Fuoco, fiamme e pretesti
Educazione sessuale, bagarre in Aula e scintille Valditara-opposizione. Il ministro, furioso, sbugiarda la sinistra: vergognatevi (video)
Sul tema scoppia il caos alla Camera: Pd e Avs soprattutto innescano la miccia e il ministro replica sul punto, con citazioni che smentiscono accuse e polemiche strumentali, inchiodando i dem per aver diffuso "falsità" sul ddl che hanno scatenato un violento scontro parlamentare
Quelle divampate oggi alla Camera non sono state semplici scintille, ma un vero e proprio incendio, quello scoppiato e divampato in Aula tra il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e le opposizioni in sommossa sul tema bollente dell’educazione sessuale nelle scuole. Un dibattito acceso dal Ddl sul consenso informato ha innescato una bagarre che ha costretto la Presidente di turno, Anna Ascani, a minacciare la sospensione della seduta.
Il motivo del contendere? Le critiche al provvedimento, in discussione per gli emendamenti, che secondo le opposizioni (in particolare Pd e Avs) mirerebbe a impedire l’informazione dei giovani sui rischi delle malattie sessualmente trasmissibili e l’educazione affettiva.
Scuola, scintille Valditara-opposizione in aula alla Camera sull’educazione sessuale
Un pretesto, demagogicamente rilanciato, che dopo una lunga serie di interventi dell’opposizione critici sul ddl sul consenso informato, all’esame dell’Aula ha visto Valditara prendere la parola e replicare, punto su punto, alle accuse e alle rivendicazioni strumentali della sinistra: «Avete detto delle falsità, avete preso in giro gli italiani. Vergonatevi!», ha rilanciato Valditara dopo le prime battute di replica, rispondendo all’opposizione che rumoreggiava alacremente. E con la presidente di turno, Anna Ascani, che ha dovuto richiamare più volte l’assemblea a ordine e compostezza.
Un putiferio, quello indecorosamente scatenato dai banchi dell’opposizione, e che, tra proclami, slogan, ha anche registrato l’intervento “risentito” di Andrea Casu, del Pd, che mentre il caos dilagava, intimava: «Quel vergognatevi delle essere ritirato, sono parole indegne e non rispettose dell’opposizione del parlamento». E a stretto giro, pronto a fargli pretestuosamente eco: «Chiedo formalmente di richiamare il ministro», ha sentenziato paradossalmente Marco Grimaldi, di Avs.
Valditara: dalle opposizioni tutte falsità da: prendono in giro i cittadini
«È stato detto che con questo provvedimento impediremmo l’educazione sessuale nelle scuole. Che impediremmo di informare i giovani sui rischi delle malattie sessualmente trasmesse. E che negheremmo l’educazione affettiva nelle scuole. Tutto falso», è intervenuto il ministro sbugiardando la sinistra nell’Aula della Camera rispondendo alle opposizioni durante l’esame degli emendamenti al Ddl sul consenso informato.
Educazione sessuale a scuola, Valditara: una balla dire che la neghiamo
E ancora. «Chi ha detto che lo neghiamo ha raccontato una colossale balla. Ha preso in giro i cittadini italiani», ha rimarcato Valditara. Ricordando che il governo «per la prima volta ha previsto come obiettivi di apprendimento l’educare alle relazioni corrette, in particolare al rispetto verso la donna, l’educazione all’empatia relazionale ed affettiva e al contrasto della violenza di genere, qualsiasi violenza di genere».
La replica puntuale (e testuale) del ministro
Infine. Nonostante il caos, in Aula è emerso chiaramente che il “testo Valditara” esclude solo l’attività didattica correlata per la scuola dell’infanzia e primaria, ma rimanda esplicitamente ai programmi esistenti (Indicazioni Nazionali) per tutto il resto. Dove si legge – ribadisce Valditara – educare alle differenze sessuali, alle differenze tra i sessi, educare alla conoscenza degli apparati sessuali gli apparati del corpo umano e dunque anche gli apparati sessuali, educare alla conoscenza delle funzioni riproduttive, che sono per eccellenza sessualità.
La citazione delle indicazioni nazionali che inchioda le opposizioni
E ancora. «Educare alla conoscenza dello sviluppo puberale… Altro che non insegniamo alla conoscenza dello sviluppo puberale, educare ai rischi legati alle malattie sessualmente trasmesse». Concludendo lapidariamente: «Chi ha detto che noi neghiamo questo ha raccontato una colossale balla e allora ha preso in giro i cittadini italiani, diciamolo chiaro». L’intervento del ministro, dunque, ancora una volta e su un ultimo punto, ha chiaramente smascherato come la polemica sollevata dalle opposizioni sia basata su una lettura distorta del provvedimento, utilizzata per un attacco politico frontale.
Dalla sinistra, fuoco, fiamme e fumo negli occhi
E alla fine dello spettacolo indegno andato in scena oggi alla Camera, la verità citata dal ministro è emersa con forza: l’Educazione sessuale e affettiva non viene negata, ma anzi, viene inquadrata in un contesto più ampio e mirato al contrasto della violenza di genere. L’episodio conferma allora la tendenza delle opposizioni a gridare allo scandalo, anche di fronte a provvedimenti che mirano solo a regolamentare e definire meglio un tema così delicato.
Giuseppe Valditara respinge le accuse sul ddl educazione sessuale e femminicidi: bagarre alla Camera 👉 https://t.co/gXexoOzx4p pic.twitter.com/QAdjBGZd4N
— Tg La7 (@TgLa7) November 12, 2025