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Covid, Conte ci chiuse in casa per “biechi motivi politici”. La verità choc del braccio destro di Speranza

Audizione in Commissione

Covid, Conte ci chiuse in casa per “biechi motivi politici”. La verità choc del braccio destro di Speranza

Politica - di Redazione - 26 Novembre 2025 alle 18:37

Nel marzo del 2020, mentre a colpi di Dpcm il premier Giuseppe Conte chiudeva in casa gli italiani, c’era chi all’interno del suo stesso governo dava una lettura sinistra a questa scelta. Stando a quanto emerso dall’audizione in commissione Covid di martedì, il dottor Goffredo Zaccardi, capo di gabinetto del ministro della Salute Roberto Speranza, in una chat affermava che il governo stava cavalcando la pandemia per “biechi motivi politici”. Secondo la deputata Alice Buonguerrieri, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Covid, a fare tali affermazioni non era un personaggio di secondo piano ma “un esponente del governo che stava dando un contributo determinante alle scelte draconiane adottate”. Le sue, dunque, erano “parole gravissime, considerato il suo ruolo apicale, che dimostrano come l’emergenza sia stata utilizzata a scopi politici. E rimarcano l’importanza dell’istituzione della commissione Covid”.

L’esponente di Fratelli d’Italia non ha dubbi: “Gli italiani hanno diritto di sapere la verità”. Anche dai profili social del partito arriva una dura presa di posizione su Zaccardi che “in chat private, parlava di un uso ‘strumentale’ del Covid da parte di Conte, e oggi ha validato queste dichiarazioni in audizione. La commissione era necessaria e lo stiamo dimostrando. Andremo fino in fondo”.

Il voltafaccia dell’ex capo di gabinetto di Speranza

Nel corso dell’audizione, però, Zaccardi ha provato a scaricare tutte le responsabilità sulle Regioni, difendendo a spada tratta le scelte dell’allora governo Conte II. Secondo Antonella Zedda, vicepresidente dei senatori di Fratelli d’Italia e componente della commissione Covid, le dichiarazioni di Zaccardi hanno ben rappresentato il “caos giuridico e decisionale” delle primissime fasi della pandemia. “Un totale sovvertimento del diritto, delle fonti, della normativa dell’emergenza, che il dottor Zaccardi ha improvvisato in commissione: una ricostruzione funzionale ad una difesa partigiana e anti-giuridica della condotta del Governo volta a scaricare totalmente le responsabilità sulle Regioni”, attacca Zedda.

L’ex capo di gabinetto di Speranza sarebbe addirittura arrivato “accusare la regione Lombardia e i sindaci di Alzano e Nembro di non aver adottato un’ordinanze contingibile e urgente per imporre il lockdown”. Secondo Zedda si tratterebbe di “una potestà legislativa palesemente in contrasto sia con la normativa d’emergenza di cui lo stesso governo si era dotato; sia con le funzioni ordinarie che hanno le ordinanze contingibili ed urgenti”. Il vicepresidente dei senatori di Fratelli d’Italia ha, dunque, espresso la sua “solidarietà ai familiari delle vittime del Covid: in particolare a quelli della Bergamasca, che hanno dovuto assistere a questo tentativo maldestro di scaricare responsabilità che erano proprie del Governo nazionale”.

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di Redazione - 26 Novembre 2025