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Uno studio smonta il “bluff” delle auto ibride plug-in: inquinano e costano 5 volte più di quanto dichiarano

Mai dire green

Uno studio smonta il “bluff” delle auto ibride plug-in: inquinano e costano 5 volte più di quanto dichiarano

Economia - di Redazione - 19 Ottobre 2025 alle 11:53

Le auto Ibride plug-in (Phev) inquinano molto più di quanto ufficialmente certificato. Lo dimostra una nuova analisi di T&E, la principale organizzazione europea in materia di decarbonizzazione dei trasporti. Infatti, nonostante l’industria automobilistica dell’Ue sostenga che le Phev sono assimilabili a veicoli a emissioni zero, un’ampia raccolta di dati provenienti da migliaia di auto sulle nostre strade mostra invece livelli medi di emissione di CO2 per chilometro molto prossimi a quelli delle auto a benzina o diesel (inferiori solo del 19%).

I livelli emissivi sono ovviamente correlati a consumi extra di carburante, quindi a un costo aggiuntivo per i consumi che in media è di 500 euro all’anno per gli automobilisti. E tutto questo mentre i carmaker stanno spingendo i legislatori dell’Ue a considerare gli ibridi plug-in come veicoli puliti, secondo un approccio “tecnologicamente neutro” alla decarbonizzazione del settore.

I veicoli Phev dovrebbero, in teoria, ridurre le emissioni e il consumo di carburante, alternando l’uso di una batteria ricaricabile a quello di un motore endotermico (benzina o diesel). I dati reali evidenziano che nell’uso su strada la propulsione endotermica viene utilizzata largamente di più di quella elettrica, così che le emissioni di CO2 sono quasi cinque volte il valore dichiarato nei test ufficiali di immatricolazione.

Secondo l’analisi di T&E sui dati dell’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) – che ha monitorato il consumo di carburante di 127.000 veicoli immatricolati nel 2023 – le Ibride plug-in emettono in media 135 g di CO2/km nell’uso reale. Le auto a benzina e diesel emettono in media 166 g di CO2/km. Questa notevole discrepanza è dovuta al fatto che i test ufficiali Wltp simulano condizioni di guida che non riflettono l’uso quotidiano e reale dei veicoli.

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I dati dell’Eea mostrano che, anche quando guidati in modalità completamente elettrica, i Phev consumano in media 3 litri di benzina ogni 100 km. Questo si traduce in emissioni di 68 g di CO2/km in modalità elettrica, un valore 8,5 volte quello indicato nei test ufficiali. La ragione principale è che i motori elettrici dei veicoli ibridi plug-in non sono abbastanza potenti per mantenere velocità elevate o affrontare pendenze ripide, costringendo il motore tradizionale a intervenire a supporto. In media, il motore termico contribuisce per quasi un terzo della distanza percorsa in modalità elettrica.

I test di immatricolazione di questi veicoli simulano modalità di guida largamente differenti dall’utilizzo reale che ne fanno i conducenti, sovrastimando le distanze percorse in modalità elettrica. Queste differenze, sommate ai consumi “nascosti” del motore endotermico, fanno sì che guidare un Phev comporti costi medi annui aggiuntivi, in carburanti e ricariche, di 500, euro ovvero circa il 50% in più dei costi attesi. Oltre a essere costosi da gestire, gli ibridi plug-in presentano un prezzo d’acquisto superiore rispetto alle alternative più pulite.

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Secondo Bloomberg Intelligence, nel 2025 il loro prezzo medio di vendita in Germania, Francia e Regno Unito si attesta a 55.700 euro, ovvero 15.200 euro in più rispetto al costo medio di un’auto elettrica a batteria. “Gli ibridi plug-in – dice Andrea Boraschi, Direttore di T&E Italia – sono uno dei più grandi bluff della storia dell’auto. Le loro emissioni si avvicinano a quelle delle auto a benzina e, persino in modalità elettrica, corrispondono a otto volte i valori dichiarati nei test ufficiali. Non c’è retorica sulla neutralità tecnologica che possa negare l’evidenza: a un decennio dal loro lancio, queste auto continuano a deludere le aspettative”.

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di Redazione - 19 Ottobre 2025