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A parole loro

Da Schlein e Bonelli comunicati fotocopia sul Garante della Privacy: telepatia o copia-incolla?

Politica - di Federica Parbuoni - 10 Novembre 2025 alle 16:59

Telepatia? Prove tecniche di partito unico? Condivisione di strategie sfuggita di mano? Comunicati scritti sotto dettatura? Difficile dare una risposta, certo è però che le dichiarazioni di Elly Schlein e Angelo Bonelli contro il Garante della Privacy risultano a tratti perfettamente sovrapponibili: non solo gli stessi concetti, proprio le stesse parole. Tanto da far pensare inizialmente di aver letto male, di aver forse confuso le dichiarazioni. E, invece, no, nessun errore di lettura.

Schlein e Bonelli: i comunicati sul Garante della Privacy a confronto

La prima a uscire, almeno stando alla sequenza data dalle agenzie di stampa, è stata Schlein. «Sta emergendo un quadro grave e desolante sulle modalità di gestione dell’Autorità Garante per la Privacy che rende necessario un segnale forte di discontinuità. Io penso che non ci sia alternativa alle dimissioni dell’intero consiglio», ha detto la segretaria dem, aggiungendo che «le inchieste giornalistiche di Report hanno rivelato un sistema gestionale opaco, caratterizzato da numerosi conflitti di interesse e da una forte permeabilità alla politica. Senza un azzeramento e una ripartenza sarà impossibile ricostruire la fiducia dei cittadini nell’istituzione che deve tutelarne i diritti e assicurare la necessaria terzietà del collegio, anche rispetto alla politica».

Un’oretta dopo è stata la volta di Bonelli. «Dopo quello che è emerso con l’inchiesta di Report non ci sono più alibi. Non siamo davanti a una questione tecnica, ma a un quadro gestionale opaco, con conflitti di interesse e una permeabilità alla politica che è incompatibile con la natura stessa dell’Autorità: il Garante della Privacy deve essere indipendente, credibile, inattaccabile», sono state le parole del leader di Avs. «Lo dico con chiarezza: non basta una difesa d’ufficio, non basta prendere tempo. Serve l’azzeramento. Serve che l’intero consiglio si dimetta subito. Perché senza questa assunzione di responsabilità non è possibile ricostruire la fiducia dei cittadini in un’autorità che — per mandato — dovrebbe essere garanzia di trasparenza e tutela dei diritti fondamentali, non un luogo di opacità. In un Paese democratico l’inchiesta giornalistica non si punisce: la si ascolta».

Copia-incolla o ispirazione?

Ora, è vero che l’argomento è lo stesso, ma colpisce l’uso di interi passaggi identici. Schlein e Bonelli sono così in sintonia da parlare all’unisono, si sono copiati a vicenda o hanno avuto la stessa ispirazione? Vai a capire…

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di Federica Parbuoni - 10 Novembre 2025