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Bufale e interviste inventate su Falcone e Borsellino, ecco chi è “costretto” a scusarsi

Le false interviste

Bufale e interviste inventate su Falcone e Borsellino, ecco chi è “costretto” a scusarsi

Politica - di Gabriele Alberti - 13 Novembre 2025 alle 18:15

Chiedere scusa è segno di civiltà. A proposito delle fake news propagatesi a tempo di record sulle finte interviste di Falcone Borsellino circa la loro presunta contrarietà alla separazione delle carriere, prendiamo atto che alle ore 17 di giovedì 13 novembre solo il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, il direttore del Fatto online Peter Gomez  e Repubblica hanno preso atto della cantonata. Le frasi contro la separazione delle carriere appioppate ai due magistrati non sono mai esistite. Anche se sono entrate nella campagna referendaria. Apprezziamo l’onestà con cui il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio ha preso atto della “cantonata” a cui si sono accodati opinionisti, conduttori e persino il procuratore di Napoli Gratteri. In attesa che anche Formigli e altri maestrini dalla penna rossa prendano atto dell‘errore vistoso, apprezziamo il direttore del Fatto che inizia il suo editoriale in modo cristallino e senza nascondersi:

Le “toppe” su Borsellino e Falcone. Cominciano a scusarsi…

“Quando sbagliamo diversamente dai bufalari che raccontano volutamente una ventina di balle al giorno, ci scusiamo con i lettori. E lo facciamo oggi per aver preso per buone due citazioni sbagliate di Falcone e Borsellino, riprese da pubblicazioni scritte e online. La frase di Falcone pro carriere separate purché il pm non passi sotto l’esecutivo rispecchia il suo pensiero ripetuto varie volte, ma non è tratta da un’intervista del ’92 a  Repubblica”. Travaglio – pur mantenendo la convinzione che il giudice Borsellino fosse contrario alla separazione delle carriere –  ammette che quella frase “non è tratta da un’intervista del ’90 a Samarcanda”. L’ammissione gli fa onore in quanto il Fatto era stata la prima “fonte” seguita pedissequamente da conduttori e opinionisti per trasformare i due magistrati-icona della premier in testimonial contro la riforma del governo Meloni. Travaglio prosegue poi il suo editoriale ribadendo la sua personale esegesi sul pensiero del giudice ucciso nella strage di via d’Amelio. Ma questo nulla toglie alle parole di scuse.

Travaglio, Gomez, Repubblica. Manca solo Formigli…

Quanto a Repubblica, il quotidiano diretto da Mario Orfeo pubblica il video di Gratteri che legge a “diMartedì” la falsa intervista a Falcone con la didascalia: “Quell’intervista è falsa, Falcone non era ostile all’ipotesi della separazione delle carriere”. Chapeau. Onesta presa d’atto anche da parte di Peter Gomez che in un lungo post su Fb prende atto dell’errore: “Voglio scusarmi con i lettori per gli errori contenuti in un articolo pubblicato qualche giorno su il Fatto e su il sito da me diretto in cui una nostra collega riportava una frase inesistente di Giovanni Falcone. E parlava di un video di Paolo Borsellino, trasmesso durante un vecchio programma di Michele Santoro, in cui il giudice si era espresso contro la separazione delle carriere. Il video non risulta”. Anche il direttore del Fatto on line non manca di far seguire alle scuse le sue convinzioni sul fatto che Borsellino, “a differenza di Giovanni Falcone, era contrario alla separazione”.

Anche Nicola Gratteri nell’intervista al Foglio oggi in edicola giustifica a metà la sua lettura in diretta su La7 di interi brani della falsa intervista a Falcone. Il procuratore di Napoli che pure è uno dei massimi testimonial del No al referendum non può esimersi dal riconoscere l’intervista-fake. Mischia le carte e afferma: La finta intervista a Falcone me l’hanno mandata persone serie. Erano persone autorevoli dell’informazione, me l’hanno riportata come autentica, e io l’ho letta”.

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di Gabriele Alberti - 13 Novembre 2025