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Alle Scuderie del Quirinale la mostra-evento “Tesori dei Faraoni”

Cosa c'è dietro le quinte

“Tesori dei Faraoni”, a Roma la mostra-evento che racconta lo splendore dell’antico Egitto. E la forza della nuova Italia

La rassegna allestita alle Scuderie del Quirinale presenta 130 capolavori arrivati dai Musei del Cairo e di Luxor, molti dei quali esposti per la prima volta fuori dall'Egitto: un risultato reso possibile dal lavoro di cooperazione realizzato dal governo, nell'ambito della cornice del Piano Mattei

Cultura - di Annamaria Gravino - 26 Ottobre 2025 alle 06:51

Una mostra di straordinario valore, in cui sono esposti 130 pezzi che illuminano la storia millenaria dell’antico Egitto. Ma anche un esempio concreto di come la cultura possa rappresentare un volano per rafforzare la cooperazione tra Stati, attraverso quella che va sotto il nome di “diplomazia culturale”. È la mostra-evento “Tesori dei Faraoni”, che si è aperta venerdì a Roma alle Scuderie del Quirinale e che sarà visitabile fino al 3 maggio.

La mostra-evento “Tesori dei Faraoni”

Attraverso dieci sale e sei sezioni tematiche, la mostra restituisce i momenti salienti della civiltà egizia, proponendo un percorso che ne esplora la complessità, dal mondo dei faraoni alla vita quotidiana. Si tratta di un viaggio costruito su una selezione di 130 capolavori, provenienti dal museo Egizio del Cairo e dal museo di Luxor e in molti casi mai esposti prima d’ora fuori dall’Egitto. A queste opere si aggiunge anche la Mensa Isiaca, una tavoletta di bronzo di straordinaria fattura eccezionalmente concessa in prestito dal Museo egizio di Torino. Fra pezzi che sono tutti di estremo pregio, ve ne sono poi alcuni di ineguagliabile splendore, come quello dell’oro in cui sono realizzati e che è elemento ricorrente lungo il percorso: si va dal magnifico sarcofago della regina Ahhotep II, che accoglie il visitatore nella prima sala, alla Collana delle Mosche d’oro, antica onorificenza militare per il valore in battaglia, dalla maschera funeraria di Amenemope fino al grande collare e alla copertura della mummia di Psusennes I, finemente cesellata con i simboli del potere e completata da ditali, anch’essi d’oro, di impressionante precisione.

Lo splendore della civiltà egizia attraverso 130 capolavori

E, ancora, amuleti, corredi funerari, i vasi canopi, le iconiche statuette di scribi, un affascinante e prezioso papiro del Libro dei Morti, che sorprende anche per l’eccezionale stato di conservazione. Il visitatore viene accompagnato alla scoperta di questi tesori da un allestimento raffinato e scenografico, in cui le consuete informazioni storiche sono integrate con grandi pannelli fotografici che contribuiscono alla dimensione immersiva della mostra. “Tesori dei Faraoni”, che ha già registrato il record di 40mila biglietti acquistati in prevendita, è dunque un’esperienza da vivere, non solo una mostra da guardare.

Il “dietro le quinte” della rassegna

La rassegna, però, ha anche un “dietro le quinte” che va capito per coglierne fino in fondo la portata, anche politica. Curata da Tarek El Awady, già direttore del museo Egizio del Cairo, promossa da Ales, la società di servizi in house del ministero della Cultura che gestisce, tra l’altro, le Scuderie del Quirinale, e realizzata da Mondo Mostre, uno dei maggiori player globali del settore, “Tesori dei Faraoni” è un pezzo di un puzzle più ampio: l’articolato quadro del modo in cui l’Italia sta ricostruendo la sua centralità nel Mediterraneo, attraverso una cooperazione che copre tutti gli ambiti.

L’inaugurazione con Mattarella e Giuli e il viaggio di Meloni al Cairo

“Tesori dei Faraoni” è stata inaugurata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, insieme al ministro per il Turismo e le Antichità dell’Egitto, Sherif Fathy. La sua apertura anticipa di una settimana il viaggio programmato in Egitto dalla premier, Giorgia Meloni, per l’inaugurazione del nuovo Museo Egizio di Giza, il primo novembre. Lo scorso maggio la mostra è stata annunciata al Cairo nello storico Museo Egizio di piazza Tahrir con una conferenza congiunta Italia-Egitto, in cui è stato ampiamente sottolineato il valore della cooperazione tra i due Paesi che l’ha resa possibile.

Il ministro: «Questa mostra rientra nel disegno complessivo del Piano Mattei e segnerà un prima e un dopo»

«Segnerà un prima e un dopo», ha detto Giuli in occasione dell’inaugurazione, spiegando che «l’abbiamo fortemente voluta e abbiamo voluto che si tenesse qui a Roma». «È una mostra affascinante, come ha detto il Presidente della Repubblica, che esalta anche il rapporto che c’è tra l’Italia e l’Egitto», ha proseguito il ministro, ricordando che si tratta «di un rapporto che oggi vive in un presente di cooperazione, solidarietà, proiezione di progetti comuni per l’avvenire». La cornice entro cui va letta è quella di «un disegno complessivo, il piano Mattei per l’Africa, che è uno dei punti più forti e qualificanti del governo di cui faccio parte e dell’istituzione che rappresento; un pilastro essenziale per la costruzione di dialogo, pace e stabilità nel Mediterraneo, in Africa, nel Mediterraneo allargato, in quel grande continente che amiamo definire Eurafrica. Questa mostra rappresenta una stretta di mano ideale che ci accompagna da tempo immemore e che oggi sorregge un’attività di diplomazia culturale».

«Ales con questa mostra – ha spiegato il presidente Fabio Tagliaferri – vuole ancora una volta confermarsi il luogo dove l’Italia parla al mondo, dove la cultura diventa diplomazia. Questa è una mostra che vuole rivolgersi a un pubblico molto ampio, di esperti, ma anche a un pubblico di giovani, di studenti. Auspichiamo, e siamo sicuri, che avrà un risultato in termini di presenze che lasceranno tutti noi esterrefatti».

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di Annamaria Gravino - 26 Ottobre 2025