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Ruffini e i centristi dem picconano Pd e Schlein e minano il campo largo

Paracentristi e picconatori

Prove tecniche di ribaltone, al Nazareno i centristi, con “Mr Fisco” Ruffini in prima linea, fanno tremare Pd e campo largo

Mentre Schlein pensa a denigrare governo e Paese, i centrini dem fanno le loro mosse per rispondere al "fuoco amico" di Renzi. E tra proposte e dinieghi illustri Silvia Salis si defila (per ora)...

Politica - di Chiara Volpi - 19 Ottobre 2025 alle 20:47

Proprio mentre Elly Schlein “delira” su libertà a rischio in Italia e presunti regimi anti-democratici in fieri, alle sue spalle – o meglio, al centro del suo mondo politico – si gioca la partita su cui regge il precario equilibrio del Nazareno, terremotato ormai da tempo nelle sue stesse fondamenta. Sì, perché l’architrave centrista sta per sottrarre la sua gamba di sostegno al fatidico campo largo, già preso a picconate dai suoi stessi componenti tra liti campali, fronde intestine, moniti e allarmi. Oltre che messo seriamente in discussione dagli elettori in vari appuntamenti con le urne.

Mentre Schlein pensa a denigrare governo e Paese, i centristi dem, a partire da Ruffini…

E così, tra incontri e confronti, convegni e raduni, annunci e smentite, botta e risposta a distanza, la gamba centrista, secondo i sogni dei dem quella che dovrebbe aiutare il campo largo a rendersi più competitivo e vincente in vista delle elezioni politiche del 2027, rischia di far saltare il tavolo. Il progetto, in realtà, è già in fibrillazione, soprattutto da quando Matteo Renzi ha lanciato la sua “Casa dei Riformisti”, una lista elettorale che ha fissato i primi paletti in sintonia con il Nazareno, ma che ora rischia di remare contro Schlein e compagni.

Il “fuoco amico” di Renzi agita i centri che cominciano a sgomitare: e Ruffini Mr Fisco non ci sta

Come prevedibile, allora, la mossa renziana ha scatenato la reazione di altre figure centriste. Ieri si è fatto risentire Ernesto Maria Ruffini, il “Mr Fisco” già direttore dell’Agenzia delle Entrate, e fondatore dei comitati Più Uno, che ha in mente un disegno diverso, che attinga però alla stesa fonte. Ruffini non ha usato mezzi termini e  criticando la strategia dall’alto, il fiscalista contro la Schlein ha tuonato: «Ho un’idea molto diversa da lei su come costruire la coalizione. Non mi convince lo schema dei cespugli attorno alla Quercia». Un progetto, quello dem, preso a colpi d’accetta da Ruffini, che sul punto piccona e rilancia: «Il centrosinistra non si costruisce in un laboratorio, ma nel Paese, tra la gente. Soprattutto tra quelli che oggi rifiutano l’offerta politica di questi partiti».

Caccia al voto e veti incrociati

Ma non c’è solo il “fuoco amico” del progetto di Renzi ad agitare il presidio dem. Il primo a mettere i puntini sulle “i”, giorni fa, era stato l’assessore romano Alessandro Onorato, che si era scagliato contro l’ex rottamatore, chiedendogli un «passo avanti generoso, di sostegno a una nuova esperienza guidata da una generazione più giovane». La premessa, d’altronde, è nota: l’ex Presidente del Consiglio è da settimane alla ricerca di un volto ufficiale per lanciare la sua operazione.

I nomi nel centro del mirino tra proposte e dinieghi illustri

La più accreditata sembrava essere la sindaca di Genova, Silvia Salis. La quale, tuttavia, forse annusando sentore di bruciato, ha preso le distanze da quello che, a conti fatti, rischia di rivelarsi un “abbraccio mortale”. Da chi la conosce bene, infatti, filtra che per lei potrebbe essere «troppo presto». Ossia, meglio divincolarsi…
Intanto, si fanno anche i nomi dei primi cittadini di Napoli e Milano, Gaetano Manfredi e Beppe Sala, considerati però fin troppo un ricorso all’“usato sicuro” e, perciò, sconsigliati dai “cacciatori di teste” che invocano “facce nuove”.

Il tandem Ruffini e Onorato

E alla fine, tra amletici dilemmi, proposte abortite sul nascere e veti incrociati, Ruffini, l’uomo lanciato da Romano Prodi, e l’assessore romano Onorato, nel frattempo potrebbero sentirsi “tagliati fuori” dalla fuori dalla corsa e darsi da fare, da outsider ai blocchi di partenza, per recuperare terreno. Così, alla fine della fiera, la domanda che tiene col fiato sospeso il Nazareno è una sola: alla fine, chi riuscirà a scritturare e avocare a sé i dissidenti all’ombra della Quercia più vicini alla fioritura della Margherita?

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di Chiara Volpi - 19 Ottobre 2025