Tempi duri per Elly
Cesare Salvi, ex ministro dalemiano, affonda Schlein: “Voto sì al referendum, è coerente con la sinistra garantista”
Sì alla riforma Nordio e al referendum sulla Giustizia, lo dice un comunista duro e puro, nonché giurista di primo piano come Cesare Salvi. “Sono portato a stare al merito. E nella riforma non c’è nessuna messa in discussione dell’indipendenza e l’autonomia della magistratura, a cominciare dal fatto che l’obbligatorietà dell’azione penale non viene scalfita”. Lo sottolinea in una intervista al Quotidiano Nazionale Cesare Salvi, storico esponente del Pci, senatore Pds-Ds, ministro del Lavoro nei governi D’Alema e Amato.
“Non è una riforma dirompente. Dove per me resta dirimente – spiega – che sia ribadita l’indipendenza della magistratura, come non era in precedenti proposte. Mi sembrano un po’ sopra le righe sia i toni trionfalistici della maggioranza che i lamenti sull’attacco all’indipendenza della magistratura da parte del centrosinistra. Sarebbe bene stare nel merito”.
“Vedo una continuità con la riforma Vassalli”
“Personalmente – prosegue Salvi definendo la propria posizione – mi ricollego a una tradizione garantista che ha sempre animato la sinistra. E vedo una continuità con riforme come quella quella del processo penale ispirata da Sebastiano Vassalli nel 1988 e quella dell’articolo 111 della Costituzione sul giusto processo approvata nel 1999 con consenso bipartisan, ma fortemente voluta dal centrosinistra. Naturalmente bisogna evitare di farne un referendum sulla magistratura, come a volte la destra tende a prospettare”. “Io sto ai contenuti – aggiunge Salvi -. Si porta avanti la differenziazione delle funzioni e le carriere tra pm e giudice, che deve essere terzo. E questo mi pare corrisponda al punto di vista della sinistra garantista”.
Chi è Cesare Salvi
Cesare Salvi ha militato nel Partito comunista italiano fin dal 1971, attraversando tutte le trasformazioni del partito di Botteghe Oscure, dalla svolta di Occhetto con i PDS ai DS di D’Alema e Veltroni. In seguito, ha contribuito a fondare movimenti politici come Sinistra Democratica e la Federazione della Sinistra. È stato senatore della Repubblica in più legislature tra il 1992 e il 2008, ricoprendo anche il ruolo di vicepresidente del Senato nel 2001.