
Tra orgoglio e pregiudizio
Renzi di lotta e di governo funambolo sul filo del cerchiobottismo: “Orgoglioso del ruolo dell’Italia, ma anche…”
L'ex premier "camaleontico" più che mai: tra l'"allarme Meloni" e l'elogio per il suo pragmatismo sulla crisi mediorientale e l'appoggio a Crosetto su Gaza, colpisce e spiazza. Sarà un tecnica? Agli elettori l'ardua sentenza...
Ed eccoci di fronte all’ennesimo zig-zag d’auto(rottamato)re. Dalla psicosi per il prestigio-potere di Giorgia Meloni ai complimenti per il ruolo di primo piano nella gestione e risoluzione della crisi mediorientale, passando per la dichiarazione netta di appoggio alla proposta Crosetto sull’operato dei carabinieri a Gaza: e tutto nello spazio di qualche tweet… Messaggi lanciati in rete nella bottiglia social in cui il leader di Italia Viva spazia dalla pace in Terrasanta alla pressione fiscale, con intermezzo demagogico sulla casa riformista che definisce «un cantiere aperto, e non un progetto chiuso» che, afferma con invidiabile certezza, «sarà decisivo per vincere le elezioni nel 2027».
Renzi di lotta e di governo tra orgoglio e pregiudizio
E allora, quella dell'”ex” per antonomasia (da ex Pd a rottamatore indefesso, da premier a esiliato nel confine politico delimitato da numeri sondaggistici da prefisso telefonico) ci chiediamo: è un’ambiguità studiata e camaleontica quella che definisce il “Renzi di lotta e di governo”? O semplicemente l’ultima irruzione sulla scena mediatica di una personalità partitica che padroneggia l’arte del doppio gioco? Il leader di Italia Viva alterna infatti frecciate contro una presunta ambizione dell’«amica Giorgia Meloni» a ottenere «pieni poteri», a sperticati elogi per il ruolo che la premier ha svolto nella crisi mediorientale. E ci chiediamo: è un semplice zigzag, o una strategia precisa di cerchiobottismo social e politico?
Renzi: «Orgoglioso di dire che voterò a favore delle proposte di Crosetto sui carabinieri a Gaza»
Interrogativi leciti, dal momento che, mentre ieri dal salotto de La7, ospite di Lilli Gruber, Renzi evocava il solito allarme sull’«amica Giorgia Meloni» con cui scambia battute, su quello che Renzi definisce un disegno occulto di arrivare a ottenere «pieni poteri», mentre oggi, intervenendo al Forum Agricoltura 2025 di Coldiretti, non solo l’ex premier ha elogiato strategie e pragmatismo della presidente del Consiglio. Ma si è spinto anche oltre, asserendo – per esempio – che «di fronte all’interesse nazionale e il ruolo dell’Italia nel mondo sono orgoglioso di dire che noi voteremo a favore di ciò che il ministro della Difesa Guido Crosetto proporrà per i carabinieri a Gaza e siamo orgogliosi che l’Italia rappresenti un porto di speranza per i bambini di Gaza e Tel Aviv».
Un’apertura al governo che spiazza gli irriducibili di parte avversa: coi pro-Pal e i “missionari” della Flotillia colpiti e affondati…
Viva il cerchiobottismo: elogio (con riserva) a Trump: «Ha fatto un accordo che altri non avrebbero portato a casa»
Ma c’è di più: la medesima ambivalenza si riflette anche sulla scena internazionale. Perché, dopo aver mediaticamente ammesso quanto palese e innegabile – anche se, come recita il motto, “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” – il poliedrico Renzi si inchina anche al cospetto del trionfo di Trump. Tanto che, tra zeppe e pezze a colori, sempre dal Forum Agricoltura 2025 di Coldiretti, l’ex premier cala sul tavolo il jolly del cerchiobottismo riconoscente (a metà), asserendo: il presidente americano «è l’imprevedibilità fatta persona, nel bene e nel male. Nel male coi dazi e l’idea di istituzioni e democrazia. Nel bene, capace di portare a casa un accordo che probabilmente altri non avrebbero portato a casa».
Funambolico Renzi maestro del “se pure, ma anche”…
E la domanda sorge spontanea: questa tattica gli permette di mantenere alta l’attenzione e di posizionarsi come critico, ma pragmatico all’occorrenza, capace di navigare tra gli schieramenti? O trattasi semplicemente di un funambolismo politico che, a colpi di “supercazzole” e slanci improvvisi, permette al leader di IV di rinverdire i fasti – arrugginiti da un po’ – del suo ruolo di “ago della bilancia” per eccellenza, sia in casa che fuori? A lettori e ed elettori l’ardua sentenza…