Rinnovi contrattuali nelle Pa
“Abbiamo alzato gli stipendi nonostante Landini”: il governo al lavoro per un milione e mezzo di dipendenti statali
Al via il rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione. Isolando Landini. “Una misura che contribuirà a ridurre la distanza accumulata negli anni tra le retribuzioni dei ministeri centrali e quelle degli enti territoriali”. Il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, intervistato dalla Verità è giustamente orgoglioso del cammino intrapreso con il governo Meloni. Un lavoro costato mesi di trattative non facili con le parti sociali per il rinnovo dei contratti degli statali. In settimana potrebbe iniziare la sua volata verso il traguardo. Due le date da segnare. Lunedì 3 novembre, e mercoledì 6. Due incontri, il primo con i sindacati e l’Aran (rappresenta la Pa nella contrattazione collettiva) per la firma dell’accordo degli enti locali (più di 400.000 lavoratori di Regioni, Comuni, Province). E il secondo con gli stessi soggetti dell’istruzione, 1.200.000 lavoratori. Ci sono in ballo aumenti di circa il 6%, in media 150 euro lordi al mese in più in busta paga, per più di un milione e mezzo di dipendenti dello Stato.
Rinnovo contratti, Zangrillo: “L’obiettivo è chiudere entro novembre”
Il ministro ha aggiunto che l’obiettivo del governo “è chiudere la tornata 2022-2024 dei contratti del pubblico impiego entro il mese di novembre. ma c’è una possibilità concreta di anticipare gli accordi. Sarebbe un risultato eccellente, perché grazie ai 20 miliardi già stanziati dal governo saremmo in grado di iniziare subito le trattative anche per il rinnovo successivo, il 2025-2027, con buone probabilità di successo. Non era mai accaduto che i contratti venissero firmati nei tempi giusti in un settore dove io stesso ho dovuto affrontare i ritardi atavici dei governi precedenti. È la premessa di qualsiasi discorso legato agli aumenti dei salari di cui tanto si parla”. Il tutto è stato possibile “nonostante” Maurizio Landini.
Zangrillo: Dalla Cgil e da Landini totale chiusura
“Nell’ultimo anno e mezzo la Cgil ha avuto una posizione di totale chiusura al dialogo ispirata al linguaggio di Landini che parlava di “rivolta sociale””, spiega Zangrillo. “E se anziché occuparti del merito del contratto ti interessa solo contrastare il governo le cose si complicano. Vuol dire che stai facendo politica e che non c’è possibilità di mediazione”. Non si fa attendere il commento di FdI sulle pagine social: “Se cercate un sindacato in Italia che faccia gli interessi dei lavoratori invece che la politica, la sigla non è CGIL.”
Oggi si è raggiunto un primo obiettivo: “La firma dell’ipotesi di accordo per il rinnovo del Ccnl 2022/2024 del comparto Funzioni Locali, avvenuta in sede Aran, chiude un negoziato lungo e complesso che ci ha visti impegnati al tavolo unitamente ai colleghi della FP per oltre 17 mesi. La Cisl e la Federazione Pubblico Impiego plaudono, pertanto, alla positiva conclusione di questa trattativa che solo la perseveranza e il grande senso di responsabilità, che ci ha sempre contraddistinto, hanno reso possibile”. Così la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola.
“In manovra cerchiamo di recuperare il potere d’acquisto delle famiglie”
In manovra, aggiunge il ministro “stiamo costruendo una legge di Bilancio che ha dei confini, determinati dalla necessità di mantenere in ordine i conti dello Stato. Ci stiamo impegnando per cercare di difendere e anzi di recuperare il potere d’acquisto delle famiglie e delle imprese e lo stiamo facendo attraverso misure sul fisco. Tutto questo in una fase piuttosto complicata, perché sappiamo che abbiamo degli impegni non soltanto sul rispetto dei parametri della legge di stabilità; ma da quest’anno anche l’impegno su tutte le risorse che dovremo dedicare al tema della sicurezza e difesa”. Così il ministro replica alla richiesta di Confcommercio di una defiscalizzazione sugli aumenti contrattuali anche relativi al 2024. margine dell’evento per gli 80 anni di Confcommercio Piemonte, Zangrillo ha aggiunto: “Io vedo il futuro con un certo ottimismo, perché tutti i dati economici che questo Governo ha rassegnato nell’ultimo anno e mezzo sono positivi. Abbiamo costruito l’immagine di un governo stabile, le agenzie di rating ci stanno dando soddisfazione perché riconoscono la stabilità dei conti e la capacità di rispettarli: questo è un messaggio molto importante per gli investitori stranieri che possono venire in Italia e creare valore per il nostro Paese”.