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Badanti marocchini rubano i risparmi di un anziano e ci aprono una pizzeria: a processo a Treviso

Cassaforte svuotata

Badanti marocchini rubano i risparmi di un anziano e ci aprono una pizzeria: a processo a Treviso

Cronaca - di Redazione - 15 Novembre 2025 alle 15:43

I risparmi di una vita, custoditi all’interno di una vecchia cassaforte. In tutto 94mila euro che però gli sarebbe stati sottratti da due immigrati marocchini di cui uno lavorava a casa dell’anziano come badante. È iniziato venerdì 14 novembre il processo a due nordafricani, padre e figlio, rispettivamente di 61 e 28 anni, accusati di furto aggravato e auto riciclaggio.

A fornire i dettagli del fatto di cronaca Treviso Today, che ricostruisce anche i particolari più paradossali di quanto avvenuto nel piccolo Comune di Sernaglia della Battaglia. I due immigrati marocchini, padre e figlio, 60 e 27 anni (assistiti dall’avvocato Luigi Torrisi), con quei 94mila euro hanno infatti allestito una pizzeria da asporto. Da badanti a pizzaioli, con i soldi del povero pensionato derubato.

Il marocchino di 60 anni era preoccupato per la situazione del Covid e avrebbe cercato un lavoro presso un’agenzia. Così trova posto come badante a casa di un 79enne, facendosi sostituire di tanti in tanto dal figlio. Il pensionato sarebbe stato una persona parsimoniosa e soprattutto caratterizzato dalla scarsa fiducia nelle banche. E così invece di aprire il solito conto corrente decide di custodire il soldi all’interno della cassaforte, che si trovava nel semi interrato della sua abitazione. Ma un giorno scopre che il suo intero tesoretto è svanito nel nulla.

Fatta la denuncia i sospetti si addensano subito sul badante nord africano e sul figlio. I carabinieri avviano una breve indagine che arriva rapidamente a conclusione. Quando i militari si presentano alla porta di casa dei due marocchini scoprono all’interno dell’abitazione ci sono circa 47 mila euro in contanti. I due marocchini si sono difesi sostenendo che la somma fa riferimento ai guadagni del loro lavoro. Tuttavia, il sospetto degli investigatori è che con l’ingente somma rubata dalla cassaforte dell’anziano accudito i due stranieri abbiano acquistato un’attività di pizzeria d’asporto, aperta (guarda caso) pochi mesi dopo il furto.

Beffa nella beffa, il povero pensionato non ha fatto in tempo neanche a vedere i due marocchini a processo, dato che è morto alcuni giorni fa.

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di Redazione - 15 Novembre 2025