CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Sangiuliano show a “L’aria che tira” su La 7

A tutto campo... e Campania

Sangiuliano all’attacco, stoccata a Landini: usa la Cgil per sue mire politiche. E bordata a Fico: gli elettori Pd inorridiscono a votarlo (video)

Il caso Mr Cgil e l'impegno per la Regionali, Sangiuliano "senza filtri" rilancia la sfida. Il capolista FdI in Campania accusa il leader sindacale di mire politiche e spiega la sua candidatura come un "atto d'amore" per la sua terra, difendendo infine l'autonomia del Garante della Privacy

Politica - di Bianca Conte - 27 Ottobre 2025 alle 16:36

Gennaro Sangiuliano parla fuori di metafora. L’ex ministro della Cultura, già direttore del Tg2, e ora capolista di Fratelli d’Italia per le prossime elezioni regionali in Campania, è stato protagonista di un intervento “senza filtri” durante la trasmissione L’aria che tira su La7, toccando due temi cruciali: la contestazione della Cgil alla manovra. E le motivazioni profonde della sua discesa in campo nella sua terra d’origine. E su entrambe i punti, le parole di Sangiuliano, misurate ma taglienti, hanno avuto modo di dettare l’agenda del dibattito e incrementare la discussione (non solo in studio).

Manovra, Sangiuliano su La7: «Landini piega la Cgil alle sue mire politiche»

Dunque, il fulcro della frecciata scoccata dalla faretra delle recriminazioni che abbondano soprattutto dopo il “focoso” sabato landiniano al segretario della Cgil, è netto, e chiaro sin dalle prime battute dell’intervento dell’ex ministro, e vola via etere sulla spinta propulsiva del sospetto di una strumentalizzazione sempre in atto, e sempre più rinfocolata dai fatti e dalle dichiarazioni che li stigmatizzano. Infatti, pur accreditando il rispetto che si deve ai singoli manifestanti, Sangiuliano ha espresso un forte scetticismo riguardo le reali intenzioni del leader sindacale. «Io rispetto i manifestanti», ha premesso, ma «penso che Landini abbia delle altre mire. Credo che Landini voglia fare il leader della sinistra in Italia e stia piegando il sindacato alle sue legittime esigenze».

Sinistra nel mirino: Mr Cgil usa il sindacato con mire politiche. Fico? Imbarazzante per il Pd

Un’analisi, quella del capolista FdI alle regionali in Campania, che riecheggia le critiche mosse da più parti al sindacato di Corso Italia, accusato di aver superato i confini della mera rappresentanza lavorativa per abbracciare una vocazione più apertamente politica e partitica, di fatto (auto) ergendosi a guida dell’opposizione al governo Meloni. L’allarme di Sangiuliano, allora, è un monito a difendere l’autonomia del sindacato da derive che potrebbero comprometterne la sua funzione storica, trasformandolo in un braccio armato delle forze politiche della sinistra di opposizione. Non solo. Perché in calce ai suoi ragionamenti in tv, intervenendo sull’appuntamento con le urne in calendario per il 24 e 25 novembre, Sangiuliano aggiunge anche una bordata al competitor grillino: «Tanti elettori del Pd, che conosco sono in difficoltà per la loro storia. Per i loro ideali. E per i loro valori, a votare Roberto Fico. E inorridiscono ogni volta che lo sentono parlare»…

L’amore per la terra e la discesa in campo

Non solo la sciabolata a Landini che arriva non proprio come un colpo sferrato in punta di fioretto: al centro della riflessione tv di Sangiuliano, poi, c’è la scelta di candidarsi in Campania. Un’opzione che, data la sua carriera nazionale, poteva apparire inusuale. E invece, la risposta alla domanda delle cento pistole – «chi me l’ha fatto fare di candidarmi in Campania? – è stata disarmante nella sua semplicità e veridicità: «Me l’ha fatto fare l’amore per la mia terra. Per i miei concittadini. E per la mia città, nella quale ho iniziato un discorso che vorrei portare avanti. È una manifestazione di affetto verso gli altri… solo questo».

Sangiuliano e la scelta di candidarsi in nome di un «legame viscerale col territorio»

Una dichiarazione che punta direttamente al cuore dell’elettorato, cercando di superare le logiche puramente politiche per mettere in primo piano il legame viscerale con il territorio. L’impegno, quindi, non come trampolino di lancio o mero calcolo politico, ma come atto d’amore e restituzione, un desiderio di mettere al servizio della regione l’esperienza maturata ai vertici delle istituzioni nazionali. Un messaggio forte e di rottura rispetto alla vecchia politica spesso percepita come distante dagli interessi reali dei cittadini.

Il garante della privacy e l’indipendenza delle istituzioni

Infine, e non poteva andare diversamente, Sangiuliano ha affrontato la spinosa questione sollevata dal servizio di Report sulla vicenda della maximulta Rai, originata dalla diffusione di un audio privato. Un passaggio delicato in cui il capolista ha cercato di bilanciare solidarietà personale e difesa dell’autonomia istituzionale. «In primo luogo, esprimo la mia più grande solidarietà umana e professionale a Ranucci per quanto ha subìto, e ci tengo a dirlo immediatamente», ha affermato l’ex ministro riferendosi al giornalista autore dell’inchiesta.

Sangiuliano e garante della privacy, no al sospetto politico: «Corretta la sua valutazione»

Tuttavia, il focus si è spostato sulla figura del garante della privacy: «Detto questo, credo che il garante sia un organo indipendente» – ha sottolineato Sangiuliano a L’aria che tira, commentando il servizio andato in onda ieri su Report in cui si vede un componente del garante per la privacy fare visita alla sede di Fratelli d’Italia, poche ore prima di votare a favore della maximulta contro la trasmissione di Rai Tre per la diffusione dell’audio di una conversazione privata tra l’ex ministro della Cultura e la moglie – ricordando che «l’attuale garante della privacy non è stato nominato dall’attuale governo, ma dal precedente. Ed è presieduto da un giurista di grande valore, il professor Stanzione, che peraltro non mi pare abbia idee di centrodestra». Per questo, ha poi concluso il candidato di FdI in Campania, «ritengo che abbia svolto una valutazione corretta dei fatti».

Una sottolineatura netta che va a smontare le tesi di una presunta ingerenza politica nella decisione dell’Authority, e su cui Sangiuliano, nel difendere apertamente l’imparzialità di un organo cruciale, rigetta l’ombra del sospetto politico sulla sua azione. E non è il solo…

 

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Bianca Conte - 27 Ottobre 2025