Toccato il fondo
Fake su Falcone e Borsellino, FdI: è propaganda stile Russia, chiedano scusa. E l’Ordine dei giornalisti che fa?
Una brutta storia, una pessima pagina di giornalismo. Trascinare i giudici Falcone e Borsellino nell’arena referendaria attribuendogli frasi mai pronunciate sulla separazione delle carriere è inaccettabile. Il centrodestra denuncia e vuole vederci chiaro. La notizia è presto data: a lanciare la bufala ripresa a cascata da siti e social fino a farne il punto di vista ufficiale del giudice assassinato dalla mafia, è il Fatto Quotidiano che diffonde il contenuto di una falsa intervista che avrebbe rilasciato Borsellino a Samarcanda il 23 maggio 1991. Quel colloquio con la trasmissione di Santoro in realtà non c’è mai stato, come ha scoperto il Dubbio scartabellando tra le teche Rai.
La fake news su Borsellino e Falcone: vergogna del Fatto e di Formigli
La non notizia viene ripetuta da Corrado Formigli che in una puntata di Piazza Pulita cita la frase mai pronunciata da Borsellino per farne uno sponsor postumo del no al referendum. “Separare le carriere è un cavallo di Troia per disarticolare la forza unitaria dell’azione giudiziaria”. Tutto falso. Anche il giudice Falcone finisce nel tritacarne della fabbrica di fake. Questa volta è Gratteri a ‘sbagliarsi’ leggendo in diretta tv a DiMartedì un’intervista inventata nella quale avrebbe prese le distanze dalla separazione delle carriere.
Nordio: ai video o agli scoop fake mi sono abituato…
Laconico e amaro il commento ai fatti del ministro della Giustizia Carlo Nordio. “Ai video o agli scoop fake mi sono abituato. Allo stesso giornale ho dovuto instaurare una causa civile, perché aveva addirittura scritto che avrei favorito il mio dentista, che non era affatto il mio dentista”, ha raccontato invitando piuttosto a mantenere la campagna referendaria “su un piano di verità e correttezza”.
La rabbia di FdI: vergogna, ora Formigli e gli altri chiedano scusa
Da Fratelli d’Italia è un coro di rabbia e stupore. “Non possiamo far passare sotto silenzio le gravi fake news diffuse dal Fatto Quotidiano e amplificate dalle trasmissioni ‘amiche’ di Formigli, Floris e Gruber su La7″, denuncia Carolina Varchi parlando di narrazione, in stile propaganda russa. “A questo punto – conclude la vicepresidente di FdI alla Camera – è legittimo chiedersi se si sia trattato di sciatteria o piuttosto di una strategia ben architettata per colpire una riforma centrale per il governo Meloni. In entrambi i casi crediamo che si sia superato il limite, pertanto chiediamo all’ordine dei giornalisti di intervenire”. Il senatore Salvi Sallemi non esita a parlare di una vera e propria vergogna. “Formigli chieda scusa delle fake news rilanciate in televisione”.
Amorese: Mi chiedo dove sia l’Ordine dei giornalisti. Perché non interviene?
Non è più morbido Alessandro Amorese di FdI. “Mi chiedo dove sia l’Ordine dei giornalisti e perché non intervenga. Nessuno ha il coraggio di dire che siamo in presenza di una vergognosa propaganda, in stile Russia, contro il governo Meloni e una grave mancanza di rispetto verso i lettori che si aspettano veridicità e correttezza della fonte? Mi aspetto delle rettifiche e anche delle scuse alla memoria di Falcone e Borsellino, patrioti contro la criminalità organizzata tirati in mezzo per bieca propaganda politica”. Di fatto gravissimo parla Elisabetta Gardini. “È l’uso scientifico del meccanismo della disinformazione programmata: uno inventa, altri amplificano. Un metodo da propaganda, non da informazione libera. È inaccettabile che giornalisti come Travaglio, Gruber, Formigli e Floris abbiano rilanciato frasi mai pronunciate, alimentando una narrazione falsa e strumentale proprio in vista di un referendum decisivo. Se è stato un errore – conclude la parlamentare di FdI – chiedano scusa agli italiani. Secondo il Codice deontologico dei giornalisti, chi diffonde una notizia falsa deve rettificare, anche senza richiesta. Invece, assistiamo al silenzio”.