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Un chilo di tritolo a Ranucci e c’è chi specula. Lerner e Saviano accusano “le classi dirigenti eversive”

Cattivi maestri

Un chilo di tritolo a Ranucci e c’è chi specula. Lerner e Saviano accusano “le classi dirigenti eversive”

Politica - di Romana Fabiani - 17 Ottobre 2025 alle 13:37

Un  chilo di tritolo sotto casa del giornalista di Report Sigfrido Ranucci, due auto in fiamme, solidarietà bipartisan, governo in prima linea con la premier Meloni e il ministro Piantedosi che fa scattare l’allarme sicurezza. Eppure c’è già chi specula. Sono gli immancabili cattivi maestri di provata fede progressista che non esitano, scava scava, ad accusare il governo di alimentare un clima di odio. Una sorta di “mandante occulto”. Tra questi incendiari spiccano Roberto Saviano e Gad Lerner.

Ranucci, Saviano pronto a speculare

“Quello che è accaduto stanotte a Sigfrido Ranucci non riguarda solo lui, ma il clima che stiamo accettando. Quando si decide che un giornalista può diventare un bersaglio, significa che qualcuno vuole stabilire che certi argomenti non si devono toccare. La delegittimazione mira ad attaccare non le idee o il lavoro, ma la persona. E quando si trasforma qualcuno in un bersaglio pubblico, prima o poi qualcuno penserà di poter colpire anche fuori dallo schermo. Continuare a raccontare, oggi, è già un atto di resistenza civile”. Elmetto in testa, lo scrittore di Gomorra non si non rinuncia al suo pulpito quotidiano contro il governo. Saviano ha già deciso. Si sostituisce agli inquirenti e trova la pista: niente criminalità organizzata, il mandante è politico.

Lerner: colpa delle classi dirigenti eversive

Non è da meno Gad Lerner con un commento decisamente sopra le righe. Udite udite, la regia dell’attentato al giornalista di Report è delle “classi dirigenti sovversive”. “L’Italia delle bombe e dell’intimidazione ai giornalisti scomodi: l’abbiamo già conosciuta nel passato, si manifesta vigliaccamente sotto la regia di classi dirigenti sovversive”. Voilà. Anche l’ex giornalista del Fatto e de La 7, un passato giovanile a Lotta Continua e poi nel Pd, ha la verità in tasca e processa l’esecutivo. L’attentato a Ranucci ha per mandante le “classi dirigenti”.

L’Usigrai punta il dito contro La Russa

L’Usigrai segue la scia e punta il dito contro Ignazio La Russa, tra i primi a esprimere solidarietà al giornalista colpitpo. La seconda carica dello Stato sarebbe responsabile della “campagna d’odio” contro Report, dicono i militanti del sindacato annunciando un presidio sotto viale Mazzini.

Bonelli: chi ha attacco Report ora chieda scusa

Tra i politici si fa notare il pasdaran Angelo Bonelli.  “Le parole di Ranucci che ha denunciato un clima di isolamento e di delegittimazione nei suoi confronti, ricordando le minacce, il proiettile di P38, i pedinamenti e i dossieraggi anche dall’estero, descrivono una situazione inquietante e indegna di un Paese democratico. Chi in questi anni ha attaccato Ranucci e la redazione di Report – scrive Bonelli –  arrivando perfino a chiedere il fermo della trasmissione, rifletta e chieda scusa”.

Di Battista: succede quando i giornalisti restano soli

Per l’occasione rispunta  Alessandro Di Battista. “Quando i giornalisti vengono lasciati soli da un ‘potere’ che in realtà dovrebbe proteggerli; quando le istituzioni attaccano la libera informazione; quando la politica o gli pseudo-politici delegittimano continuamente coloro che hanno il coraggio di denunciare, di informare, di combattere con notizie e verità mafia, corruzione e genocidi in diretta streaming; beh allora qualche balordo (speriamo siano solo balordi) si sente autorizzato a fare quel che è stato fatto stanotte a Sigfrido Ranucci”. Peccato che Dibba non sappia che il Viminale si è immediatamente attivato. “Ci sarà il massimo impegno delle forze di polizia per accertare rapidamente gli autori. Ho dato mandato – dice il ministro Matteo Piantedosi dopo aver espresso solidarietà a Ranucci – di rafforzare al massimo ogni misura a sua protezione”.

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di Romana Fabiani - 17 Ottobre 2025