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La manovra porta la dotazione 2026 per la sanità a 7,4 miliardi

Un nuovo booster

Più medici e infermieri, meno liste d’attese: con la manovra i fondi per la sanità 2026 arrivano a 7,4 miliardi

Nella scorsa finanziaria erano stati stanziati 5 miliardi, ora il governo ne aggiunge altri 2,4: priorità ad assunzioni, aumento delle visite specialistiche a carico del Ssn e alla prevenzione

Politica - di Agnese Russo - 17 Ottobre 2025 alle 18:00

Risorse aggiuntive rispetto a quelle già stanziate, nuove assunzioni, buste paga più pesanti per gli operatori, riduzione delle liste d’attesa. La sanità è uno dei quattro «grandi pilastri» della manovra, approvata dal Consiglio dei ministri di oggi. Introducendo le misure, la premier Giorgia Meloni ha citato Nietzsche: «Io amo colui che mantiene più di quanto ha promesso». La “promessa” iniziale erano 5 miliardi per il 2026, stanziati nella scorsa manovra. In questa ne sono stati aggiunti altri 2,4: la dotazione del Fondo sanitario nazionale per l’anno prossimo arriva così a 7,4 miliardi. «Se riusciremo a mantenere i nostri impegni, a fine legislatura le risorse aggiuntive sulla sanità saranno di circa 30 miliardi», ha chiarito Meloni. Intanto, con i fondi stanziati per il 2026 il governo intende «assumere circa 6.300 infermieri e ulteriori 1.000 medici, e aumentarne le buste paga».

In manovra altri 2,4 miliardi per la sanità

Misure importanti sono state previste anche per la riduzione delle liste d’attesa, il settore farmaceutico, per i dispositivi medici, per la salute mentale e le cure palliative, per l’adeguamento delle tariffe e per la sanità.

L’assunzione di oltre 7mila operatori tra medici e infermieri

Per quanto riguarda il personale si prevede un piano straordinario di assunzioni per il rilancio del Servizio sanitario nazionale. Già a decorrere dall’anno 2026 sono resi disponibili 450 milioni di euro per l’assunzione di circa 1.000 dirigenti sanitari e oltre 6.000 professionisti (soprattutto infermieri) del ruolo sanitario non dirigente.

Gli aumenti in busta paga da 1.600 a 3mila euro

Sul fronte delle retribuzioni, la manovra interviene su diverse indennità per il personale. Quella di specificità sarà incrementata per un totale di 280 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026: 85 milioni di euro per i medici, con un conseguente aumento annuo lordo medio di circa 3.000 euro, tenuto conto degli aumenti già previsti con la legge di bilancio 2025 a decorrere dal primo gennaio 2026, e 195 milioni di euro per gli infermieri, con un incremento stimato di circa 1.630 euro lordi all’anno, tenuto conto degli aumenti già previsti con la legge di bilancio 2025 a decorrere dal primo gennaio 2026.

Per i dirigenti sanitari non medici le risorse per l’incremento dell’indennità di specificità sono previste in misura pari a 8 milioni di euro determinando un incremento atteso di circa 490 euro lordi annui. Cresce anche l’indennità di tutela del malato e per la promozione della salute, che nel 2026 registrerà un aumento complessivo di 58 milioni di euro, con un aumento stimato di circa 1.570 euro lordi annui tenuto conto degli aumenti già previsti con la legge di bilancio 2025 a decorrere dal primo gennaio 2026.

La lotta alle liste d’attesa: più visite in ambulatori e ospedali

Si prevede un finanziamento di 100 milioni per avviare l’adeguamento delle tariffe ambulatoriali, che sia aggiunge a quello già approvato con la legge di bilancio 2025 a valere dal 2026, di 1 miliardo di euro per la revisione delle tariffe di ricovero e di riabilitazione.

Si prevede un incremento del tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie di specialistica ambulatoriale e di assistenza ospedaliera degli erogatori privati accreditati per un ammontare complessivo di 246 milioni di euro, al fine di valorizzare il supporto garantito dagli operatori convenzionati al Servizio sanitario nazionale, anche al fine di contribuire all’abbattimento delle liste d’attesa.

Gli stanziamenti per la spesa farmaceutica e i dispositivi medici

Per il settore farmaceutico, nel solco della revisione della governance della spesa farmaceutica avviata con le precedenti leggi di bilancio, si prevede una rideterminazione dei tetti della spesa farmaceutica sia per gli acquisiti diretti (+0,20%), sia per la spesa convenzionata (+0,05%), per un ammontare complessivo di 350 milioni di euro, per assorbire l’impatto derivante dall’introduzione di nuovi farmaci sul mercato, spesso più costosi, e il passaggio di farmaci dal fondo degli innovativi a quello per gli acquisti diretti. È prevista la stabilizzazione della farmacia dei servizi dopo la sperimentazione condotta dal 2018 al 2025, per una offerta di servizi sanitari più vicini al cittadino, per un ammontare di 66 milioni di euro. Sono poi previsti interventi anche nell’ottica di una revisione del payback (in particolare prevedendo l’eliminazione del payback 1,83%).

Si prevede un incremento anche del tetto di spesa per i dispositivi medici, per un ammontare complessivo di 280 milioni di euro, per proseguire il percorso avviato dal governo di revisione della governance del settore, adeguando il vincolo di legge al mutato livello dei consumi del Servizio sanitario nazionale e alleggerendo l’onere del contenzioso instauratosi, con beneficio anche per le aziende fornitrici che garantiscono un importante apporto al Servizio sanitario nazionale.

Salute mentale e cure palliative: l’impegno per migliorare l’assistenza

Un intervento specifico è finalizzato al potenziamento degli interventi per migliorare i livelli di assistenza legati alla tutela della salute mentale, e del sistema di cure palliative, alla luce dei dati epidemiologici che attestano un continuo e rilevante aumento del bisogno nell’ambito psichiatrico e della necessità di garantire una piena copertura dell’offerta di cure per pazienti per i pazienti terminali, per un ammontare complessivo di 90 milioni di euro da dedicare ad interventi finalizzati

L’investimento sulla prevenzione e sulla sorveglianza epidemiologica

È previsto, infine, anche un significativo potenziamento della prevenzione sanitaria alla quale sono riservate risorse incrementali per complessivi 530 milioni di euro, con l’obiettivo di rafforzare, tra l’altro, i programmi di screening come quelli per la mammella, per il colon retto e per il polmone, e con l’obiettivo di rafforzare la campagna vaccinale contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv). Sono poi previsti ulteriori interventi anche per rafforzare gli Istituti Zooprofilattici, per la loro importante attività di diagnostica, di sorveglianza epidemiologica, per la tutela della salute animale, la sicurezza alimentare e la salvaguardia dell’ambiente e anche della salute umana.

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di Agnese Russo - 17 Ottobre 2025