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Aurora Tila, condannato a 17 anni l’ex fidanzato: ha colpito la 13enne fino a farla cadere dal settimo piano

La difesa annuncia il ricorso

Aurora Tila, condannato a 17 anni l’ex fidanzato: ha colpito la 13enne fino a farla cadere dal settimo piano

Cronaca - di Giulio Benarmato - 3 Novembre 2025 alle 19:35

Il 16enne accusato dell’omicidio pluriaggravato di Aurora Tila è stato condannato, con rito abbreviato, a 17 anni di reclusione dal tribunale dei minori di Bologna. La giovane era morta il 25 ottobre 2024, a seguito di una caduta dal settimo piano della sua abitazione a Piacenza. L’imputato aveva avuto una relazione con la vittima, che poi aveva deciso di interrompere i rapporti. Inizialmente, il pubblico ministero aveva chiesto 20 anni e 8 mesi, mentre il legale del ragazzo aveva sollecitato l’assoluzione. “Secondo la mia cliente è stata fatta giustizia”, ha spiegato Anna Ferraris, avvocato di Morena Corbellini, mamma di Aurora. Poi ha aggiunto: “Certo non potrà più riavere la figlia però giustizia è stata fatta”.

Condannato a 17 anni il 16enne che ha ucciso Aurora Tila a Piacenza

Nel processo, i magistrati hanno riconosciuto tutte le aggravanti, compreso lo stalking, su cui premeva il collegio dei legali della madre di Aurora. Secondo Tgcom24, l’unica attenuante riconosciuta al giovane imputato, che si è sempre detto innocente e che all’epoca dei fatti aveva 15 anni, è quella della minore età. Secondo l’ipotesi accusatoria riconosciuta dal tribunale, è stato il giovane a spingerla giù dal balcone. L’imputato, dopo che Aurora si era aggrappata alla ringhiera, l’avrebbe colpita alle mani con le ginocchia per farla cadere. Questa scena è stata raccontata anche da alcuni testimoni.

La commozione della madre e l’idea di un’associazione con l’obiettivo di aiutare “ragazzi e ragazze”

Le ragioni della sentenza verranno depositate nel giro di 90 giorni. La madre della giovane si trovava nell’aula al momento della sentenza e ha rilasciato alcune dichiarazioni: “Sono soddisfatta per la condanna a 17 anni, anche se 20 erano meglio. Ma almeno giustizia è stata fatta. Io ho sempre creduto nella giustizia, l’ho detto dall’inizio”. In seguito, ha annunciato la volontà di voler creare un’associazione in nome della figlia: “L’obiettivo è far sì che determinate situazioni non succedano più. L’obiettivo è quello di andare in giro e informare e aiutare i ragazzi e le ragazze che hanno problematiche a non fidarsi di personaggi come il ragazzino incontrato da mia figlia”.

Prima della sentenza, la donna aveva risposto alle domande di alcuni giornalisti, evidenziando che “al di là di uno squilibrio mentale”, il giovane “ha ucciso Aurora perché è un assassino di suo, è gente che nasce così. L’ha uccisa per gelosia? Può essere. Per possesso? Sicuramente per possesso perché lei aveva detto di no, non lo voleva più”.

La difesa del ragazzo ha annunciato di voler ricorrere in appello

Nel frattempo Ettore Maini, avvocato dell’imputato, ha affermato: “Faremo senz’altro appello. C’è stata una condanna che non rispecchia le richieste del pubblico ministero e nel corso dell’arringa abbiamo evidenziato che le fonoregistrazioni delle dichiarazioni rese dai testi dicono qualcosa in più rispetto a quello che è stato verbalizzato, e soprattutto contraddicono certi aspetti delle verbalizzazioni, per cui l’attendibilità dei testi è in discussione“.

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di Giulio Benarmato - 3 Novembre 2025