L'elenco dell'orrore
Roma choc al liceo: sul muro del bagno, vergata in rosso, appare la “Lista stupri”: nomi e cognomi delle ragazze da violentare
Indignazione e sconcerto nello storico istituto della capitale, dove a 48 ore dalla Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne compare su una parete un vergognoso registro di studentesse da stuprare. Dura condanna di scuola e politica. La preside: «Intollerabile». Rachele Mussolini: una «violenza che ha dell'incredibile»
Un elenco vergato in uno dei bagni maschili, con tanto di nomi e cognomi di una decina di studentesse. E a titolare la lista dell’orrore l’annuncio choc, che arriva come un pugno sferrato nella bocca dello spettacolo: “Lista stupri“. Accade al Liceo Classico Statale Giulio Cesare, nel quartiere Trieste di Roma, dove a due giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Collettivo studentesco “Zero Alibi”, tramite un post sul proprio profilo Instagram, ha denunciato la comparsa della vergognosa scritta apparsa al secondo piano dell’istituto, e che ha scosso studenti e l’intero corpo docente. E la beffarda concomitanza di tempi non può che aumentare la portata dell’indignazione e dello sconcerto.
Nei bagni del liceo Giulio Cesare compare sul muro la “Lista stupri”
Un episodio che va oltre il semplice gesto vandalico e che trasuda astio e misoginia, uniti a una inquietante assenza di senso morale e rispetto civico. Non a caso gli studenti sottolineano l’intollerabilità di usare la violenza sessuale «come arma, minaccia o scherno», evidenziando come ciò alimenti la cultura che «uccide, ferisce, opprime, umilia e zittisce le donne». La denuncia del Collettivo, peraltro, non si limita al rinvenimento dell’elenco dell’orrore vergato in rosso: pochi giorni prima, infatti, erano stati strappati dei fogli per una raccolta firme che chiedeva maggiore attenzione al tema della violenza di genere a scuola.
Vergati in rosso nomi e cognomi delle studentesse da stuprare…
La condanna sulla vicenda è stata immediata e unanime. A partire dalla dirigente scolastica del Liceo Giulio Cesare, Paola Senesi, che ha espresso la propria ferma riprovazione per gli «ottusi graffiti vandalici». Non solo. La preside dell’istituto – un liceo storico della capitale – rimarcando che la scuola condanna «qualsivoglia stereotipo e violenza di genere», ha contestualmente ribadito l’impegno quotidiano dell’istituto a trasmettere i valori costituzionali alle nuove generazioni.
La condanna e l’indignazione di scuola e politica
Anche la politica, infine, è intervenuta sul “caso”: Rachele Mussolini, capogruppo di Forza Italia in Assemblea Capitolina, ha parlato di una «violenza che ha dell’incredibile». Ha chiesto che i responsabili vengano severamente puniti, definendo un «dovere a cui tutti noi non possiamo e non dobbiamo, in alcun modo, sottrarci» quello di «fermare questa cultura della violenza e la spaventosa idea della “donna-oggetto”».
La lista stupri al Giulio Cesare, non un semplice atto vandalico: un orrore che trasuda violenza
Ora, le autorità scolastiche e di pubblica sicurezza sono chiamate a identificare i responsabili di questo atto intimidatorio e a garantire che l’ambiente scolastico rimanga un luogo sicuro e rispettoso. Intanto, l’ombra lunga del sospetto e il potenziale di indignazione e sgomento non accennano a placare gli animi e turbare le coscienze di chi, al contrario di chi quella lista stupri l’ha pensata e vergata a mano sulla parete di un bagno, ancora può contare su una moralità e una sensibilità e magari spera anche di trovarne almeno una parvenza negli altri. Cosa che, questo episodio e i suoi agghiaccianti autori, mettono davvero in discussione…