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Referendum sulla giustizia, l’inciucio tra Pd e toghe rosse. Spunta lo strano incontro tra Schlein e Parodi

Lo scoop del "Dubbio"

Referendum sulla giustizia, l’inciucio tra Pd e toghe rosse. Spunta lo strano incontro tra Schlein e Parodi

Politica - di Lucio Meo - 14 Ottobre 2025 alle 16:21

Se parlassimo di ciclismo, verrebbe in mente la metafora della volata lunga, quella nella quale lo sprinter parte da molto lontano ma si fa lanciare da un gregario che all’ultimo istante si sposta e gli lascia la vittoria. Ma se ci occupiamo di giustizia, sarebbe difficile, in vista del probabile referendum sulla giustizia della prossima primavera, immaginare chi possa essere più interessato a vincere tra la leader del Pd, Elly Schlein, e il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Cesare Parodi.

Di sicuro, entrambi interessati a far saltare la riforma Nordio, hanno tutto l’interessa a collaborare, a elaborare strategie comuni, a coordinare messaggi e iniziative per provare a convincere gli elettori a votare no. Possibile che un partito, come il Pd, possa unire le forse, in modo esplicito, con il partito dei giudici per trascinarlo sulla linea dell’opposizione, rossi al fianco delle toghe rosse?

Da ieri, è più che una ipotesi campata in aria, dopo la pubblicazione di una foto, sul “Dubbio“, testata che si occupa di giustizia dal punto di vista dell’avvocatura, che documenta un mini-vertice a due, tra Schlein e Parodi, nel corso del quale – ipotizza il giornale – il tema trattato sarebbe stata proprio la corsa comune ad affossare la riforma Nordio sulla giustizia.

Giustizia, quell’incontro tra Schlein e Parodi sul tema della riforma

“Quello che si sono detti lo sanno solo loro, ma Elly Schlein (leader del Pd), Cesare Parodi (presidente Anm), Giovanni Zaccaro (segretario di Area) e Rocco Maruotti (segretario Anm) si sono ritagliati sabato circa quindici minuti di colloquio privato al termine dell’intervento della segretaria dem al congresso delle toghe progressiste di ‘AreaDg’, che si è chiuso domenica a Genova. Un prolungato cordiale scambio di saluti? Proiezioni sul referendum per la separazione delle carriere? Strategie comuni per fronteggiare la maggioranza? Impossibile saperlo. Apparentemente ognuno seguirà il suo percorso, evitando di apparentarsi ufficialmente l’uno con l’altro, per scongiurare accuse di politicizzazione. Inevitabile, tuttavia, che si faccia insieme quadrato contro il referendum costituzionale targato Meloni e Nordio…”, scrive Il Dubbio, che raccoglie testimonianze dei giudici. “Abbiamo bisogno che l’opposizione faccia davvero e convintamente la sua parte, perché noi siamo pochi e non possiamo essere capillari come un partito”. Qualcuno maliziosamente e ironicamente ha anche detto: “Chissà che ne penserà Claudio Galoppi…» (segretario di Magistratura indipendente, la corrente di Parodi, ndr). “In fondo non c’è nulla di male a ritagliarsi un momento privato al termine di un evento”, tranquillizzano, tuttavia, alcuni membri di ‘Mi’ a cui abbiamo chiesto un commento.

Qualcosa di sicuro si muove, dietro le quinte. Ma sempre secondo la testata citata, i  sondaggi al momento, non preoccupano il governo. Anche quello di Noto della scorsa settimana, commissionato da “Porta a Porta”, vede il 41 per cento degli elettori M5S a favore della riforma.

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di Lucio Meo - 14 Ottobre 2025