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Ranucci, al presidio di solidarietà anche FdI. Il giornalista: “Mi ha chiamato la premier”. Ma alle sinistre non basta

Libertà di stampa

Ranucci, al presidio di solidarietà anche FdI. Il giornalista: “Mi ha chiamato la premier”. Ma alle sinistre non basta

Politica - di Elsa Corsini - 21 Ottobre 2025 alle 21:17

Solidarietà bipartisan a Sigrido Ranucci, vittima di un attentato incendiario che ha suscitato un’ondata di sdegno. Al presidio a difesa della libertà di stampa e del giornalismo d’inchiesta a promossa dai 5Stelle, con Giuseppe Conte in prima fila, hanno partecipato tutte le forze politiche. Presente anche una delegazione ai massimi vertici di Fratelli d’Italia, con i  due capigruppo a Camera e Senato, Galeazzo Bignami e Lucio Malan, e il responsabile organizzazione, Giovanni Donzelli.

Ranucci, al presidio di solidarietà anche Fratelli d’Italia

Chi pensava, o sperava, in una reazione tiepida della maggioranza di governo è rimasto deluso. Sul fronte opposto, Pd, 5Stelle e Avs non hanno rinunciato alla polemica con il governo. Anche in questo caso è partito il racconto sulla presunta censura e lo sciacallaggio delle opposizioni che hanno intonato la litanià del ritiro delle querele “temerarie”. Un atteggiamento ideologico smentito dallo stesso giornalista di Report che ha detto di aver ricevuto la telefonata della premier Giorgia Meloni e la solidarietà di tutto l’esecutivo. Non sarebbero riusciti a sentirsi, rivela Ranucci collegandosi con Il Rosso e Il Nero. “Non sono riuscito a rispondere e me ne sono scusato. Mi ha chiamato purtroppo mentre ero in procura”. Tra i due alcuni scambi di messaggi whatsapp.

“Ho ricevuto la solidarietà del governo, mi ha chiamato Meloni”

“Io non so chi ha messo quell’ordigno davanti alla mia casa ma se il tentativo era quello di zittire me e la mia squadra, ha sbagliato obiettivo”. Così Ranucci dal palco di piazza Santi Apostoli a Roma. “Ringrazio i colleghi, i leader che sono venuti a dare solidarietà, anche di governo. La libertà di stampa significa poter informare correttamente le persone e lottare per consegnare alle future generazioni un mondo migliore. E diffidate dei politici che rispondono poco alla stampa, che scappano: è segno di poco rispetto verso il pubblico. Noi stiamo scivolando verso una delegittimazione della stampa, a provvedimenti di legge che limitano la libertà di stampa e questo vuol dire limitare la libertà di conoscere”.

Schlein: non basta la solidarietà, servono i fatti

Elly Schlein non resiste alla tentazione di alzare il clima. “Chi ha mai detto che la bomba l’avesse messa il governo Meloni o che fossero i mandanti? Sui mandanti sta lavorando la magistratura. Noi  noi non siamo mica come loro che ci hanno accusato di essere i mandanti di omicidi fatti dall’altra parte dell’oceano. Bene la solidarietà, ma non basta la solidarietà: servono fatti concreti. In questi anni il giornalismo di inchiesta è stato ridimensionato nella Tv pubblica – insiste la segretaria dem –  e sono state fatte moltissime querele temerarie”. Un motivo che ricorre, cavalcato soprattutto dal capo dei 5Stelle che in passato non si sono proprio distinti quanto a feeling con la stampa. Difficile dimenticare le offese pronunciate da Beppe Grillo all’indirizzo dei cronisti.

Conte aizza: la politica non si limiti a gesti formali…

“Io credo – incalza Conte – che la politica non possa limitarsi a qualche gesto formale, a un gesto di circostanza, la politica deve essere conseguente, con atti concreti, quindi chiedo a Fratelli d’Italia di ritirare le querele. Le sorelle Meloni diano le indicazioni per farlo, nei confronti di Ranucci e di tutti i giornalisti, con la schiena dritta, che fanno il loro dovere”. Non è da meno Nicola Fratoianni. “Ora però serve un salto di qualità da parte di chi oggi governa la Rai. Il governo recepisca fino in fondo la direttiva europea soprattutto sulle querele temerarie”.

Donzelli: saremo sempre a difesa della libertà di espressione

Giovanni Donzelli non sfugge al pressing degli avversari.”Abbiamo iniziato a fare politica mentre i collettivi di sinistra nelle scuole e nelle università cercavano in tutti i modi di impedirci di parlare nelle assemblee. Saremo sempre in difesa della libertà di espressione”. Ritirerete le querele? “Quando ero consigliere comunale – risponde – ho ricevuto decine di querele, tutte archiviate, fatte per minacciarmi e per impedirmi di fare il mio dovere di opposizione. Sono pienamente d’accordo che se qualcuno fa querele temerarie fatte apposta per limitare la libertà, e la legge attuale lo consente, deve pagarne le conseguenze”. C’è da migliorare la legge attuale? “Parliamone con serenità. Certamente – conclude l’esponente di FdI – questo non può voler dire che chiunque, giornalista o politico possa dire chiaramente delle falsità, consapevole che sono falsità, per danneggiare un altro”.

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di Elsa Corsini - 21 Ottobre 2025