Ok la valutazione del dossier
Cucina italiana patrimonio dell’umanità: primo sì del comitato tecnico Unesco. Decisione finale a dicembre a Nuova Delhi
Esito positivo della valutazione tecnica del dossier ma la decisione sarà politica. Soddisfazione bipartisan. Il ministro Lollobrigida esprime soddisfazione ma invita alla cautela: "abbiamo candidato una grande tradizione"
Italia terra di meraviglie, di arte, di cultura e letteratura, di storia e monumenti millenari, di mare cristallino, di paesaggi mozzafiato e montagne incontaminate. Nell’incredibile elenco di tesori che ben rappresentano il nostro patrimonio nel mondo, tuttavia, una voce manca tra le unicità riconosciute a livello internazionale: la cucina italiana. Perché se c’è qualcosa che davvero rappresenta una eccellenza senza tempo né confini, che simbolicamente unisce l’Italia da nord a sud e che appartiene a tutti è la qualità, il sapore, il gusto sano e naturale dei prodotti tipici nostrani. Una vera e propria ricchezza apprezzata in ogni angolo del globo, tanto da far avanzare una candidatura per l’iscrizione nella lista dei beni Patrimonio dell’umanità. E proprio su questo fronte qualcosa si muove: l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura ha infatti reso pubblica la valutazione tecnica del dossier e l’organo degli esperti mondiali Unesco consiglia l’iscrizione della cucina italiana nella Lista dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità. Si tratta del primo sì. Un parere tecnico, certo, ma che apre le porte a un risultato atteso e sperato. La decisione finale e politica sarà ora affidata al Comitato intergovernativo dell’Unesco che si riunirà in India a New Delhi dall’8 al 13 dicembre.
Lollobrigida: conserviamo energie, ci sono passi da compiere
Tra i primi a commentare la notizia è stato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che detta simbolicamente la linea. Soddisfazione ed emozione, certo, ma cautela è la parola d’ordine. ”E’ bellissimo vedere l’interesse con il quale viene seguito il percorso di riconoscimento della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco – spiega il ministro -. Non c’è sito di informazione, giornale specializzato, televisione che non abbia scritto un articolo o previsto un servizio per la prima edizione utile dedicato a questo primo passo importante. Invito però tutti quanti alla calma e a conservare le energie perché dobbiamo compiere ancora qualche passo. Il riconoscimento ufficiale si deciderà il prossimo 10 dicembre nella riunione del comitato che si terrà a Nuova Delhi, abbiamo candidato una grande tradizione, un elemento che ci contraddistingue, ma non abbiamo ancora tagliato questo grande e meritato traguardo. Grazie per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco”.
La Pietra: impegno costante del governo e del ministro Lollobrigida
Dello stesso tenore anche l’intervenuto del sottosegretario al Masaf, Patrizio La Pietra. ”Da oggi la cucina italiana è veramente un passo dal riconoscimento formale da parte dell’Unesco a patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Un primo sì al quale confidiamo possa seguire il via libera definitivo da parte del Comitato intergovernativo dell’Unesco. Come ministero e come governo Meloni, grazie all’impegno costante del ministro Lollobrigida, ci siamo impegnati quotidianamente, vedi iniziative quali il Pranzo della Domenica o il coinvolgimento delle nostre ambasciate nel dare visibilità alla nostra cucina, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere un traguardo ambizioso, che renderà il giusto merito alle nostre tradizioni agroalimentari, alla nostra cultura e alla nostra storia”.
FdI: primo passo fondamentale, lavoro serio e strutturato del ministro
Tra i primi a esprimere auspici e soddisfazione ci sono anche i rappresentanti di Fratelli d’Italia: “Il via libera tecnico dell’Unesco alla candidatura della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’umanità rappresenta un primo passo fondamentale nel riconoscimento internazionale del valore culturale e identitario del nostro modello agroalimentare. È il frutto di un lavoro serio e strutturato, che il ministro Lollobrigida ha saputo guidare con competenza e visione, mettendo al centro la tradizione, la qualità e la sostenibilità delle nostre produzioni. Ma, come ha giustamente ricordato il ministro, serve ora mantenere equilibrio e prudenza: il traguardo finale si deciderà a dicembre e richiederà ancora impegno e coesione. Intanto questo risultato dimostra che la cucina italiana è un linguaggio universale di eccellenza, radicato nei territori e capace di far riconoscere nel mondo la forza e l’autenticità del Made in Italy agroalimentare”, dice in una nota il deputato Giandonato La Salandra, componente della Commissione Agricoltura della Camera.
Pd: riconoscimento che premia il cibo come identità, convivialità e sostenibilità
Speranza e soddisfazione bipartisan per un successo che, qualora venisse confermato, sarebbe di tutti gli italiani. Così un plauso arriva anche dal gruppo del Partito democratico in commissione Agricoltura alla Camera. “I componenti della commissione Agricoltura del Partito democratico – Antonella Forattini, Andrea Rossi, Stefania Marino, Nadia Romeo e Stefano Vaccari – esprimono grande soddisfazione per il primo sì dell’Unesco alla candidatura della cucina italiana a Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità “si legge in una nota. “E’ un riconoscimento che premia non solo la qualità dei nostri prodotti, ma soprattutto la cultura del cibo come identità, convivialità e sostenibilità“, dichiarano in una nota. “La cucina italiana è il frutto di un patrimonio di saperi tramandati nel tempo, di comunità che hanno saputo valorizzare i propri territori e di un’ Agricoltura che unisce tradizione e innovazione“, aggiungono. Il gruppo Pd in commissione Agricoltura sottolinea come questo passaggio rappresenti anche “un segnale importante per le filiere agricole e agroalimentari, che custodiscono la biodiversità, la qualità e la distintività che rendono unica la nostra cucina”.