Scandalo milionario
Usa, scommesse illegali e truffe nel poker e nel basket: arrestati un allenatore e una stella dell’Nba. Il video di una partita sospetta
Quattro famiglie della mafia italoamericana, 11 Stati, un giro da milioni di dollari tra match di basket dell’Nba e partite di poker segrete in oscuri club a Manhattan. Non è la trama di un film thriller-poliziesco americano, ma di alcuni dettagli svelati da un’indagine dell’Fbi e della polizia di New York durata quattro anni. Il titolo dell’operazione è “Royal flash”, ossia “Scala reale”. Un nome evocativo che ricorda le carte e il gioco d’azzardo. Si tratta di un terremoto giudiziario che ha portato all’arresto di oltre trenta persone, tra cui alcuni nomi noti del basket americano come l’ex giocatore e allenatore della Nba Damon Jones, il coach dei Portland Trail Blazers Chauncey Billups e la guardia dei Miami Heat, Terry Rozier.
Le accuse pesantissime per gli imputati coinvolti nell’indagine nelle scommesse sull’Nba
Le accuse per i soggetti arrestati pesano come un macigno, come associazione a delinquere finalizzata alla frode telematica e al riciclaggio di denaro. Altri ancora sono stati imputati per aver gestito un’attività di gioco d’azzardo illegale e di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione e alla rapina. “Questo è lo scandalo dell’insider trading per la Nba”, ha spiegato il direttore dell’Fbi Kash Patel, con riferimento al caso di Bernie Madoff, il banchiere e truffatore mente del più grande schema Ponzi di tutti tempi. L’uomo, deceduto nel 2021, era riuscito a guadagnare 64,8 miliardi di dollari ed è stato condannato per la più grande frode finanziaria mai avvenuta. Anche nel caso della “Royal flush”, come ha spiegato il procuratore newyorkese Joseph Nocella, c’era uno schema articolato.
Le famiglie mafiose e i professionisti dell’Nba coinvolti
Nel mirino dell’indagine coordinata sono finite quattro famiglie mafiose, tra cui Bonanno, Lucchese, Genovese e Gambino. Il caso di collaborazione tra clan è raro e inquietante, ma rappresenta la grandezza la ramificazione del sistema messo in piedi. Per la lega di basket, l’inchiesta rappresenta un colpo fortissimo e da cui sarà difficile rialzarsi. Tra l’altro la notizia è arrivata in un momento cruciale, proprio la settimana di apertura della stagione e mentre si stavano trattando i nuovi accordi per i diritti televisivi. Questi ultimi hanno un valore di 76 miliardi di dollari in 11 anni.
Una delle star dell’Nba arrestate, Rozier, aveva un patrimonio di ben 160 milioni di dollari. Eppure, a marzo 2023 era finito nel mirino delle autorità dopo una partita sospetta. Anche il coach Billups era un personaggio rinomato, dato che l’anno scorso era stato inserito nella Hall of fame. Al momento, l’Nba ha comunicato che entrambi saranno subito allontanati dai team. “Prendiamo queste accuse con la massima serietà”, ha spiegato la lega americana di pallacanestro in una nota.
Come funzionava lo schema al centro dell’indagine?
Il sistema di gioco, ora al centro dell’inchiesta federale, era basato su informazioni segrete relative agli atleti e squadre dell’Nba: ad esempio quando i giocatori sarebbero rimasti in panchina o se avrebbero abbandonato una partita in anticipo. Nella gran parte dei casi si trattava di scommesse su singoli eventi, che peraltro sono più facili da manipolare. In questo procedimento, secondo le notizie disponibili, sarebbero rimaste coinvolte sei persone. Al vaglio degli agenti c’è anche il giro di partite a poker truccate in vari locali di Lexington Avenue e Washington Place, a Manhattan, da cui sono scaturiti gli arresti di 31 persone. Qui le vittime venivano spennate con tecnologie sofisticatissime, come lenti a contatto speciali o tavoli a raggi X che svelavano l’entità delle carte.
In base a quanto riportato dalle fonti informate, i malcapitati avrebbero perso circa 7 milioni di dollari. Poi c’è il caso di una persona che ci ha rimesso addirittura un milione. Insomma, nel circuito oscuro di truffe e illegalità, che si aggirava nei palazzetti di basket ai club di New York, Cosa Nostra dirigeva il malaffare. I mafiosi gestivano, organizzavano e riscuotevano le somme, fornendo anche un “protezione”. Nel caso del gioco d’azzardo, come ha spiegato l’Ansa, le partite venivano preparate con “l’espresso permesso e l’approvazione di membri e associati di alcune famiglie della criminalità organizzata di New York in cambio di una parte dei proventi”.
Manca l’identificazione delle società di scommesse…
Le società di scommesse non sono ancora note alla procura, ma nell’indagine sono considerate come vittime. Nonostante il baccano giudiziario e mediatico scatenato dalla vicenda Un portavoce di DraftKings, secondo bookmaker Usa e partner della lega, ha annunciato che la società vuole continuare a collaborare con l’Nba per garantire l’integrità del gioco.