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Anche il compagno Occhetto dà lezioni: “Se continuiamo a scannarci vincere sarà impossibile”

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Anche il compagno Occhetto dà lezioni: “Se continuiamo a scannarci vincere sarà impossibile”

Politica - di Alessandra Parisi - 15 Novembre 2025 alle 09:19

Repubblica gli dedica una pagina. In un’intervista a tutto campo Achille Occhetto torna a dire la sua sul corto circuito delle sinistre. E rilancia un’ampia “alleanza democratica” per uscire dal cul de sac. L’ultimo segretario del Partito comunista, 89 anni ,  fotografa lo stato di salute del campo largo con l’ottimismo della volontà. “Io comincio a intravedere nella società un’articolata e sempre più forte avversione alle politiche economiche e sociali del governo. E mi sembra che le varie sinistre, anche quelle più moderate, siano in campo e lottino, sia pure tra molte difficoltà”. Difficoltà tante ma il vecchio Akel vorrebbe guardare avanti e se la prende con i disfattisti, “che non aiutano la costruzione di un’alternativa”.

Occhetto: c’è un colpevole ritardo nel presenta una proposta di governo

Cosa manca alle opposizioni per giocare la partita contro il governo? “C’è ancora un colpevole ritardo nel presentare, hic et nunc, una proposta unitaria di governo. E nell’assumere davanti al Paese un esplicito impegno a correre insieme alle prossime elezioni nazionali. E ciò perché non si è compresa la gravità di un frangente storico che sta minando i valori fondamentali”. Dopo le ricette di Prodi, che quotidianamente pungola la segretaria Schlein, e le proposte democristiane di Dario Franceschini, arriva quella di Occhetto. “Il mio consiglio è: si apra subito il cantiere del programma per concordare i punti su cui impegnarsi in modo unitario. Avendo ben chiare due cose: un programma di governo non può contenere tutte le aspirazioni di ciascuna forza politica. E deve definire le priorità”.

Aprire subito il cantiere del programma per concordare i punti

Unità a tutti i costi? Elly ha ragione con il pallino del “testardamente unitari”? “L’unità dovrebbe essere una ambizione comune a tutte le forze del progresso militante. Il Pd dovrebbe far capire a tutti che in gioco non è l’alternativa di sinistra, ma un’ampia “alleanza democratica” a tutela dello Stato di diritto”. Critiche profonde, con il linguaggio accogliente del padre nobile che non dà voti ma mette in guardia da sconfitte e insuccessi sicuri. Occhetto si barcamena sul tema della svolta massimalista e radicale di Schlein che impedisce alle sinistre di essere competitive. “Se per radicalità si intende estremismo, concordo. Se si intende andare alla radice dei problemi e delle soluzioni credo che bisognerebbe aprire con maggiore serenità la discussione”.

“Sulla leadership si deve partire dal metodo, altrimenti non se ne esce”

Poi c’è il macigno della leadership del campo largo e della futura premiership. La difficoltà – osserva Occhetto – sta nel fatto che non si sa quale metodo adottare. La destra ha un leader riconosciuto, anche se con riluttanza da Salvini, perché ha stabilito che è il capo del partito più votato. La sinistra non l’ha ancora accettato. Ma così non se ne esce”. E ancora: “Dovrebbero diventare tutti maggiorenni. Avere lo spirito dei federatori. Per me, se si opta per il leader di uno dei partiti in lizza, il modello non può che essere quello del tutto razionale della destra”.

Se continuiamo a scannarci sarà impossibile vincere

Non si sbilancia sui nomi dei possibili outsider ma la conclusione del ragionamento è tranchant. Si può vincere? “Sì se diventiamo tutti più responsabili. Se invece continuiamo a scannarci tra democratici sarà impossibile. Spero che lo spirito dei federatori illumini quella che io non chiamo campo largo, ma ampia alleanza democratica”.

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di Alessandra Parisi - 15 Novembre 2025