Dalla parte degli studenti
Scuola, oltre 18,6 milioni contro le barriere architettoniche. Valditara: “Manteniamo l’impegno per l’inclusione”
Il ministro: "Rimuovere gli ostacoli fisici significa rimuovere anche quelli culturali". Poi torna sul tema delle lezioni di educazione sessuale e chiarisce coi fatti perché quelle della sinistra sono polemiche pretestuose
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha firmato il decreto che destina oltre 18,6 milioni di euro all’abbattimento delle barriere architettoniche nelle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado. I finanziamenti, che saranno assegnati tramite avvisi pubblici, serviranno a realizzare tutte le opere necessarie a garantire l’accessibilità e l’adattabilità degli edifici scolastici, nel totale rispetto delle regole vigenti. “Con questo decreto manteniamo un impegno concreto preso con le studentesse e gli studenti con disabilità, con le loro famiglie e con l’intera comunità scolastica: garantire scuole realmente accessibili”, ha sottolineato Valditara.
Valditara: “Manteniamo l’impegno per scuole realmente accessibili”
“Rimuovere gli ostacoli fisici significa anche superare quelli culturali, promuovendo una scuola dell’inclusione e del rispetto”, ha aggiunto Valditara, ricordando che “questo intervento, promesso e oggi realizzato, dà attuazione a un principio fondamentale di equità e dignità, permettendo a ogni ragazza e a ogni ragazzo di vivere pienamente la vita scolastica, senza barriere”.
Anche Giuseppe Affinita, direttore generale del Moige, il Movimento italiano dei genitori, ha espresso “vivo apprezzamento” per il decreto ministeriale. “Questo intervento – ha detto – rappresenta un passo concreto verso una scuola inclusiva e accessibile a tutti gli studenti, rispondendo a un’esigenza fondamentale che le famiglie italiane sollecitano da tempo”. “L’eliminazione delle barriere fisiche è una condizione indispensabile per garantire pari opportunità educative e il pieno diritto allo studio. Auspichiamo che questo sia solo il primo passo di un percorso che porti tutte le scuole italiane a diventare ambienti pienamente accessibili, dove ogni ragazzo disabile – ha concluso Affinita – possa crescere e apprendere senza ostacoli”.
Altro che educazione sessuale progressista
Inoltre, intervistato da Gino Zavalani, direttore editoriale di Esperia su Instagram, Valditara è tornato sulle polemiche intorno alle lezioni sulla sessualità a scuola, sollevate dalla sinistra politica e culturale che ne chiedono l’introduzione. “È ora di fare chiarezza su questa storia dell’educazione sessuale a scuola dopo le balle che sono state raccontate da esponenti dell’opposizione, paludati intellettuali, giornalisti e che abbiamo letto tutti sui social”, ha spiegato il ministro.
Valditara ha letto i programmi scolastici italiani, sgretolando le richieste vacue della sinistra: “Scuola dell’Infanzia: conoscere il corpo umano e le principali differenze fra i due sessi’; scuola Primaria: riconoscere le parti principali del corpo umano nei suoi diversi organi e apparati, acquisire le prime informazioni su riproduzione e sessualità. E ancora, conoscere gli elementi fondamentali del corpo umano e le funzioni riproduttive”. Per quanto riguarda la scuola secondaria di primo grado, il programma prevede la comprensione della “diversità biologica mettendo in relazione elementi di base genetica e di evoluzione, mettere in relazione struttura e funzione degli apparati del corpo umano, fra cui anche l’apparato riproduttivo”, oltre all’approfondimento del “rapporto tra scienza e salute esaminando fattori come lo sviluppo puberale”. Insomma, quello che serve sapere c’è già.