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Blitz allo Zen di Palermo, Wanda Ferro illustra il piano sicurezza del Viminale (e non solo)

Sulle orme del “modello Caivano”. Blitz allo Zen di Palermo, Wanda Ferro: una strategia in cui Governo, Regione e Comune fanno squadra

Politica - di Redazione - 15 Ottobre 2025 alle 19:05

Una vasta operazione anticrimine è stata condotta questa mattina nel quartiere Zen di Palermo, con l’impiego di oltre trecento agenti di polizia, su direttiva del Viminale. L’azione, qualificata come una «rilevante operazione» che riafferma la presenza dello Stato, si inserisce in una più ampia strategia di sicurezza nazionale. Che è quanto ha dichiarato, illustrandone finalità e contorni, il sottosegretario al ministero dell’Interno, Wanda Ferro (FdI), sottolineando che il piano prevede il progressivo aumento degli organici delle forze dell’ordine a Palermo e nelle maggiori città; l’incremento dei sistemi di videosorveglianza; e investimenti contro il degrado, ispirandosi al cosiddetto “modello Caivano”.

Blitz allo Zen di Palermo, Wanda Ferro: un tassello di una importante strategia complessiva

L’intervento arriva anche in risposta ai recenti episodi di violenza, inclusi efferati fatti di sangue, che hanno destato allarme per il coinvolgimento di giovani. Pertanto, la sottosegretaria ha espressamente evidenziato l’importanza della collaborazione inter-istituzionale tra Governo, Regione e Comune, confermata dall’incontro tra il ministro Piantedosi, il presidente Schifani e il sindaco Lagalla. Così come ha ringraziato l’onorevole Carolina Varchi per la sollecitazione a misure straordinarie per la sicurezza nel capoluogo siciliano. Nonostante l’allarme generato dai crimini, allora, la Ferro ha invitato a guardare con fiducia alle misure preventive, citando il calo degli indici di delittuosità nelle aree metropolitane.

Annunciato un progressivo aumento delle forze di polizia sul territorio, a Palermo come nelle maggiori città italiane

Ma entriamo nel merito delle dichiarazioni odierne quando, sottolineando alcuni aspetti peculiari sulla strategia illustrata oggi, la Ferro ha precisato: «Questa mattina, su precisa indicazione del Viminale, oltre trecento agenti delle forze di polizia hanno condotto nel quartiere Zen una rilevante operazione anticrimine. Una azione imponente che riafferma la presenza dello Stato in un contesto problematico. È un tassello di una strategia complessiva che si fonda in particolare su un progressivo aumento degli organici per rafforzare la presenza delle forze di polizia sul territorio, a Palermo e nelle maggiori città italiane. Allo stesso tempo – ha quindi proseguito la sottosegretaria al Ministero dell’Interno – aumentano i sistemi di videosorveglianza e gli investimenti contro il degrado e il disagio, così come previsto dal “modello Caivano”. Inoltre, con le “zone rosse” si introduce uno strumento utile per allontanare soggetti pericolosi dalle zone critiche».

«Governo, Regione e Comune sanno fare squadra»

E ancora. «I recenti fatti di sangue avvenuti a Palermo – ha aggiunto Wanda Ferro – hanno comprensibilmente destato profonda inquietudine tra i cittadini, anche perché hanno visto per protagonisti dei giovani che si sono rivelati pericolosissimi e pronti a tutto: un fenomeno molto preoccupante. Ma a fronte di tutto questo va sottolineato che le istituzioni – dal Governo, alla Regione, al Comune – sanno fare squadra. Come dimostra l’incontro di questa mattina. In questa direzione – ha quindi puntualizzato la sottosegretaria al Viminale – è stata preziosa la sollecitazione della collega onorevole Carolina Varchi, che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza sicurezza a Palermo. Una richiesta tempestiva e responsabile, alla quale il Ministero dell’Interno ha risposto con prontezza, confermando il proprio impegno e la propria vicinanza alla città».

Sulle orme del “modello Caivano”

Concludendo infine: «Senza cedere all’allarmismo, bisogna guardare con fiducia alle misure di prevenzione e al progressivo aumento delle forze di polizia in atto sul territorio. Questi gravissimi fatti di sangue comprensibilmente generano allarme ma non devono portare allo scoramento e alla mancanza di fiducia. Gli indici di delittuosità nelle aree metropolitane sono in calo. A dimostrazione che la società e le istituzioni sono più forti di questi singoli criminali e delinquenti che insanguinano le strade delle nostre città. Peraltro si conferma anche in questo caso la capacità investigativa delle nostre forze di polizia, in grado in tempi brevissimi di assicurare alla giustizia il responsabile dell’omicidio».

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di Redazione - 15 Ottobre 2025