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A difesa dell’identità: la via per la nuova Europa passa attraverso il ricordo della caduta del Muro di Berlino

9 novembre 1989

A difesa dell’identità: la via per la nuova Europa passa attraverso il ricordo della caduta del Muro di Berlino

Animati dal desiderio di riprendersi il loro destino, i giovani tedeschi dell'Est e dell'Ovest furono i veri fautori di questa riunificazione: per primi, ormai stanchi del regime, accorsero sotto il muro armati di piccone e coraggio e trovarono la forza per aprire uno squarcio via via più grande

Politica - di Riccardo Ponzio* - 9 Novembre 2025 alle 07:00

Come andarono i fatti quel 9 novembre del 1989 a Berlino è un qualcosa noto un po’ a tutti, così come i suoi antefatti e i suoi risvolti successivi. O meglio, a quasi tutti, perché nelle più giovani generazioni, quelle nate solo dopo la caduta del muro, può sfuggire la portata di quella giornata. Sarà forse colpa di una scuola in cui a spadroneggiare sono spesso professori ideologizzati con l’obiettivo di indottrinare, università in cui a tenere corsi compaiono nostalgici del patto di Varsavia, oppure di una sinistra che, quando ha governato, non ha disdegnato metodi di controllo sociale e inviti più o meno velati alla delazione.

La caduta del muro di Berlino è una data storica per l’Europa e per i ragazzi di destra

Fatto sta che ragazzi e ragazze più giovani non hanno contezza dell’importanza del 9 Novembre 1989: una data simbolica che rappresenta la fine della dittatura che ha tenuto, più di ogni altra, una parte d’Europa soggiogata, obbligata a negare ogni forma di identità e a disconoscere le sue radici sull’altare del peggior materialismo. Uno status quo che quel giorno venne abbattuto, non solo letteralmente, da chi all’epoca era loro coetaneo. Animati dal desiderio di riprendersi il loro destino, i giovani tedeschi dell’Est e dell’Ovest, furono i veri fautori di questa riunificazione: per primi, ormai stanchi del regime, accorsero sotto il muro armati di piccone e coraggio e trovarono la forza per aprire uno squarcio via via più grande.

Questo esempio va raccontato alle generazioni più giovani, per non lasciarle nella mancata consapevolezza e nell’ignoranza, cercata e voluta da chi probabilmente si sente parte in causa in quell’occasione. È proprio quello che, in tutta Italia, stanno facendo in questi giorni i ragazzi e le ragazze del movimento giovanile di FdI, studentesco e universitario, quando organizzano convegni all’università, stampano volantini da distribuire davanti alle scuole o scrivono manifesti, per ravvivare come ogni anno il ricordo. Il 9 novembre non deve limitarsi però a una commemorazione storica, o semplicemente a fissare sul calendario una giornata. Deve, al contrario, diventare l’occasione per rilanciare la nostra Europa: un’idea imprescindibile, alla quale da Destra non possiamo rinunciare come qualcuno avrebbe voluto o vorrebbe in seguito a fantomatiche illusioni sovraniste. Superate quelle suggestioni sbagliate, è necessario ripartire dalla passione per la propria terra e la libertà, fissando dei caposaldi.

A difesa dell’identità europea: armarsi di coraggio

Tra questi, un ruolo di primaria importanza lo deve avere la riscoperta di un’identità che si potrebbe definire “stratificata”, prima locale, poi nazionale e, infine, europea; i campanili, i borghi, i centri storici, le foreste mistiche, sono i luoghi dove si è formata e più cementata la nostra cultura. Quindi l’unità, non meramente economica, ma politica dell’unione, che deve essere messa in grado di recitare un ruolo da protagonista come player autonomo nei contesti internazionali, dalla guerra in Palestina fino all’aggressione russa in Ucraina.

Non potremmo definirci di destra senza una strenua difesa dell’Europa e per farlo è necessario ancora una volta ricordare il 9 novembre del 1989 e ravvivare lo spirito di quei ragazzi. Cerchiamo allora di armarci di coraggio, coloriamo il grigiore della visione di tecnocrati che vorrebbe ridurre il nostro continente ad una dimensione economica o ad astruse formule numeriche; riempiamo con l’allegria e l’amore per la libertà i sermoni noiosi di chi invece vede l’Europa come il luogo d’origine di ogni male, provando a farci sentire in colpa per qualsiasi colpa in nome della tolleranza e del woke. Lottiamo per l’Europa. Lo dobbiamo a quei ragazzi che con il sorriso buttarono giù quel maledetto muro di Berlino.

*Presidente di Azione Studentesca

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di Riccardo Ponzio* - 9 Novembre 2025