
Belli ciao
Tanti cari saluti dalla Calabria: Occhiuto vince in due minuti. Con Tridico il campo largo incassa l’undicesima sconfitta
Sono bastati i primi exit poll per chiarire che non c'era storia, anzi che non c'era mai stata. Meloni: «Anche in Calabria gli elettori hanno riposto la loro fiducia nella coalizione di centrodestra. Un riconoscimento dell'azione di buongoverno che continueremo a portare avanti per il benessere del territorio e dei cittadini»
Sono bastati i primi exit e instant poll, in Calabria, per chiarire che tra il governatore uscente, Roberto Occhiuto, e lo sfidante di centrosinistra, Pasquale Tridico, non c’era storia. Che, anzi, non c’era mai stata: tutti i primi dati, indifferentemente dall’istituto che li aveva rilevati, hanno restituito un gap di circa 20 punti. Per Opinio Rai Occhiuto era tra il 59% e il 63% e Tridico tra il 35,5% e il 39,5%; per Swg per La7 tra il 58% e il 62% e tra il 37% e il 41%; per la rilevazione di Sky Tg 24 tra il 57% e il 61% e tra il al 38% e il 42%. Alle 15.02, due minuti dopo la chiusura delle urne, insomma, la partita era già chiusa. Neanche due ore dopo, quando ancora i dati ufficiali di Eligendo erano fermi a 61 sezioni su 2.406, Tridico ha preso atto, facendo sapere di aver chiamato Occhiuto per complimentarsi. In serata, quando il Secolo ha chiuso l’edizione cartacea, le sezioni scrutinate erano arrivate a 554: Occhiuto si attestava al 59,54% e Tridico al 39,59%.
I complimenti di Meloni a Occhiuto: «Anche in Calabria gli elettori hanno riposto la loro fiducia nel centrodestra»
«Anche in Calabria gli elettori hanno riposto la loro fiducia nella coalizione di centrodestra, confermando Roberto Occhiuto presidente della Regione. Un risultato importante a riconoscimento dell’azione di buongoverno che continueremo a portare avanti per il benessere del territorio e dei cittadini. Le mie congratulazioni a Roberto, al quale auguro buon lavoro», ha scritto sui social Giorgia Meloni.
Occhiuto: «Orgoglioso dei calabresi. Dall’altra parte avevano in mente una Calabria che non esiste più»
«Vorrei ringraziare soprattutto i calabresi e vorrei dire che sono ancora più orgoglioso dei calabresi e della Calabria dopo questo risultato che, per inciso, io penso sarà persino un po’ più superiore a quello che dicono», sono state le prime parole di Occhiuto, pronunciate quando ancora mancava l’esito definitivo del voto. «Forse l’altra parte aveva in mente una Calabria che per fortuna non esiste più, una Calabria che si sta affrancando dall’assistenzialismo, una Calabria che non vota più perché qualcuno vuole rubare il voto promettendo cose che non sono realizzabili», ha proseguito il governatore, che un gesto di grande fair play ha ringraziato l’avversario per la telefonata e gli ha chiesto di collaborare con lui «in qualsiasi ruolo lui decida di farlo». «Gli ho detto pure – ha riferito Occhiuto – che sarebbe utile che pacificassimo questa regione, perché è stata una campagna elettorale violenta, a volte piena di fake news».
Un nuovo «trionfo» dopo le Marche
Maurizio Gasparri, fra i primissimi a commentare, ha definito quello della Calabria un «trionfo». E del resto è difficile dargli torto. Tanto più che questa vittoria così piena arriva ad appena una settimana da quella, altrettanto tonda, di Francesco Acquaroli nelle Marche. La tanto agognata rimonta del campo largo verso Palazzo Chigi dovrà attendere ancora. Nel frattempo è tutto un confermare quanto sia valida l’esperienza unitaria, quanto sia stato importante correre insieme, quanto fossero avverse le condizioni e quanto, insomma, non ci sia da deprimersi perché, in fondo, sono solo elezioni regionali.
Dalla Nazione al territorio: gli italiani riconoscono il buongoverno
Ma sei due indizi fanno una prova, da queste elezioni regionali arriva una conferma che ha portata nazionale: vale a dire che il centrodestra è capace di un’azione di governo incisiva tanto a livello centrale quanto sul territorio. E che i cittadini sanno riconoscerlo. «È chiaro che questo è un voto per la Calabria, però evidentemente nulla di esterno ha influito sul voto dei calabresi», ha detto Antonio Tajani, incassando la doppia soddisfazione della vittoria con un esponente azzurro, una conferma – anche questa – del fatto che la coalizione è nel suo complesso capace di esprime una classe dirigente di primo livello. Di «grande vittoria per il centrodestra» ha parlato anche Matteo Salvini, sottolineando che c’è «da una parte chi protesta, devasta le città e attacca le Forze dell’Ordine, dall’altra i cittadini che pensano al bene del proprio territorio». «Avanti tutta!», ha esultato su X.
La prima riconferma dopo un ventennio di alternanza
C’è un altro elemento particolarmente significativo della vittoria di Occhiuto: la sua riconferma interrompe un ventennio di alternanza, indicando chiaramente che, come ha sottolineato il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami, «l’impegno, il lavoro, la dedizione vengono premiati e riconosciuti». Ma oltre a rivolgere i propri complimenti al governatore, Bignami ne ha voluti rivolgere anche a «Schlein, Conte, Bonelli e compagni che stanno distruggendo la sinistra italiana, la sua storia, la sua credibilità inseguendo una deriva ideologica ed estremista che non appartiene alla storia nazionale e che infatti gli italiani rigettano».
Per il campo largo è l’undicesima sconfitta
Impietoso anche il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti: «Il cosiddetto “campo largo” registra l’ennesima sconfitta, l’undicesima in cui Pd e M5S perdono correndo insieme, somigliando sempre più a un “campo santo”, fermo a slogan vuoti e ricette fallimentari, sonoramente bocciate dai cittadini». «A Roberto Occhiuto e alla sua squadra vanno i miei più sinceri complimenti: la Calabria – ha concluso Foti – ha scelto la strada della competenza, del buon senso e del futuro».