
La nota della Asl
Peste del gambero: è allarme epidemia nelle acque abruzzesi. Tutta colpa della specie della Louisiana
Nel bacino del fiume Sangro c’è un focolaio di peste di gambero, o afanomicosi, che minaccia la sopravvivenza della specie autoctona Austropotamobius pallipes. L’allarme, scattato dopo il ritrovamento di numerose carcasse, è stato confermato dalle analisi dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie che hanno rilevato la presenza del fungo Aphanomyces astaci.
La Asl Lanciano Vasto Chieti ha immediatamente informato i sindaci dei comuni interessati, sollecitandoli a emettere ordinanze restrittive per contenere l’epidemia. L’indagine è partita tra il 22 e il 23 settembre scorsi, quando il personale della sanità animale della Asl, guidato dal direttore Giovanni Di Paolo, ha effettuato un monitoraggio mirato.
Alle operazioni hanno contribuito anche i veterinari della uoc Igiene degli allevamenti della Asl, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale Abruzzo e Molise “G. Caporale” e le guardie ittiche della Provincia di Chieti.
Nei territori di Roio del Sangro e Villa Santa Maria, in particolare lungo il torrente Turcano e il Fosso della Palude, sono state rinvenute numerose carcasse di gamberi autoctoni. Ispezioni sul tratto terminale del torrente Gufo, affluente del lago di Bomba, hanno portato al ritrovamento di gamberi moribondi e carcasse della specie alloctona del gambero della Louisiana (Procambarus clarkii), probabilmente i portatori sani della malattia.
Esclusa l’ipotesi di un inquinamento chimico delle acque poiché la restante fauna acquatica, come anfibi e piccoli pesci, si presentava in buone condizioni di salute. Le lesioni articolari