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Teatro “La Fenice”, sul palcoscenico i sindacati con una “sceneggiata” veneziana. Sciopero contro la Venezi: salta la “prima”
Continuano le ribellioni contro Beatrice Venezi, la direttrice d’orchestra che non piace a sinistra. Ci mancava solo lo sciopero preventivo, che mette a rischio la “prima” stagionale de “La Fenice”. La decisione sullo sciopero è maturata al termine dell’incontro tra la rappresentanza sindacale unitaria degli orchestrali e delle maestranze del Teatro, ma le ragioni sono incomprensibili: quella che sta maturando è una “sceneggiata veneziana”: uno sciopero per venerdì 17 ottobre, quando è prevista la prima dell’opera “Wozzeck” di Alban Berg. I sindacalisti chiedono la revoca della nomina di Beatrice Venezi a direttore musicale stabile, incarico che la donna dovrebbe assumere dall’ottobre 2026. Come recita una massima di George Orwell: “Profondo è l’odio che l’animo volgare nutre contro la bellezza”.
I sindacati del teatro “La fenice” boicottano Beatrice Venezi
La decisione sullo sciopero è maturata al termine dell’incontro tra la rappresentanza sindacale unitaria degli orchestrali e delle maestranze del Teatro. All’incontro hanno partecipato le sigle sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Fials, i vertici del teatro con il sovrintendente Nicola Colabianchi, alla presenza del sindaco Luigi Brugnaro, presidente del Consiglio di indirizzo della fondazione lirico-sinfonico. Al centro della discussione, sollecitata da Brugnaro che voleva trovare una soluzione, c’è la nomina della nuove direttrice da parte di Colabianchi. Una polemica che aveva portato il personale artistico e tecnico della Fenice alla proclamazione dello “stato di agitazione” già dal 27 settembre.
Le sigle non vogliono neanche parlarci, ma il sindaco non cede
Insomma, i sindacalisti hanno confermato la loro posizione contraria alla Venezi, ma il primo cittadino ha confermato ugualmente la nomina di Venezi. Poi ha proposto anche “percorso conoscitivo” con il nuovo direttore musicale designato, con l’intento di iniziare un dialogo costruttivo tra le due parti. Ma le sigle scioperanti non hanno voluto sentire ragioni e sono rimaste ferme sulle proprie posizioni.
Anche il sovrintendente Colabianchi è intervenuto sulla questione, evidenziando che “il sindaco ha fatto molto per stemperare le tensioni. Abbiamo parlato a lungo con i sindacati, territoriali e nazionali. Parlare è sempre la strada giusta per risolvere i problemi”. Per giunta, “Venezi ha un’immagine forte, sa comunicare, ed è capace di attrarre un nuovo pubblico. È giovane, ma ha già diretto 50-60 titoli d’opera. Ha un curriculum solido”. Altro che inesperienza, la sinistra dovrà trovare un altro pelo nell’uovo. “Spero che il deterioramento del clima si ricomponga – ha concluso Colabianchi -. Si è andati molto oltre, con raccolte firme e denigrazioni sui social. È legittimo manifestare posizioni diverse, ma bisogna tornare a un confronto civile e costruttivo. Io sono qui, disponibile a discutere“.