la testa e rende l’idea di quanto la posta in gioco sia alta. Intanto, il Louvre deve fare i conti con un danno d’immagine che supera di gran lunga quello economico, provando a rimettere in sesto un sistema di sicurezza palesemente inadeguato. L’indagine prosegue con l’obiettivo di ricostruire l’intera catena del furto, dalla pianificazione all’occultamento del bottino. Ma l’attenzione ora è tutta concentrata su dove siano finiti gli otto pezzi di storia.

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di Lorenza Mariani - 25 Novembre 2025