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Terrorismo, sventato attentato a Parigi: arrestate 3 giovani donne radicalizzate

La nuova faccia del terrorismo

A 10 anni dalle stragi di Parigi, bloccato un commando di donne radicalizzate: pianificavano un attentato nella capitale

Mentre la Francia si prepara a commemorare il decennale di quella notte di sangue nei bar, al Bataclan e allo Stade de France, la polizia sventa un nuovo attacco jihadista arrestando tre giovani aspiranti jihadiste

Cronaca - di Martino Della Costa - 8 Novembre 2025 alle 18:55

Non c’è fine al terrore. Proprio mentre la Francia si prepara a commemorare il decimo anniversario degli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi — che videro 130 vittime innocenti colpite dagli attacchi coordinati dei terroristi islamici al Bataclan, nei ristoranti, alle terrazze dei caffè e allo Stade de France – una notizia agghiacciante riporta la minaccia jihadista al centro dell’attualità. La polizia francese ha arrestato tre giovani donne, cittadine francesi di 18, 19 e 21 anni, con l’accusa di stare pianificando un attentato nella capitale.

Francia, sventato un attentato a Parigi: arrestate 3 giovani radicalizzate

Gli arresti, avvenuti a Lione, Vierzon e Villeurbanne, confermano il drammatico allarme lanciato in queste ore dal Procuratore Nazionale Antiterrorismo (Pnat), Olivier Christen, che in un’intervista all’Afp ha parlato di una «minaccia jihadista crescente» nel Paese, portata avanti da aspiranti terroristi in erba. Secondo Christen, infatti, l’incubo che proprio oggi ha denunciato una ennesima recrudescenza, rappresenta il pericolo più significativo, coinvolgendo l’86% dei 540 casi gestiti dal Pnat, e portata avanti da giovani di seconda generazione, spesso alle prese con piani «in una fase di preparazione molto più avanzata rispetto a qualche anno fa».

La nuova faccia del terrorismo jihadista

Non a caso, allora, le tre ragazze, descritte come “radicalizzate” e identificate come salafite, hanno 18, 19 e 21 anni, e arrestate dalla polizia francese con l’accusa di aver pianificato un attentato a Parigi, come riferito da Le Figaro, sono ora accusate dalla Procura Antiterrorismo di «partecipazione a un’associazione a delinquere terroristica finalizzata alla preparazione di crimini contro la persona». E sebbene gli obiettivi esatti non siano chiari, si ritiene che volessero colpire bar o teatri a Parigi, riecheggiando tragicamente la dinamica degli attacchi del 2015.

L’incubo terrorismo a 10 anni dalle stragi di Parigi

La diciannovenne in particolare – disoccupata e ritenuta la mente del gruppo – era in contatto con un islamista e aveva discusso l’acquisto di un fucile d’assalto e la fabbricazione di cinture esplosive. Le indagini della Dgsi (Direzione Generale per la Sicurezza Interna) rivelano che le giovani passavano la maggior parte del tempo in casa, consumando propaganda jihadista su social media come Snapchat, TikTok e Telegram, uscendo solo indossando il niqab.

Non solo. Descritte come solitarie e inclini a tendenze suicide (una di loro sarebbe gravemente disabile), le tre ragazze negano le accuse, ma il loro arresto evidenzia come la radicalizzazione si sia spostata negli spazi digitali e colpisca fasce d’età sempre più giovani e pronti, come si evince dalle indagini a compiere un attacco suicida armati di odio inestricabile e muniti di cintura esplosiva.

Ombre sulle commemorazioni

Così, mentre Parigi si appresta a onorare le vittime con eventi commemorativi e la realizzazione di un murale, l’ombra del terrorismo non accenna a spegnersi. E l’arresto di queste tre giovani radicalizzate funge da crudo monito: a dieci anni dalle stragi, l’azione preventiva dello Stato è più vitale che mai per sventare l’ossessione jihadista che continua a minacciare la Francia. Ma il virus del terrorismo è tutt’altro che estirpato e immune dal rischio di endemizzazione.

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di Martino Della Costa - 8 Novembre 2025